Musicheria. La rivista digitale di educazione al suono e alla musica

Apprendimenti musicali e sistema specchio

Maurizio Spaccazocchi

Fra il 1980 e il 1995, in Italia, il gruppo di ricercatori dell’Università di Parma coordinato dal prof. Giacomo Rizzolatti, confermano, approfondiscono e pubblicano la scoperta dei neuroni specchio (mirror neurons o neuroni mirror).

Sulla base di questa importante scoperta (cioè della presenza di neuroni audio-visuo-motori sia nella scimmia che nell’uomo, che si attiverebbero tanto durante la realizzazione di vere e proprie azioni motorie e così pure quando queste azioni le osserviamo svolgere da altri), si sono svolti tanti studi sperimentali e si sono riletti, e nuovamente reinterpretati, i precedenti studi ed esperienze che, in un modo o nell’altro, interessavano a livello generale le neuroscienze e, in particolar modo, le varie modalità di comunicazione inconscia, d’identificazione proiettiva (Bion), di empatia, di rispecchiamento (Winnicott), di sintonizzazione affettiva (Stern) e naturalmente di epistemologia (Piaget), ecc.
Grazie alle metodiche della fMRI (risonanza magnetica funzionale), della TMS (stimolazione magnetica transcranica), della EEG (elettroencefalografia), dei test comportamentali, del contributo di visioni filmiche e della brain imaging, si può ormai dimostrare che nel cervello umano esiste un sistema specchio che opera secondo il principio dell’analogia, attivando così una sincronia fra azione e osservazione.
Senza dilungarci sui vari indirizzi sperimentali che stanno coinvolgendo i possibili contesti all’interno dei quali questo nostro sistema specchio sarebbe coinvolto, vorremmo cercare di introdurre e magari riflettere su quanto e come questa scoperta possa offrire nuovi spunti in merito agli studi sull’apprendimento musicale inteso come forma di conoscenza audio-visuo-motoria. 

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