L’importanza dell’apparato fonatorio nella didattica del flauto traverso

Rosa Mazzei

24 Luglio 2022

Sapevate che l’83% delle informazioni passa per il canale visivo? Dunque insegnare qualcosa che non si vede necessita di un rafforzamento degli altri canali d’apprendimento e soprattutto di conoscenze specifiche da parte dell’insegnante. Il flauto traverso, così come tutti gli strumenti a fiato, utilizza articolatori e casse armoniche non visibili, ai quali si fa spesso riferimento tramite metafore per facilitare la comprensione da parte dell’allievo.

Indicazioni tecniche

Cosa cambia se siamo consapevoli della prima e più importante parte del nostro strumento, ossia l’apparato fonatorio? Partiamo dalla consapevolezza degli articolatori e di come li utilizziamo nell’articolare i suoni del linguaggio. Questi stessi suoni, o parte di essi, verranno usati nell’articolazione dei vari tipi di staccato e del Flatterzunge , e la lingua, il palato, gli alveoli e i denti devono tutti rispondere a meccanismi precisi per poter ottenere il suono desiderato.

L’essere umano possiede un apparato fonatorio abbastanza complesso che, in base a come viene modificato, se attraversato da un flusso d’aria, produce suoni diversi. Senza l’aria infatti non può esserci assolutamente suono e le varie forme che può assumere il nostro apparato articolatorio non darebbero vita ad alcunché. Il flusso d’aria che utilizza la gran parte delle lingue del mondo( compreso l’italiano) è detto polmonare egressivo in quanto sfrutta l’aria che dall’interno dei polmoni fluisce verso l’esterno. Eccoci dunque al momento in cui l’aria può fuoriuscire dalla bocca attraversando quindi la cavità orale, oppure dal naso attraverso le narici. Nel primo caso l’aria può essere bloccata o impedita da uno degli articolatori ( denti, labbra, lingua, alveoli) o lasciata libera di defluire. […]

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