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Economia della musica in Italia – Rapporto 2008

Redazione

Gli attori del processo produttivo

Lʼedizione 2008 del rapporto sullʼEconomia della Musica in Italia ha lʼobiettivo di presentare il quadro dei diversi attori che sono in qualche modo legati in un processo produttivo di un bene finale, la musica

Questi attori, che comprendono gli autori, gli interpreti, gli editori musicali, le case discografiche, le radio ed una serie di altri soggetti, collaborano a differenti livelli nel processo di creazione, produzione e distribuzione del prodotto.
Nel capitolo 1 sarà allora presentata quella che gli economisti chiamano la filiera produttiva, ossia una scomposizione del processo produttivo della musica per fasi o stadi, a cui partecipano soggetti che svolgono ruoli diversi, ma che sono collegati allʼinterno di una stessa catena produttiva.
In un approccio di questo genere, due sono gli aspetti rilevanti che verranno analizzati. Il primo è legato al ruolo ed al peso dei vari stadi. Questʼultimo può essere misurato attraverso i flussi monetari generati da ogni comparto e alla loro dinamica nel corso degli ultimi anni.
Un secondo aspetto rilevante è legato invece al coordinamento dei vari stadi che avviene tramite il mercato e, al pari di ciò che avviene in altre filiere, può cambiare nel tempo al modificarsi del contesto competitivo di riferimento. Alcuni stadi possono integrarsi tra loro, altri disintegrarsi, altri ancora semplicemente accrescere la loro importanza oppure perderla.
Dopo avere presentato la filiera del sistema musica (cap.1), nella parte centrale del rapporto si analizza dapprima brevemente il quadro mondiale del settore musicale per quanto riguarda la produzione di strumenti, la discografia e i diritti (cap. 2) e successivamente si analizzeranno tutti gli stadi della filiera del mercato italiano (capp.3 e 4).
Il rapporto si conclude poi con un tema di approfondimento intitolato “il valore della musica”. In unʼottica in cui il valore fisico del supporto che contiene la musica è sempre meno rilevante nel contesto complessivo del fatturato del sistema musica, mentre sempre più rilevanti sembrano essere i diritti, quanto deve pagare chi usa la musica, trovandola su qualsiasi supporto? Lʼobiettivo è quello di fare qualche riflessione sul valore da attribuire alla musica.
Questo rapporto sullʼeconomia della musica si inserisce dunque in una serie continua di studi del settore musicale volti a presentare sia agli operatori stessi sia a giornalisti o anche a semplici appassionati e studiosi, una fotografia del settore musicale dal punto di vista del processo produttivo. Per alcuni questo rapporto è confrontabile con i precedenti, poiché molte delle fonti di dati sono le stesse, ma in qualche altra occasione il confronto non è possibile. Ad esempio, il sistema musica qui definito è un sistema molto ampio, che ha incluso segmenti che non erano rilevati nei rapporti precedenti e dunque la dimensione complessiva del sistema, come misurato in questo rapporto (circa 4 miliardi di euro), non è confrontabile con le stime degli anni precedenti.
Si deve tenere infine presente che questo è solo uno dei punti di osservazione del sistema musica e dunque non il solo. Ad esempio, nel rapporto non si analizzano alcuni aspetti della domanda quali le tipologie di musica ascoltata, i luoghi dove si ascolta e tutte quelle produzioni individuali (come la musica suonata in casa) che, pur impiegando il nostro tempo, sfuggono ai meccanismi di mercato in quanto non produttrici di un valore monetario quantificabile, ma non per questo da trascurare da un punto di vista sociologico ed artistico.
Continua nel file pdf allegato.

 

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