Percorsi educativi nel paesaggio sonoro
Sarebbe bello che certe parole, rileggendole, ci apparissero ormai superate, come se quello che dicono sia ormai acquisito, realizzato, parte delle cose che, finalmente, sono state raggiunte. Purtroppo, spesso non accade, soprattutto per ciò che riguarda il mondo della scuola, in cui esperienze e idee nate molti decenni addietro ancora oggi hanno sapore di nuovo.
È il caso di un testo di Albert Mayr, scritto più di vent’anni fa (1).
Ci prendiamo la libertà, riportandone un passo, di sostituire la parola “musica”, presente nel testo originale, con “Educazione Musicale”, per piegarne il senso verso il tema pedagogico, di cui qui siamo a progettare percorsi possibili incontrando le aree legate al paesaggio sonoro.
[…] l’educazione musicale è anche una tecnica culturale con grandissime potenzialità, in parte estendibili anche ad altre aree. Per quanto riguarda questa possibilità di fecondare, per così dire, anche campi extramusicali, l’educazione musicale si ritrova, rispetto ad altre discipline ritenute più “alte” e più pienamente inserite nel contesto interdisciplinare, nel ruolo della parente povera. In base ad un contesto socio-culturale tutto da rivedere, il campo d’intervento del musicista (compositore, esecutore od educatore) rimane confinato al suo settore; difficilmente gli viene riconosciuta la competenza […] di dire la sua su questioni attinenti ad altre discipline. Va anche detto che gli stessi musicisti sembrano considerare questo stato di cose abbastanza normale; sono contenti di vivere indisturbati sulla loro isola […] (2).
È possibile quindi pensare che oggi l’Educazione Musicale, o meglio – recuperando anche in questo caso una locuzione antica – l’educazione al suono e alla musica possa fecondare dalle sue periferie il rapporto della scuola con la musica, ma non solo, con uno dei temi fondamentali per l’educazione tout court, come la cura della casa comune?
Il lavoro sull’ascolto, sullo studio e sull’uso creativo dei suoni dell’ambiente, che ha cominciato a sensibilizzare l’attenzione di docenti di educazione musicale, può costituire per sua stessa natura il punto di partenza di questa apertura. Considerato come strumento di conoscenza della realtà, esso trova collegamenti con una molteplicità di altre discipline al di fuori dell’unica deputata alla didattica dei fenomeni sonori. Per rimanere nell’ambito delle discipline scolastiche, sicuramente trova applicazione nelle materie letterarie, sia come stimolo per implementare un lessico capace di descrivere i fenomeni sonori, sia come particolare approccio verso la comprensione del narrato, della storia e dell’immaginario. Sicuramente utile nell’approfondimento storico, in quell’aspetto della storia che riguarda i modi della vita, più che gli eventi, così come la geografia, sia fisica che umana. Altrettanti agganci esistono con aspetti della fisica, della biologia, delle scienze esatte discipline nelle quali concetti propri della acustica e della percezione dell’evento sonoro possono essere considerati elemento di indagine.
GLI INTENTI
Vorremmo, in questo nostro incontro, raccogliere esperienze e pratiche messe in atto al fine di riconoscere lo studio, l’ascolto e l’uso creativo dei suoni dell’ambiente come strumento di analisi e conoscenza transdisciplinare e di delineare quali tra queste possano essere estendibili e trasferibili ad altri contesti e campi disciplinari. Una analisi delle cosiddette buone pratiche può portarci allo sviluppo di una metodologia in cui il tema dell’ascolto non sia dato come forma e modalità della percezione date per scontata, ma in cui tale forma percettiva è evidenziata nella sua specificità e in quanto tale valorizzata, per ritrovare in essa potenzialità forse dimenticate ma anche, possibilmente, per scoprirne di nuove.
Ci interessa poter scoprire quali siano o possano essere gli effettivi o auspicabili vantaggi nell’utilizzo di pratiche di ascolto e/o attenzione ad aspetti legati al suono nelle varie discipline, separatamente o nell’ottica di una transdisciplinarietà consapevole.
Ci sembra peraltro al momento oggettivo il fatto che siano gli/le insegnanti delle discipline musicali coloro a cui è richiesto di farsi in qualche modo promotori e promotrici nel sollecitare questo tipo si approccio, non perché ascolto e suono siamo di loro esclusiva pertinenza, ma perché al momento, probabilmente, più sensibili o sensibilizzati/e alle tematiche relative al paesaggio sonoro.
Consapevoli di questo chiediamo soprattutto a loro, oltreché ai/alle Dirigenti delle Istituzioni Scolastiche, nell’ambito delle loro pertinenze lavorative, di divulgare presso i colleghi questo bando.
COME PARTECIPARE
Chiunque sia interessato ad affrontare l’argomento, abbia avuto esperienze, seguito, pensato o formulato progetti nell’ambito della sua esperienza didattica relativi all’utilizzo di pratiche di ascolto, attenzione e produzione creativa relativamente ai suoni dell’ambiente, è invitato a mandare una sua proposta.
È dunque necessario inviare un breve abstract max 3000 caratteri all’indirizzo
incontro2022@paesaggiosonoro.it
Se possibile, accompagnare la proposta con un semplice intervento video della durata massima di 10 minuti, che potrà poi servire come materiale di condivisione e discussione durante l’incontro stesso. Spedire il video via wetranfer o servizi similari all’indirizzo
incontro2022@paesaggiosonoro.it all’interno di un file .zip insieme ad una copia dell’abstract e componendo il titolo del file come segue:
vostro nome.cognome_INCONTRO_FKL_2022.zip
LIMITE ULTIMO per la presentazione delle proposte 31 maggio.
Le proposte pervenute saranno esaminate da una commissione composta da membri di FKL, CSMDB e personale docente dell’Università degli Studi di Urbino.
Entro il 31 luglio sarà pubblicata la lista delle proposte selezionate.
Una volta selezionate le proposte sarà necessario, per partecipare all’incontro, essere o divenire membri di FKL – notizie sulla modalità di iscrizione a questo indirizzo: http://www.paesaggiosonoro.it/iscriversi.html
Entro il 1 settembre sarà pubblicato il programma dell’incontro.
Sono ammessi e incoraggiati contributi riguardanti esperienze o progetti personali o derivanti da collaborazioni, così come proposte di relazioni scientifiche. Incoraggiamo il costituirsi per l’occasione di gruppi di docenti di più discipline che formulino ipotesi di lavoro negli ambiti descritti.
Per Chi Suona il Paesaggio 2022 si svolgerà a Urbino, presso l’Università degli Studi di Urbino Carlo Bo nell’Aula Magna di Palazzo Battiferri, nei giorni dal 29 settembre al 1 ottobre 2022.
L’incontro, organizzato da FKL, CSMDB e Università degli Studi di Urbino Carlo Bo si svolgerà in presenza e in teleconferenza con modalità da definire. Gli interventi video giudicati interessanti saranno diffusi durante l’incontro e inseriti in podcast.
Per gli insegnanti, studenti e chi ne faccia richiesta sarà possibile rilasciare un certificato ufficiale come attività didattica riconosciuta a livello ministeriale, ed eventuali crediti formativi CFU/CFA. Restiamo a completa disposizione per informazioni e per eventualmente fornire maggiori notizie sull’incontro, risolvere dubbi sulle modalità di partecipazione.
Non esitare a contattarci per qualunque dubbio a questi indirizzi:
info@paesaggiosonoro.it
alessandra.calanchi@uniurb.it
UNA PIATTAFORMA CONCETTUALE
È ben noto come l’oralità e l’ascolto abbiano costituito per secoli – anzi forse per millenni – la forma principale della cosiddetta “trasmissione del sapere”. Possiamo affermare che sino al XV secolo il “peso” dell’impiego delle immagini come supporto iconografico per la conoscenza e la scrittura stessa come espressione visiva – per quanto importanti e per quanto espressioni del “paradigma retinico” (3) – rimane, in quanto “peso”, ampiamente bilanciato dalla prevalente oralità delle forme di insegnamento-apprendimento, e nella sua diffusione sociale, principalmente a causa dei limiti di riproducibilità tecnica. Se è quindi esistito un primato del “paradigma acustico” (4), tale primato ha cominciato ad essere realmente messo in crisi a partire dalla rivoluzione gutemberghiana – attraverso la quale la “fonte” del sapere passa da una autoritas della voce di chi detiene il sapere (e con esso il potere) al concetto di fonte intesa come libro, consegnando l’esperienza dell’ascolto e del suo qui ed ora, all’ubiquità e atemporalità proprie dell’oggetto copia. Con Gutenberg ha inizio un’inversione paradigmatica dall’acustico verso il retinico, anche se tale inversione non certo ha avuto luogo dall’oggi al domani, e ha per certo impiegato alcuni secoli per affermarsi e divenire il fenomeno “ultramediale” (sempre per usare le parole di Barbanti) così come lo conosciamo oggi, nell’era dell’informazione digitale, “liquida” e pervasiva. In questo processo si è sempre voluto leggere (e in buona parte a ragion veduta) una fondamentale spinta di democraticizzazione della politica del sapere, ma probabilmente si è stati anche meno attenti a ciò che tale inversione paradigmatica ha comportato in termini di perdita graduale di competenza acustica generale, e perdita di interesse verso l’acustico, da parte dell’individuo e della nostra società. Infine sarebbe anche tempo di abbandonare definitivamente questa idea di “trasmissione” del sapere, come se si trattasse di un oggetto che passa da qualcuno a qualcun altro, da un luogo ad un altro, come una mercanzia: sappiamo che il processo informazionale non funziona in questo modo, ma che l’informazione è un processo che nasce da una domanda di disambiguazione in una varietà di partenza e, appunto in quanto irriducibile processo, non può essere scambiato con i dati, strumento e oggetto di tale riduzione (5). Abbandonare l’idea di trasmissione quindi per un’idea di costruzione del sapere in cui non vi è, e non vi dev’essere né opposizione né competizione tra paradigmi percettivi e paradigmi culturali ad essi sottesi, ma una forma cooperativa di ri-orientamento dei sistemi cognitivi, così come espresso dalla teoria biologica della conoscenza e dall’epistemologia che ne deriva (6). Anche la “cultura acustica” e il suo paradigma necessitano di una riflessione e di un cambiamento radicale in questo senso.
COMITATO SCIENTIFICO:
Prof. Alessandra Calanchi (Università di Urbino Carlo BO)
Dott. Francesco Michi (FKL)
Prof. Enrico Strobino (CSMDB)
Prof. Mario Piatti (CSMDB)
Prof. Maurizio Vitali (CSMDB)
Dott. Stefano Zorzanello (FKL)
FKL
Forum Klanglandschaft (FKL) – Forum for the soundscape – è un’associazione non lucrativa che riunisce persone, provenienti da diverse discipline, interessate all’ascolto e alla gestione responsabile dell’ambiente sonoro. Nato nel 1996 dall’impulso dato dal World Forum for Acoustic Ecology, intende essere una piattaforma di contatto e di lavoro a livello europeo. FKL conduce e supporta attività nei campi della scienza, dell’arte e dell’educazione che contribuiscono alla consapevolezza e all’attenzione verso l’ambiente acustico e sonoro, e ad un ascolto aperto e attivo. Nel campo della progettazione urbanistica supporta iniziative che incoraggiano un uso consapevole di tempi e spazi. I membri di FKL sono interessati al monitoraggio ambientale, al design acustico, al paesaggio sonoro dei nuovi media e all’attività artistica basata sull’interazione tra il suono e i ritmi dell’ambiente. Pur contando soci in tutto il mondo, attualmente i membri di FKL provengono prevalentemente da Svizzera, Germania, Austria e Italia.
ASSOCIAZIONE CSMDB
L’Associazione Centro Studi Maurizio Di Benedetto APS, fondata a Lecco nel Novembre 1994, ha il fine statutario di “promuovere e diffondere conoscenze e competenze pedagogico-musicali in ambito educativo e formativo”. Organizza la sua attività di ricerca e formazione nell’ambito della pedagogia e dell’educazione al suono e alla musica, attraverso l’organizzazione di laboratori, seminari, convegni e pubblicazioni.
L’Associazione è soggetto accreditato dal Ministero all’Istruzione per l’aggiornamento e la formazione del personale della scuola (DM 28/07/06) e fa parte del Forum Nazionale per l’Educazione Musicale.
UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI URBINO CARLO BO
Fondata nel 1506, l’Università degli Studi di Urbino è una delle università più antiche d’Europa, e da sempre impegnata in una ricerca di qualità, interdisciplinare e innovativa. Nel 1947 divenne Rettore dell’Università Carlo Bo che si propose un ambizioso programma di sviluppo dell’ateneo, con la ristrutturazione di palazzi nel centro storico e la creazione di moderni collegi universitari progettati dall’architetto Giuseppe De Carlo. Dal 2012 è un’Università Statale dedicata a Carlo Bo. Oggi è composta di 6 Dipartimenti e 14 Scuole che comprendono l’area umanistica, scientifica, giuridica, economica.
Il convegno, che si terrà a Palazzo Battiferri, è accolto nell’ambito delle attività proposte dalla prof.ssa Alessandra Calanchi, che da sette anni ha portato a Urbino e in particolare nel Dipartimento di Scienze della Comunicazione, Studi Umanistici e Internazionali i Soundscape Studies (Sound Days in Urbino 2015; Le mura del suono 2016; Giornate sonore 2018;Torricini sonori 2021). Alessandra Calanchi oltre a essere socia FKL è co-fondatrice, insieme ai colleghi Mario Corsi, Jan Marten, Ivo Klaver e Massimo Russo, del Sound Studies Forum https://www.soundstudiesforum.org/
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(1) Albert Mayr “Paesaggio sonoro, musica e interdisciplinarità”, in Albert Mayr (a cura di), Musica e suoni dell’ambiente, Clueb, Bologna, 2001, p. 141
(2) Albert Mayr, cit., p. 141.
(3) Cfr. R. Barbanti, Crisi e persistenza del paradigma retinico occidentale. Elementi per la ridefinizione di un nuovo paradigma acustico, in Albert Mayr (a cura di), Musica e suoni dell’ambiente, Clueb, Bologna, 2001, pp. 41-70
(4) Cfr. ibid.
(5) Cfr. F. Neresini, P. Vidali, Il valore dell’incertezza. Filosofia e sociologia dell’informazione, Mimesis, Milano, 2015
(6) H. Maturana, F. J. Varela, Autopoiesi e cognizione. La realizzazione del vivente, Marsilio, Venezia, 1985