Quella che Oliver Sacks attribuisce alla nostra razza come una vera e propria dote, la musicofilia, noi la possiamo interpretare come il risultato delle risposte che l’animale uomo mette in atto in condizioni di fonotassia.
Sin dai primordi, per sopravvivere nei vari ambienti o soundscape, l’uomo è stato costretto inevitabilmente a rivolgere una grande attenzione verso il mondo vibrante circostante, assumendo una prima postura d’ascolto mirata a comprendere subito il livello di pericolosità e il possibile tempo di incombenza che i suoni (materializzati in altre persone, animali, oggetti, agenti atmosferici, ecc.) potevano più o meno avere nei suoni confronti.
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