Musicheria. La rivista digitale di educazione al suono e alla musica

Dalla nota al suono (Delalande)

Redazione

La seconda rivoluzione tecnologica della musica

Un’inchiesta presso alcuni protagonisti della musica jazz, pop, elettroacustica e barocca mostra come pensare la musica in termini di “suono”, cioè di materie sonore, di attacchi, di riverbero, di colore, di presenza, di spazio e non di note, propone nuovi orizzonti teorici e pratici all’educazione musicale e ai compositori amatoriali. Una nuova società musicale avanza e interroga la pedagogia della musica.

Perché “seconda rivoluzione tecnologica della musica”? Perché ce n’è stata una prima: la nascita della “scrittura”, cioè dell’abitudine di usare un supporto grafico per comporre. La scrittura ha permesso lo sviluppo della polifonia innovando profondamente le pratiche musicali.
Nel XX secolo si è verificata una rivoluzione di pari importanza: non erano più le note a essere fissate su un supporto, ma il suono stesso, sul disco, sul nastro o nella memoria del computer: si è diffusa infatti la pratica di comporre ed elaborare il suono su questo nuovo supporto, aiutandosi a controllarlo non più con lo sguardo ma attraverso l’ascolto. È apparsa una nuova dimensione della musica; se prima c’erano la melodia, l’armonia, il ritmo, ora c’è il “suono”, diventato uno dei criteri estetici prioritari della sensibilità musicale contemporanea. È ciò che dimostra un’inchiesta presso alcuni protagonisti della musica jazz, pop, elettroacustica e barocca. Pensare la musica in termini di “suono”, cioè di materie sonore, di attacchi, di riverbero, di colore, di presenza, di spazio e non di note, propone nuovi orizzonti teorici e pratici all’educazione musicale e ai compositori amatoriali. Una nuova società musicale avanza e interroga la pedagogia della musica.
Il libro contiene contributi di Giovani Antonini, direttore musicale dell’ensemble barocco Il Giardino armonico e direttore d’orchestra; Philippe Beaussant, musicologo e specialista del barocco; Pierre Braner e Thierry Durbet, rispettivamente tecnico del suono e arrangiatore; Philippe Carles, caporedattore della rivista “Jazz Magazine”; Frédéric Hubert, “coloriste d’antenne” (sorta di direttore artistico) di una radio di grande diffusione; Frédéric Leibovitz, editor di “pop music”; Christian Zanési, compositore di musica elettroacustica.

François Delalande è stato, fino al 2006, responsabile delle ricerche teoriche del Gruppo Ricerche Musicali dell’INA di Parigi. Sin dagli anni settanta ha rivolto i suoi studi all’analisi delle musiche non scritte, ai loro presupposti e alle loro implicazioni teoriche; inoltre si è interessato delle condotte di produzione e di ascolto della musica, con particolare attenzione alle pratiche musicali dei bambini. Ha tenuto conferenze e corsi in diversi paesi in Europa e in America. Tra le sue pubblicazioni in edizione italiana citiamo, in questa stessa collana, La musica è un gioco da bambini (2001) e La nascita della musica (2009).

Indice
Presentazione dell’edizione francese
Maurizio Disoteo, Introduzione per il lettore italiano
Parte I. La problematica
Il “suono”: nascita di un concetto
(Che cos’è il “suono”?; La storia del “suono”: un’inversione delle pertinenze)
La seconda rivoluzione tecnologica della musica occidentale
(La rivoluzione della scrittura; La rivoluzione del “suono fissato”. Il concetto di “paradigma tecnologico” in musicologia generale)
Il disco e l’invenzione del “suono”
(Il jazz e il 78 giri; Il rock e il 45 giri; I tre periodi del rinnovamento barocco; L’invenzione del “suono”)
Parte II. L’indagine
Il suono del jazz, intervista con Philippe Carles
(Il ruolo del microfono; La firma sonora; Di che cosa è fatto il loro suono?; Il suono del batterista; Anti-accademismo; Pensare le mani sulla tastiera; L’orchestra, l’arrangiatore; Il “Four Brothers sound”; Il suono del disco; Una storia del suono?; I significati del suono)
La musica ad ampia diffusione
(Come si crea una canzone pop, Pierre Braner e Thierry Durbet; Il pop: il mixaggio è una forma di composizione, intervista a Frédéric Leibovitz; Come descrivere il “suono”? Intervista a Frédéric Hubert)
Il barocco, un gusto sonoro contemporaneo
(Alla ricerca del suono perduto, di Philippe Beaussant; Vivaldi, il suono e la modernità, intervista a Giovanni Antonini)
Musica elettroacustica: i suoni composti
(Christian Zanési, Il suono è carico di emozione)
Parte III. Elementi d’analisi
Gli universi musicali
(Che cos’è un universo musicale?; Tipologia degli universi musicali; Descrizione sincronica e diacronica; Universalità del concetto di universo musicale)
Funzioni e pertinenze: il “suono” dagli attori agli ascoltatori
(Il “suono” per la cerchia ristretta degli attori; Il “suono” per un pubblico distante: le sinestesie)
Gli strumenti materiali d’analisi del suono
(Quale soggetto?; Quale oggettività?)
Appunti per il futuro, all’attenzione degli analisti
Verso quale società musicale?
(Riflessioni sul ruolo di educatore)
Gli esperti intervistati
Bibliografia.

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