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L’educazione musicale e ‘La buona scuola’

Redazione

Documento conclusivo del convegno di Pesaro del 25 ottobre 2014

“L’educazione musicale in Italia. Un progetto-percorso fra delusioni, passioni, prospettive e innovazioni” è il titolo del convegno che si è svolto a Pesaro il 25 ottobre 2014, promosso da Rotary Club Cagli Terra Catria e Nerone, dal Conservatorio Rossini e dal Centro Studi musicali e sociali ‘Maurizio Di benedetto’.
A conclusione dei lavori è stato elaborato il documento qui riportato.

L’EDUCAZIONE MUSICALE E “LA BUONA SCUOLA”

Gli organizzatori, i relatori e i partecipanti al convegno, presa visione del documento presentato dal Governo Renzi su “La buona scuola” nelle parti specifiche che riguardano “Musica”, apprezzano l’attenzione rivolta a questo settore e al ruolo formativo che la musica riveste nella formazione del cittadino.
In particolare si evidenza l’attenzione posta alla corporeità e alla valorizzazione dell’operatività laboratoriale, la considerazione della musica come patrimonio culturale, l’esigenza che le attività musicali siano guidate da personale specializzato in metodologia e didattica musicale anche nelle scuole dell’infanzia e primaria, l’opportunità di operare in rete valorizzando le istituzioni musicali e le risorse musicali del territorio rappresentate dalle associazioni del terzo settore.
E’ molto importante in questo momento di rinnovamento che tutte le istituzioni (dal Ministero agli istituti regionali scolastici e provinciali) si relazionino con più frequenza e con uno stile meno burocratico con i singoli docenti di musica (di ogni ordine scolastico) per dar vita a un rapporto più aperto e più chiaro sui problemi che vivono tanto in termini istituzionali e sindacali, quanto a quelli relativi al bisogno di una formazione continua.
Gli organizzatori, i relatori e i partecipanti al convegno, mentre auspicano che le prospettive delineate si traducano in atti normativi specifici, sostenuti da adeguati finanziamenti, rilevano comunque alcune lacune che, per un’efficace azione di rinnovamento, dovrebbero essere prese in debita considerazione dal governo e dal parlamento. In particolare si ritiene che sia necessario:
a) procedere alla revisione della formazione iniziale dei docenti di musica, in particolare nei corsi di laurea e di diploma accademico rivolti a chi dovrà insegnare musica nelle scuole dell’infanzia e primarie, istituendo a tal fine anche specifiche classi di concorso;
b) attivare percorsi di formazione e aggiornamento in servizio per i docenti di musica finalizzati alla conoscenza e alla pratica di metodologie innovative, anche nel campo delle nuove tecnologie;
c) prevedere modalità di formazione diretta non solo ed esclusivamente allo sviluppo pratico-teorico di aspetti tecnici e tecnologici tipici del linguaggio musicale, ma anche mirata a fondere la dimensione estetica del saper essere in e con la musica con quella etica;
d) porre maggiore attenzione alle scuole secondarie di II grado, potenziando non solo l’istituzione dei Licei musicali e coreutici adeguatamente distribuiti sul territorio, ma inserendo le discipline musicali nei curricoli di tutti gli ordini scolastici superiori, provvedendo a definire con urgenza le specifiche classi di concorso;
e) stanziare a tal fine adeguati fondi per il potenziamento dell’offerta formativa (MOF e Fondi ex legge 440);
f) rimodulare, potenziandoli e diffondendoli in modo omogeneo in tutte le province, i corsi a indirizzo musicale nelle scuole secondarie di I grado;
g) dare maggior sostegno ai laboratori musicali di rete, valorizzando gli accordi con le associazioni musicali del territorio secondo le linee formulate dal Forum nazionale per l’educazione musicale sulla base del protocollo sottoscritto col Miur;
h) provvedere alla discussione e all’approvazione del Disegno di Legge atto Senato 1365 “Disposizioni in materia di valorizzazione dell’espressione musicale e artistica nel sistema dell’istruzione”.
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