Musicheria. La rivista digitale di educazione al suono e alla musica

Gianni Rodari e la musica

Redazione

Pubblichiamo in e-book pdf la ricerca che Mario Piatti ha dedicato nel 2001 al rapporto tra Gianni Rodari e la musica. (allegato riservato agli abbonati)

Si ringrazia il Centro Rodari per la musica di Cosenza per la collaborazione.
Qui la presentazione del volume edito originariamente dalle Edizioni del Cerro ma da tempo esaurito.


Premessa
Vorrei innanzitutto dedicare questo mio lavoro al M° Angelo Paccagnini, scomparso nel giugno 1999, che per primo ha creduto e ha sostenuto il mio lavoro di ‘filastroccantante’, dando dignità musicale ai miei primi scarabocchi sonori sui testi di Rodari. I nostri scarabocchi sono piaciuti anche a Nora Cervi e al Gruppo Musica del Centro Educazione Permanente di Assisi, tanto da decidere di farne una pubblicazione . Anche a loro, quindi, il mio ringraziamento.
E’ stata proprio la lettura di Filastrocche in cielo e in terra prima, e della Grammatica della fantasia poi, che ha aperto un nuovo orizzonte e ha dato maggiore convinzione e sostegno alle intuizioni di un giovane animatore musicale – tale mi consideravo nei primi anni ’70 – che si sforzava di far innamorare classi di bambini e bambine alla musica, al canto, all’ascolto, in modo creativo e fantasioso. Oggi, gli scritti di e su Rodari continuano a sollecitare idee, spunti e materiali per la mia attività di formatore di insegnanti, di ricercatore nel campo della pedagogia della musica e anche di filastroccantante (quest’ultimo caso sfortunatamente – almeno per me – un po’ meno frequente di prima).
L’idea per una ricerca su ‘Gianni Rodari e la musica’ è nata da un corso di aggiornamento rivolto a un gruppo di insegnanti di Orvieto, attivato in collaborazione con l’amministrazione comunale e con il Centro Studi Gianni Rodari che ha sede in quella città. Il Centro ha accolto subito favorevolmente la proposta della ricerca, contribuendo anche finanziariamente. Un ringraziamento quindi al Comune di Orvieto e in particolare a Maria Luisa Salvadori, responsabile della Biblioteca Comunale, che mi ha facilitato anche il reperimento dei materiali.
Gli obiettivi che mi proponevo erano sostanzialmente tre: a) mettere in evidenza come e quanto la musica fosse presente negli scritti di Rodari; b) avviare una prima catalogazione di musiche scritte su, o ispirate a testi rodariani; c) verificare l’applicabilità anche alla educazione musicale di alcune indicazioni metodologiche della Grammatica della fantasia.
Per le esperienze didattiche sono state coinvolte decine di classi delle scuole dell’infanzia ed elementari di Calcinaia (PI), Cosenza, La Spezia, Livorno, Orvieto, Pontedera (PI), Sarzana (SP), S. Gimignano (SI), S. Maria a Monte (PI). Altre esperienze sono in fase di progettazione, nella prospettiva di un rinnovato interesse intorno al pensiero e alle opere di Rodari, a partire dalle iniziative promosse in occasione del ventennale della sua scomparsa. Parte del materiale prodotto da insegnanti e bambini, ai quali va qui il mio ringraziamento per la benevolenza e la pazienza dimostrata nell’accogliere le mie proposte, è depositato presso il Centro Studi di Orvieto, anche se devo segnalare che molti aspetti e contenuti del lavoro di fantasia e di creatività dei bambini, delle bambine e delle insegnanti rimarranno solo nella memoria dei protagonisti o negli archivi delle singole scuole.
Per quanto riguarda alcune specifiche attività musicali vorrei comunque segnalare la particolarità del Centro Rodari per la Musica di Cosenza con le sue esperienze già realizzate e vari progetti in atto (cfr. Appendice), al quale va uno specifico ringraziamento per il sostegno, anche finanziario, dato alla pubblicazione di questo mio lavoro.
Un grazie speciale, infine, a Maria Teresa Ferretti Rodari per le sue parole di incoraggiamento e la sua cortesia nel mettermi a disposizione materiali e informazioni utili ad alcuni aspetti della ricerca.
Gianni Rodari ha scritto: «Occorre una grande fantasia, una forte immaginazione per essere un vero scienziato, per immaginare cose che non esistono ancora e scoprirle, per immaginare un mondo miglio-re di quello in cui viviamo e mettersi a lavorare per costruirlo». Credo che anche chi si occupa di pedagogia musicale può scoprire ancora tante cose e può mettersi a lavorare per costruire un mondo migliore. Rodari mi sta ancora aiutando molto in questo. E se un giorno qualcuno riuscirà a scrivere una ‘Grammatica della fantasia musicale’, come lui ipotizzava, spero che sia anche per quello che sono riuscito a fare e a documentare. Poco o tanto che sia.

20 luglio 2001

PS 2016
Con l’amico Enrico Strobino ho cercato di porre qualche base per la “Grammatica della fantasia musicale” che allora auspicavo: cfr. Mario Piatti, Enrico Strobino, Grammatica della fantasia musicale. Introduzione all’arte di inventare musiche, Franco Angeli, Milano, 2011 (>>> vedi)
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