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Settimana nazionale della musica a scuola 2010

Redazione

Testo della nota ministeriale e commento

Nota ministeriale Prot.n. AOODPIT. 642 del 26 febbraio 2010 del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca – Dipartimento per l’istruzione, avente per Oggetto: Settimana nazionale della musica a scuola. XXI Rassegna nazionale delle scuole secondarie di primo grado a indirizzo musicale (cfr.: http://www.pubblica.istruzione.it/normativa/2010/prot642_10.shtml).

Il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca sviluppa anche quest’anno iniziative di rilancio della pratica musicale nelle scuole di ogni ordine e grado poiché ne riconosce la particolare valenza educativa e formativa. La pratica musicale contribuisce infatti alla crescita equilibrata della persona non solo perché in questo modo la dimensione sonora non rimane estranea al quadro culturale che in questa crescita si definisce, ma anche perché la pratica musicale, attraverso una più armoniosa utilizzazione delle varie capacità della mente umana, favorisce l’apprendimento di tutte le discipline.

Non a caso le Indicazioni nazionali per il primo ciclo sottolineano, per tutti i gradi di istruzione in esso compresi, il rapporto forte tra apprendimento pratico della musica e sua fruizione. Per altro, le stesse Indicazioni, nel fare esplicito riferimento al «livello della produzione» rimarcano che essa può esplicarsi, «in particolare, attraverso l’attività corale e la musica d’insieme».

Anche il Regolamento attuativo dell’obbligo di istruzione, nell’Asse dei linguaggi, fa esplicito riferimento alla musica come elemento costituivo del patrimonio artistico del nostro paese e indica la strada di una «produzione» da parte degli alunni di «testi multimediali» con diretto richiamo alla «elaborazione audio».

D’altro canto, nell’ambito delle competenze chiave individuate nella Raccomandazione del Parlamento e del Consiglio dell’Unione Europea del 18 dicembre 2006, è chiaramente indicata l’importanza dell’«espressione creativa di idee, esperienze ed emozioni in un’ampia varietà di mezzi di comunicazione», tra i quali, in primo luogo, la musica.

Sulla base delle indicazioni e delle proposte pervenute dal Comitato nazionale per l’apprendimento pratico della musica di recente rinnovato, presieduto dal Prof. Luigi Berlinguer, il Ministero in collaborazione con l’ANSAS, ha inoltre attuato programmi di ricerca volti a costruire esperienze di pratica musicale che abbiano il carattere della trasferibilità sul piano didattico e su quello organizzativo.

In questo quadro si inserisce l’organizzazione anche per il 2010 della Settimana nazionale della musica a scuola che viene fissata dal 3 al 9 maggio. Come è oramai tradizione si tratta di un’iniziativa con la quale le scuole possono usufruire di un ragionato momento di visibilità sul territorio e possono così far percepire alla società l’importanza delle attività musicali che esse realizzano nel corso dell’anno scolastico. È evidente che queste attività non si risolvono nella occasione straordinaria della esibizione programmata per la “Settimana della musica”, ma trovano in essa il punto di approdo di ordinari percorsi di apprendimento caratterizzati, sia da sviluppo continuo, sia da stabile sedimentazione nel curricolo e, di conseguenza, nella crescita personale di tutti gli allievi.

I Direttori Generali degli Uffici scolastici regionali, avvalendosi anche del supporto dei dirigenti degli Uffici scolastici provinciali e dei referenti per le attività nel settore, avranno pertanto cura di promuovere la sensibilizzazione dei dirigenti scolastici affinché la settimana dal 3 al 9 maggio 2010 venga dedicata a iniziative nelle quali le scuole possano far conoscere le esperienze musicali svolte nel corrente anno scolastico.

Queste esperienze saranno, come detto, frutto non episodico di attività svolte in orario curricolare o extracurricolare. L’organizzazione degli eventi è affidata alle libere determinazioni delle istituzioni scolastiche ed è libera nei contenuti e nelle forme.

Tali eventi potranno svolgersi sia all’interno delle scuole, sia fuori, ma sarà in ogni caso opportuno che, in ragione delle finalità indicate, essi vedano il coinvolgimento dei genitori e di tutte le forze sociali e culturali esterne alla scuola, tanto pubbliche che private. Potrà così determinarsi una sinergia operativa capace di avvalorare e amplificare il senso delle singole manifestazioni e di favorire il superamento anche delle difficoltà finanziarie eventualmente presenti.

Gli organi territoriali dell’Amministrazione scolastica svolgeranno, in tale direzione, il ruolo di facilitatori delle iniziative sollecitando anche la partecipazione attiva degli enti musicali, dei Conservatori di musica, e di tutti i soggetti pubblici o privati, associati o singoli, operanti sul territorio per la promozione della musica.

Ai referenti regionali per le attività di settore e a quelli provinciali, ove presenti, potrà essere affidato l’ulteriore compito di portare in evidenza, al Comitato nazionale per l’apprendimento pratico della musica, quelle esperienze che, muovendosi sulla base dei processi innovativi in atto, possano costituire una significativa testimonianza del lavoro svolto e un utile riferimento per il rinnovamento del sistema scolastico.

Anche per il corrente anno scolastico, questo Ministero, per fornire un concreto segnale dell’importanza strategica che annette alla pratica musicale come fattore educativo dei giovani, promuove inoltre a Senigallia (Ancona) – dal 5 al 9 maggio 2010 – l’organizzazione della XXI Rassegna Nazionale di tutte le scuole secondarie di primo grado a indirizzo musicale, per la partecipazione alla quale si veda, qui di seguito, la nota di istruzioni.

Si confida nello sperimentato spirito collaborativo delle SS.LL. per l’efficace perseguimento delle finalità dell’iniziativa e si ringrazia fin da ora per la preziosa collaborazione.

IL CAPO DIPARTIMENTO F.to – Giuseppe COSENTINO –

Commento

In merito alla nota Nota ministeriale di cui sopra, desideriamo fare alcune considerazioni.

Chi ha ben presente il quadro generale della situazione della scuola italiana, non riesce a capire come conciliare quanto espresso dalla nota con altre recenti decisioni ministeriali: infatti, mentre da un lato si dichiara di voler sviluppare iniziative per il rilancio della pratica musicale nelle scuole, dall’altro si toglie “Musica” da tutte le scuole secondarie, oltre a rendere impossibile nella scuola secondaria di primo grado e nella scuola primaria l’attivazione di laboratori musicali a causa del taglio del personale e dei finanziamenti.

Risulta poi pleonastico il riferimento alle Indicazioni nazionali e al Regolamento sull’obbligo di istruzione: nella scuola primaria mancano docenti con competenze in grado di garantire un “livello di produzione” minimamente decente (oltre alla carenza congenita di spazi adeguati, di attrezzature e di strumenti musicali) e finora nessun governo (di centro, di sinistra o di destra) ha provveduto a prendere decisioni in merito, nonostante sollecitazioni e appelli insistenti provenienti dal mondo della scuola e dall’associazionismo musicale. Anche slogan come “un coro in ogni scuola” rimangono campati in aria se non si provvede contemporaneamente alla individuazione e al reclutamento di direttori di coro didatticamente preparati (e quindi adeguatamente compensati).

Per quanto riguarda il riferimento al Regolamento attuativo dell’obbligo di istruzione basta vedere quali sono i piani di studio del biennio per rendersi conto dell’assenza totale della disciplina Musica.

Per quanto riguarda i programmi di ricerca “attuati” in collaborazione con l’ANSAS, ad oggi non si ha traccia di quali risultati siano stati ottenuti con tale ricerca. Sarebbe anche utile sapere se oltre alla “trasferibilità sul piano didattico e su quello organizzativo” è prevista anche la trasferibilità finanziaria.

In merito alla organizzazione della Settimana nazionale della musica, le scuole hanno da sempre organizzato momenti di “visibilità” per “far percepire alla società l’importanza delle attività musicali”; non hanno certo aspettato che qualcuno al Ministero proponesse la “settimana nazionale” e facesse una generica esortazione ai dirigenti scolastici. Caso mai sarebbe stato utile stabilire quanti fondi attribuire agli USR per sostenere almeno in parte la produzione di questi “momenti di visibilità”. Il resto sono parole al vento o un modo per dire: “Vedete, noi la musica nella scuola la sosteniamo, se poi qualcosa non si fa è colpa dei dirigenti…”.

Il fatto poi che il Ministero dia un apporto per l’organizzazione di una singola manifestazione, si potrebbe dire: “Una su mille ce la fa…”. In realtà queste rassegne sono diffuse su tutto il territorio nazionale e logica vorrebbe che il Ministero le sostenesse tutte, o che per lo meno, sulla base di criteri trasparenti, sostenesse quelle che rispondono a determinati parametri di continuità, efficacia, validità didattica, ecc.

Noi confidiamo che in un prossimo futuro si passi da documenti esornativi a documenti corredati da adeguati capitoli di spesa. Le parole non bastano più.

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