Far rivivere ai ragazzi un’esperienza musicale immergendoli nel mondo medievale
Un periodo storico, più è lontano dall’esperienza quotidiana del ragazzo, più è difficile per lui averne una precisa percezione temporale. Per la storia della musica il discorso si complica ulteriormente per via della continua riattualizzazione delle opere musicali (un brano molto lontano da noi può rivivere sotto forma di jingle, di colonna sonora o altro). Un fatto o un’opera di un periodo lontanissimo e lunghissimo come il Medioevo, circa mille anni divisi almeno in due sottoperiodi (alto e basso), è davvero difficile da collocare mentalmente, se poi pensiamo che esistono “più medioevi”, come quello carolingio al nord e quello greco-bizantino o arabo al sud, il discorso si complica ancora di più.
Come affrontare allora lo studio di un tale complesso e articolato periodo della storia della musica a scuola? E’ ovvio che lo si può fare in modo libresco e lineare, con tanto di ascolto guidato, questionari e mappe concettuali, ma cosa resta in questo modo a livello di esperienza concreta al ragazzo? La risposta va ricercata ancora una volta nella sfera della storia della musica agita (una valida proposta dal titolo In viaggio con il pellegrino medievale ce la fornisce Elita Maule in Musicheria.net). Si tratta di far rivivere al ragazzo un’esperienza musicale immergendolo nel mondo medievale; in tal modo la pratica musicale lo porterà in una dimensione atemporale, astraendolo dall’eccesso di realtà in cui spesso vive. In fondo molta musica medievale è molto vicina strutturalmente ed esteticamente al mondo musicale del ragazzo di oggi perchè ha dei punti di contatto con la canzone popular e folklorica.
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