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Giornata mondiale della danza – 29 aprile 2010

Franca Zagatti

I valori della danza

La Giornata Mondiale della Danza è stata istituita nel 1982 dal Consiglio Internazionale della Danza CID – UNESCO. Da allora ogni anno la celebrazione vuole sollecitare in tutto il mondo una più attenta riflessione sui valori universali della danza che sono tali da scavalcare barriere politiche, culturali, razziali, per unire tutti gli uomini attraverso un linguaggio del corpo poetico, simbolico e vitale.

In ogni parte del mondo le istituzioni artistiche, educative e di spettacolo, così come le singole persone, sono invitate a diffondere e condividere nelle proprie città, nei luoghi di lavoro e di studio, nelle comunità, questa importante ricorrenza.
Lo scopo principale degli eventi della Giornata della Danza è quello di attirare l’attenzione di un vasto pubblico per indirizzarlo al mondo della danza. Una particolare attenzione, secondo le linee-guida predisposte dal CID (www.cid-unesco.org), dovrebbe essere data all’indirizzo di un “nuovo” pubblico, ossia a chi non segue eventi di danza nel corso dell’anno, a chi è estraneo alla cultura della danza in tutte le sue varie manifestazioni.
Gli eventi della Giornata della Danza possono essere performances, corsi open-door, incontri pubblici, letture, esibizioni, articoli di giornali e riviste, serate di danza, programmi radiofonici e televisivi, visite, spettacoli di strada ecc. Dove è possibile, l’organizzazione auspica che gli eventi vengano organizzati in collaborazione con istituzioni che non si occupano di danza, come scuole pubbliche, comuni, imprese commerciali. Ma l’invito, che viene esteso a tutti coloro che amano la danza, è anche soltanto di scegliere un messaggio di una personalità illustre, un poema, un passaggio di un testo di un autore famoso e di condividerlo all’interno della propria comunità di riferimento. La comunità di Musicheria.net è senz’altro formata da persone attente agli aspetti educativi e formativi delle arti, all’apporto di pensiero creativo e alle dinamiche trasformative ed evolutive che qualsiasi incontro con la musica e la danza può regalare.
Il brano che vi propongo per celebrare la giornata mondiale della danza, è tratto da un testo del 1940, Dance, a Creative Art Experience. L’autrice Margareth H’ Doubler (1889-1982) viene considerata la promotrice dell’inserimento della danza nel contesto educativo americano: a Madison nel Wisconsin fondò la prima facoltà di danza educativa nel 1926 da dove ha formato, nei lunghi anni del suo insegnamento, generazioni e generazioni di educatori ed insegnanti. Le sue parole, a distanza di 60 anni, sono ancora oggi assolutamente attuali e toccano il nucleo vitale di ogni etica educativa e cioè quel diritto di tutti ad un incontro vero, intenso, appagante ed emozionale con il piacere di fare e godere dell’incontro con l’arte.

29 aprile 2010

Un messaggio per la Giornata Mondiale della Danza

«Il nostro primo scopo è quello di insegnare a bambini e bambine, uomini e donne, per mezzo della danza. Insegnare danza per far vivere un’esperienza che possa aiutarli a costruire la propria filosofia e il proprio schema di vita. Non dobbiamo, naturalmente, pensare che tutti possano diventare grandi danzatori o che la danza sarà vissuta come una completa esperienza artistica e con la stessa intensità da tutti.
Ma come ogni bambino, indipendentemente dalla possibilità di diventare o meno un artista, ha diritto ad una scatola di matite colorate e a qualche nozione di disegno e uso del colore, così ogni bambino ha diritto a conoscere e utilizzare il proprio corpo, nei limiti delle proprie capacità, per esprimere le proprie personali reazioni di fronte alla vita. Anche se non potrà mai spingere i suoi sforzi abbastanza lontano da realizzare la danza nelle sue forme più alte, potrà comunque provare la pura gioia ritmica di un movimento libero, controllato ed espressivo e, attraverso questo, accedere ad un supplemento di vita al quale ogni essere umano ha diritto. Se l’interesse dell’insegnare danza sarà soltanto quello di produrre danzatori, la danza come esperienza artistica creativa possibile a tutti è condannata a fallire. Ed è proprio per evitare questo rischio che tutti coloro che sono convinti del valore della danza dovranno operare per restituire alla società una danza che sia creativa, espressiva, comunicabile e sociale, una danza che in tutte le sue manifestazioni possibili si qualificherà sempre come arte».

Margareth H’ Doubler, Dance. A Creative Art Experience, The University of Wisconsin Press, 1998 [1940], p. 66.

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