Una grande amica ci ha lasciato
Per chi si occupa di canto infantile e di educazione musicale la figura di Bruna Liguori Valente rimarrà un punto di riferimento.
Bruna ci ha lasciato la scorsa notte, ma i suoi insegnamenti accompagneranno sempre anche le nuove generazioni.
Onoriamo la sua memoria proponendo un passo dalla introduzione del suo libro La vocalità infantile. Far musica con la voce (Ricordi 1986) [sempre con Ricordi nel 2011 è stata pubblicata una nuova edizione riveduta e aggiornata: Vocalità infantile. Per una formazione corale].
[…] Quanti si portano dietro ricordi spiacevoli, scolastici e non, che riguardano l’atto del cantare! Cori scolastici strillati, stonati, occasione per far chiasso e confusione tutti insieme, canti che non suscitavano alcuna emozione musicale né testuale. O, peggio ancora, momenti di esclusione: spesso un genitore, un maestro, un compagno bollano con l’appellativo di “stonato” un bambino insicuro della propria voce; da quel momento gli sarà sempre più difficile provare a cantare per il timore di sentirsi malamente zittito. Quanti si sono portati dietro questa specie di anomalia, un marchio di amusicalità e hanno reagito, incosapevolmente, assumendo via via atteggiamenti di sempre maggiore indifferenza verso la musica e in particolare verso l’atto del cantare!
Questo testo vuole essere invece un gesto d’amore, una professione di fede di chi ha sempre creduto nella validità del lavoro corale, dalle prime emozioni come cantore alle prime prove alla direzione di un piccolo gruppo di associazione, dalle esperienze della scuola media fino alla costituzione, attraverso gli anni, di vari cori di bambini e adolescenti.
Amore, dunque, alla coralità, conoscenza delle problematiche specifiche, fiducia nel valore delle esperienze, hanno ispirato un libro che si rivolge a coloro che si avvicinano per la prima volta alla realtà del cantare insieme (consapevoli dell’importanza che ha nella scuola), come a quelli che già amano il coro e intendono potenziare il loro lavoro facendo tesori delle loro esperienze e confrontandole con quelle degli altri. […]