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Muoversi per dislocamento: il corpo e i saperi danzanti

Franca Zagatti

Relazione tenuta al convegno “La saggezza dell’insicurezza. Danza, esistenza, resistenza” – DES – Bologna 14-15 dicembre 2013

Il senso d’insicurezza è una caratteristica ineliminabile della condizione umana: l’impossibilità di prevedere e controllare l’evolversi futuro della nostra esistenza genera ansie, paure, frustrazioni che da sempre ognuno cerca di fronteggiare come può. Potremmo definirlo uno stato di insicurezza congenita legata allo stesso fatto di esistere. Poi c’è un altro tipo di insicurezza più direttamente legato alla precarietà di questo nostro tempo storico che appare oggi sempre più minacciato da molteplici e possibili cambiamenti più o meno tutti avversi e preoccupanti. Potremmo chiamare questo tipo d’insicurezza, insicurezza contingente. Sta di fatto che la congiunzione di queste due forme d’insicurezza – quella congenita e quella contingente – sembra stare inquinando l’atteggiamento vitale di molta parte della nostra società generando nelle persone una diffusa inclinazione alla sospensione, all’attesa, un clima di esitazione, indugio, sbilanciamento che è diventato un abito mentale e inevitabilmente anche corporeo. A volte, quando incontro per la prima volta i gruppi che poi lavoreranno con me, mi arriva attraverso il loro movimento come una sorta di disorientamento di fronte all’uso più spontaneo e naturale del corpo, come un’incapacità a entrare con intenzione nei propri gesti, è come se ci fosse una patina opaca che imbriglia le persone (di tutte le età), come se mancasse – e non esagero – la normale esperienza del muoversi.

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