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Atelierista musicale per l’infanzia: una proposta per la formazione

Relazione Presentata al convegno Musica 0-6 tra dialoghi e storie

Il termine “atelierista” non è nuovo nella pubblicistica pedagogico-didattica. Qualche anno fa si usava anche un termine più o meno simile: “animatore”.

Di fatto anche il Miur ha recentemente introdotto il termine “atelier” nelle normative relative al Piano Nazionale per la Scuola Digitale, laddove si prevede di «realizzare “Atelier creativi” per lo sviluppo delle competenze chiave per gli istituti comprensivi e le istituzioni scolastiche del primo ciclo, anche al fine di sviluppare le competenze che favoriscano la fusione tra manualità, artigianato, creatività e tecnologie» (Cfr. Decreto Ministeriale 157 del 11.03.2016).

Un atelier quindi va considerato come uno spazio dove si opera secondo le caratteristiche proprie di un laboratorio: si fanno esperienze, si producono “cose”, si creano nuovi modelli operativi che possono portare a nuovi “oggetti”, siano questi ultimi cose concrete o anche idee, prodotti non tangibili, come appunto potrebbe essere una musica.

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