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La canzone italiana e il mondo dell’infanzia

Andrea Direnzo

Lo Zecchino d’oro e Mariele Ventre. I “grandi” a servizio dei “piccoli”

Origine ed evoluzione di un fenomeno canoro italiano
Nel vasto oceano della canzone italiana, un’attenzione particolare va rivolta alle “canzoni per l’infanzia”. Quando si pensa a queste ultime, la mente corre subito a “Lo Zecchino d’Oro”, la rassegna per antonomasia che promuove la produzione di canzoni per bambini.
Nato a fine settembre 1959 a Milano dalla mente di Cino Tortorella, la prima edizione fu organizzata dal “Salone del Bambino” e si svolse dal 24 al 26 settembre presso il Teatro dell’Arte del capoluogo lombardo. Le canzoni in gara furono dieci, tra cui la famosa Lettera a Pinocchio, incisa su 45 giri da Johnny Dorelli. Si aggiudicò il primo Zecchino d’Oro della storia Quartetto, brano composto dalla coppia Izzi-Bignotti e interpretato da Giusi Guercilena. Il presentatore della prima edizione fu Mago Zurlì alias Cino Tortorella; regia televisiva di Romolo Siena; scenografia del pittore Luca Crippa; orchestra del Quintetto Peppino Principe. Una curiosa e significativa circostanza è che a poche settimane dalla conclusione dell’evento, il 20 novembre 1959 l’Assemblea Generale dell’ONU ha promulgato la dichiarazione sui Diritti del Bambino.

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