Lo Zecchino d’oro e Mariele Ventre. I “grandi” a servizio dei “piccoli”
Origine ed evoluzione di un fenomeno canoro italiano
Nel vasto oceano della canzone italiana, un’attenzione particolare va rivolta alle “canzoni per l’infanzia”. Quando si pensa a queste ultime, la mente corre subito a “Lo Zecchino d’Oro”, la rassegna per antonomasia che promuove la produzione di canzoni per bambini.
Nato a fine settembre 1959 a Milano dalla mente di Cino Tortorella, la prima edizione fu organizzata dal “Salone del Bambino” e si svolse dal 24 al 26 settembre presso il Teatro dell’Arte del capoluogo lombardo. Le canzoni in gara furono dieci, tra cui la famosa Lettera a Pinocchio, incisa su 45 giri da Johnny Dorelli. Si aggiudicò il primo Zecchino d’Oro della storia Quartetto, brano composto dalla coppia Izzi-Bignotti e interpretato da Giusi Guercilena. Il presentatore della prima edizione fu Mago Zurlì alias Cino Tortorella; regia televisiva di Romolo Siena; scenografia del pittore Luca Crippa; orchestra del Quintetto Peppino Principe. Una curiosa e significativa circostanza è che a poche settimane dalla conclusione dell’evento, il 20 novembre 1959 l’Assemblea Generale dell’ONU ha promulgato la dichiarazione sui Diritti del Bambino.
Nel vasto oceano della canzone italiana, un’attenzione particolare va rivolta alle “canzoni per l’infanzia”. Quando si pensa a queste ultime, la mente corre subito a “Lo Zecchino d’Oro”, la rassegna per antonomasia che promuove la produzione di canzoni per bambini.
Nato a fine settembre 1959 a Milano dalla mente di Cino Tortorella, la prima edizione fu organizzata dal “Salone del Bambino” e si svolse dal 24 al 26 settembre presso il Teatro dell’Arte del capoluogo lombardo. Le canzoni in gara furono dieci, tra cui la famosa Lettera a Pinocchio, incisa su 45 giri da Johnny Dorelli. Si aggiudicò il primo Zecchino d’Oro della storia Quartetto, brano composto dalla coppia Izzi-Bignotti e interpretato da Giusi Guercilena. Il presentatore della prima edizione fu Mago Zurlì alias Cino Tortorella; regia televisiva di Romolo Siena; scenografia del pittore Luca Crippa; orchestra del Quintetto Peppino Principe. Una curiosa e significativa circostanza è che a poche settimane dalla conclusione dell’evento, il 20 novembre 1959 l’Assemblea Generale dell’ONU ha promulgato la dichiarazione sui Diritti del Bambino.
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