In ricordo di Lucio Dalla
Riceviamo dall’amico Fausto Pirito e volentieri pubblichiamo
Lucio Dalla è volato via. Troppo presto. Ora, un sentimento di grande tristezza e di vuoto si è impadronito di tutti quelli che amano la Musica.
Io ho avuto la fortuna di conoscerlo e di di frequentarlo per trent’anni e gli ho voluto e gli voglio bene come a un fratello maggiore. Lucio mi ha insegnato tante cose, anche a fare il mio mestiere di giornalista lasciandomi andare senza la paura di mostrarmi per quello che sono. Più volte mi ha aiutato nella battaglia per la causa tibetana e una volta, in un convento di Bologna, nei primi Anni 90, venne a conoscere il Dalai Lama al quale regalò un crocefisso prezioso.
Mi viene da piangere, ma mi aiuta il ricordo di quel sorrisetto un po’ beffardo che aveva sempre sulla bocca e la luce di quei suoi occhi meravigliati, come quelli di un bambino.
Una volta, tanto tempo fa, mi disse: “La gentilezza è un’arma potente per entrare nel cuore della gente… attenzione, però, a non esagerare: la troppa gentilezza può trasformarsi in arroganza”.
Ecco, lui era gentile al punto giusto.
La foto è stata scattata il 14 giugno 1994 nel Convento Francescano dell’Osservanza in via San Mamolo, a Bologna.