Musicheria. La rivista digitale di educazione al suono e alla musica

Medioeviaggiando: La musica monodica profana

Francesco Stumpo

Proposte operative

Affrontare lo studio dei generi, delle forme e degli stili musicali medievali può essere per lo studente di oggi molto difficoltoso. Per almeno due motivi: innanzitutto per la distanza storica che lo separa da quel lontano periodo, in secondo luogo per la distanza estetica tra la musica medievale e la musica che egli consuma nella quotidianità. Senza tradire i presupposti storiografici bisognerebbe fare in modo che lo studente di oggi raggiunga delle competenze storiche partendo dalle sue esperienze pregresse, musicali e non.
Per tale ragione le preconoscenze e gli schemi temporali già posseduti e maturati in ambiente extrascolastico possono essere dei punti di appoggio motivazionali su cui innescare il suo completo processo conoscitivo della storia della musica, sia in senso specifico, sia trasversale. E’ importante che egli senta come vicino un periodo così lontano dalla sua esperienza e con la musica questo è possibile poiché, come sostiene Dahlhaus, l’opera musicale ha la capacità di uscire dal suo ambito storico e di rivivere in forma nuova ad ogni ascolto o esecuzione: la musica come arte basata sul tempo diventa cioè arte atemporale. E’ quindi fondamentale che lo studente si appropri della musica di un periodo storico, in questo caso il medioevo, partecipando attivamente all’esperienza estetica di quella musica, suonandola, cantandola e danzandola nel suo presente: solo quello che si sa fare si conosce veramente e solo ciò che si conosce si può veramente amare.

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