Musicheria. La rivista digitale di educazione al suono e alla musica

Quale tipo di linguaggio nell’insegnare musica?

Andrea Monarda

Aspetti comunicativi nella relazione educativa

Insegnare tanto a un bambino quanto a un adulto porta con sé quesiti che necessitano di un lavoro di risoluzione a inizio e a fine lezione. Domande come le seguenti,
• quale tipo di repertorio far affrontare ai propri allievi?
• quali obiettivi prefissarsi?
• quale tipologia di lezione adottare? individuale o collettiva?
fanno capo a un quesito di ordine più generale: quale linguaggio adottare in relazione alla fascia d’età?.
I bambini «possono giungere a cogliere i significati profondi di un brano musicale e ad esplicare abilità notevoli, a condizione che l’adulto conosca il mondo infantile, possieda buone doti relazionali ed usi un linguaggio adeguato» . Il linguaggio rappresenta il mezzo attraverso il quale si esprime lo stile educativo di ciascun insegnante:
«è ciò che Fenstermacher chiama manner, ovvero il comportamento, la condotta adottata dall’insegnante durante lo svolgimento delle attività didattiche che può avere il colore della stima o della disistima»
Quando si parla di linguaggio, non si intende solo quello verbale, ma anche quello paraverbale e non verbale. Per un insegnante che, presentandosi per la prima volta a un nuovo allievo di sei anni, non si avvicina a lui con tutto il corpo, anche piegandosi sulle ginocchia, sarà difficile instaurare sin da subito un rapporto amichevole con l’allievo.

>>> continua nel file pdf allegato
Materiali PDF
Materiali audio
Materiali video