Al Ministro dell’Istruzione che verrà…
Appello promosso dalle Associazioni aderenti al Forum per l’educazione musicale rivolto al futuro Ministro del MIUR.
La musica, componente fondamentale e universale dell’esperienza umana, offre uno spazio simbolico e relazionale propizio all’attivazione di processi di cooperazione e socializzazione, all’acquisizione di strumenti di conoscenza, alla valorizzazione della creatività e della partecipazione, allo sviluppo del senso di appartenenza a una comunità, nonché all’interazione fra culture diverse (Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione 2013).
La musica, intesa sia come produzione sia come ascolto consapevole, costituisce, con le altre arti performative, un’attività educativa di portata inestimabile per una formazione globale, percettiva, emotiva, relazionale, intellettiva e psicofisica della persona, come affermato anche nella road map sull’educazione artistica nella conferenza mondiale promossa dall’ONU nel 2006 a Lisbona e ripresa nell’agenda della conferenza di Seul del 2010.
Il nostro Paese si è distinto sin dagli anni ‘70 per l’elaborazione, ad opera di associazioni e scuole musicali sul territorio e grazie a decenni di esperienze e sperimentazioni non seconde rispetto ad altre realtà internazionali, di una vastissima quantità di contenuti e buone pratiche musicali didattiche, in grado di offrire contributi specifici sul piano dei modelli formativi per i vari livelli scolari.
Tuttavia, né ragguardevoli ma episodiche iniziative istituzionali (extracurricolari), né l’iniziativa di dirigenti scolastici e di insegnanti motivati e fattivi, né la collaborazione delle tante scuole e associazioni musicali sul territorio (tra cui numerose quelle già riconosciute dal Ministero), sono riuscite finora a risolvere il permanere di una presenza irregolare e discontinua della musica nella scuola, congiunta alla diffusa presenza di attività non sostenute da effettive competenze didattico musicali.
Considerato, quindi, che la responsabilità istituzionale nei confronti della cittadinanza è di progredire verso un assetto organico dell’insegnamento musicale, così che ogni persona possa avere accesso a un’esperienza formativa musicale commisurata alle proprie aspettative, alle proprie capacità, alle proprie scelte e alle proprie necessità, anche inespresse perché inconsapevoli,
chiediamo che si attivino le necessarie determinazioni legislative per:
1. l’inserimento organico nel primo ciclo d’istruzione di un insegnante specializzato in didattica della musica in ogni scuola come promotore e coordinatore delle attività musicali;
2. l’inserimento organico nella Scuola secondaria di II grado di docenti di materie musicali al fine di garantire un’adeguata presenza della musica, della sua cultura e della sua storia nella formazione degli studenti;
3. il sostegno alle attività formative musicali, e in generale artistiche, anche attraverso deduzioni fiscali come già avviene per le attività sportive;
così da:
a) dotare la scuola nel suo complesso di quella struttura organica entro la quale poter dare omogeneità e continuità a rinnovati ed aggiornati programmi di formazione, adeguatamente commisurati alle esigenze dei diversi livelli scolari e collegati armonicamente fra loro lungo l’intero iter scolastico;
b) facilitare l’accesso alla pratica musicale nonché la fruizione consapevole dell’offerta musicale presente nel Paese da parte di bambini, giovani e adulti, anche fuori dalla scuola.