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Comporre (con) identità musicali – In ricordo di Henri Pousseur

Henri Pousseur, Gino Stefani

Ricordando Henri Pousseur

Il 6 marzo 2009, alla vigilia dei suoi ottanta anni e mentre il suo paese natale, il Belgio, gli dedicava la ventesima edizione del suo più importante festival di musica contemporanea, è mancato Henri Pousseur.

Pousseur è stato un compositore importante, la sua esperienza attraversa più di cinque decenni e va da un’adesione al serialismo più stretto sino alle esperienze multimediali ed elettroacustiche degli ultimi anni. Tuttavia quello che più ci interessa ricordare in questa sede è che ha sempre intrecciato la sua attività di compositore con gli interessi per la pedagogia della musica e per l’incontro tra le identità e le culture musicali. Direttore di diverse istituzioni pedagogiche in Europa e negli USA, Pousseur ha messo in atto molte iniziative volte a promuovere tali incontri, soprattutto nel periodo in cui fu direttore del Conservatorio di Liegi e in seguito dell’Istituto di Pedagogia della Villette, a Parigi, primo embrione dell’odierna Cité de la Musique. Questo impegno pedagogico e sociale orientato verso la costruzione di nuovi paradigmi di ricerca e studi musicali lo portò, nei primi anni novanta, ad aderire a Progetto Uomo-Musica. Per questa ragione, vogliamo ricordarlo attraverso un suo scritto che fu pubblicato nel secondo numero di quella rivista, nel luglio 1992.
Inoltre riteniamo interessante far conoscere la presentazione che Gino Stefani ha scritto per il volume di Henri Pousseur, Musica semantica società, pubblicato da Bompiani nel 1974 (ringraziamo l’Autore per l’autorizzazione).

 

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