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Lettera aperta all’On. Bersani

Lettera aperta del Coordinamento Diritto alla Musica e della Scuola Popolare di Musica Donna Olimpia di Roma al segretario del Partito Democratico On. Pierluigi Bersani

Roma, 27 febbraio 2010

Spett. On Bersani
Ci siamo incontrati quando è venuto nello scorso autunno in occasione delle primarie a Donna Olimpia: occasione in cui lei entrò anche nella scuola popolare di musica che dirigo insieme a Stefano Ribeca. E’ stato con piacere che abbiamo sostenuto quella che era una candidatura concreta, finalmente sensibile e aperta al territorio.
Le scrivo perché dopo la riforma Gelmini sui Licei, il suo silenzio sulla questione Musica è stato davvero assordante per le nostre orecchie. A maggior ragione dopo la preannunciata ‘truffa’ avvenuta di fatto con la questione dei Licei Musicali.
Vede: noi siamo stati da sempre abituati ad un rapporto difficile con la Politica, che ha sempre considerato la musica, e qui intendo in soprattutto quella fatta sul territorio e nella scuola, un di più, un orpello, o al massimo un fiore all’occhiello da tenere nel sabato di festa e poi gettare via.
Per l’educazione musicale, per le opportunità che questo linguaggio offre per la crescita umana e sociale dei cittadini, per l’integrazione sociale tendenzialmente è stato sempre offerto il ruolo del: “bellissimo ma non c’è una lira”. Come se non fosse un settore produttivo e lavorativo come altri, come se non fosse quel prezioso e riconosciuto strumento prezioso per la collettività.
Avevamo sempre considerato questa una inettitudine stanziale nel mondo politico con poche eccezioni. Ma lei che è segretario del maggiore partito dell’opposizione è andato al festival di Sanremo e la Tv del partito democratico ha messo in onda il dopo festival.
On. Bersani pensavamo sinceramente che avrebbe colto l’occasione di Sanremo, o delle trasmissioni televisive succedute al festival per dire qualcosa sullo sfacelo, tanto per fare l’ultimo esempio, che la Gelmini sta provocando, nell’ambito della Musica e dei Licei.
Sfacelo assai ampiamente rappresentato dagli impegni ‘culturali’ ed economici presi dal Ministero con la paroliera ufficiale del Premier (vedi http://www.corriere.it/cronache/10_febbraio_22/multimedia_musica_parole_be1f492c-1ff2-11df-b44500144f02aabe.shtml), o dalle numerose “iniziative culturali” che le Istituzioni nostrane stanno attuando. E per guardare alla nostra città le segnalo la prossima edizione di Pierino il Lupo organizzata con Valeria Marini dall’Accademia di Santa Cecilia con i ragazzi dell’Orchestra giovanile (sic!!!) o i quasi due milioni di euro spesi da Alemanno per la discutibile iniziativa teatri tenda.
Eppure la realtà italiana è ricca di insegnanti della scuola pubblica generosi nel loro lavoro ed entusiasmo, di associazioni musicali del terzo settore e scuole di musica diffuse nel territorio più di altri paesi, di didatti e pedagogisti impegnati a far crescere le nuove generazioni, cosi come il lavoro di miei colleghi al vecchio comitato ministeriale per l’Apprendimento Pratico della Musica presieduto dal Prof. Berlinguer ha censito e dimostrato.
Solo per fare un piccolo esempio e solo a Roma abbiamo oltre 150 scuole di musica, centinaia di associazioni culturali, migliaia di lavoratori precari che hanno gli stessi diritti dei lavoratori dei call center, ma che non troveranno mai un Floris disposto a far sentire la loro voce.
Al concerto di qualche mese fa dell’Orchestra del Venezuela di Abreu la sala del Parco della Musica era piena di onorevoli che tessevano l’elogio di quella magnifica esperienza ma nessuno che avesse preso l’iniziativa di sostenere per un centesimo strade analoghe in Italia. All’epoca del governo Prodi riuscimmo come coordinamento a far votare all’unanimità alla Commissione Cultura della Camera un emendamento alla finanziaria che favoriva la detraibilità fiscale per le spese connesse al’educazione musicale come avvenuto per lo sport. Ma come volevasi dimostrare tutto veniva cestinato. E sì che questa iniziativa avrebbe consentito l’emersione dal nero di migliaia di lavoratori precari ed un incasso per il nostro sistema pensionistico, oltre che essere utile all’educazione e alle famiglie.
Le inoltro un appello (tra i tanti) che la Società Italiana per l’Educazione Musicale ha rivolto al Capo dello Stato in merito alla riforma e sottoscritto da numerose associazioni, dal Forum nazionale per l’educazione Musicale, dal Coordinamento per il Diritto alla Musica, e da migliaia di cittadini. (http://www.siem-online.it/appelli/appellomusicaneilicei2010.html)
Spero che lei possa dire qualcosa, voglia fare qualcosa in merito.
Ma non vogliamo tediarla piu di tanto. Entrando nel merito della questione le chiediamo di fare un passo in avanti fissando un incontro per definire iniziative pubbliche e atti concreti che non si riducano al solito lamento.
Se non ora, quando?

Per la Scuola Popolare di Musica Donna Olimpia Roma e Coordinamento Diritto alla Musica

Francesco Galtieri

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