Un percorso alla ricerca della motivazione perduta
A Settembre 2014, dopo non molti anni di precariato in scuole della provincia romana ma tanti progetti ed esperienze alle spalle sia come educatrice nei nido con corsi basati sulla Music Learning Theory di Gordon che come docente di strumento, sono entrata in ruolo presso l’IC A. Maria Ricci di Rieti, ereditando, di conseguenza, situazioni didattiche molteplici, variegate e differenti.
Sono stata immediatamente colpita da una alunna di II, Arianna, per l’intelligenza vivace, gli interessi molteplici, la sensibilità e maturità sostenute dalla rara qualità di una audiation sviluppata ed una identità musicale definita a cui però non faceva riscontro una adeguatamente correlata capacità di espressione tecnico-comunicativa allo strumento. Arianna sentiva dentro di sè la musica, sapeva cosa voleva esprimere, che tipo di sonorità avrebbe voluto produrre, che significato attribuire, ma faceva fatica a tradurre il pensiero musicale in movimenti coordinati funzionali ad esso. Ovviamente la ragazza era consapevole di quella che percepiva come incapacità e, sebbene caratterialmente fosse portata a trovare il modo di superare i problemi, aveva bisogno di un lavoro duplice: da una parte mirato allo sviluppo di una maggiore coordinazione e dall’altra a rinforzare la motivazione per evitare che questa sua difficoltà la portasse a stancarsi dello strumento o ad interiorizzare un’immagine di sè non corrispondente alla realtà. Ho quindi elaborato per lei un percorso di composizione guidata sul genere di musica che suscitava maggiore interesse, il blues, e stilato una programmazione specifica.
>>> continua nel file pdf allegato
In allegato anche la programmazione specifica per l’alunna, il poster di cui si fa cenno nell’articolo e il file del powerpoint con la documentazione del lavoro fatto.
Sono stata immediatamente colpita da una alunna di II, Arianna, per l’intelligenza vivace, gli interessi molteplici, la sensibilità e maturità sostenute dalla rara qualità di una audiation sviluppata ed una identità musicale definita a cui però non faceva riscontro una adeguatamente correlata capacità di espressione tecnico-comunicativa allo strumento. Arianna sentiva dentro di sè la musica, sapeva cosa voleva esprimere, che tipo di sonorità avrebbe voluto produrre, che significato attribuire, ma faceva fatica a tradurre il pensiero musicale in movimenti coordinati funzionali ad esso. Ovviamente la ragazza era consapevole di quella che percepiva come incapacità e, sebbene caratterialmente fosse portata a trovare il modo di superare i problemi, aveva bisogno di un lavoro duplice: da una parte mirato allo sviluppo di una maggiore coordinazione e dall’altra a rinforzare la motivazione per evitare che questa sua difficoltà la portasse a stancarsi dello strumento o ad interiorizzare un’immagine di sè non corrispondente alla realtà. Ho quindi elaborato per lei un percorso di composizione guidata sul genere di musica che suscitava maggiore interesse, il blues, e stilato una programmazione specifica.
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In allegato anche la programmazione specifica per l’alunna, il poster di cui si fa cenno nell’articolo e il file del powerpoint con la documentazione del lavoro fatto.