Musicheria. La rivista digitale di educazione al suono e alla musica

La formazione musicale. Ipotesi per un curricolo verticale

Fabio Tamburini

Ricercazione a cura della Rete Musica Toscana con contributi di Annamaria Carroni, Claudio Cavalieri, Enrico Bernini, Giacomo Vai, Paola Perrotta, Silvia Fedi, Lara Borghi

La Rete Musica Toscana (ReMuTo), costituita nell’anno scolastico 2009-2010, ha elaborato il progetto “La scuola tra i suoni”, finanziato dall’Assessorato all’Istruzione della Regione Toscana, che prevede, numerose iniziative volte alla promozione dell’educazione musicale nelle scuole mediante la diffusione della pratica strumentale e corale per tutti gli alunni, dall’infanzia alle superiori.
Sin dal primo anno sono state previste azioni di formazione per docenti di tutti gli ordini e gradi d’istruzione, interventi volti ad implementare la costituzione di cori ed orchestre, rassegne ed eventi per valorizzare le attività scolastiche, percorsi di riflessione sulla didattica musicale e sul curricolo attraverso stage e seminari destinati agli insegnanti.
Fra le attività svolte, la ReMuTo ha dedicato molta attenzione alla riflessione sul curricolo, con particolare attenzione alle scuole a indirizzo musicale con l’obiettivo di definire un percorso che accompagnasse lo studente dagli anni della scuola primaria fino alle soglie dell’Afam.
Il gruppo di lavoro che si è formato per ragionare sull’armonizzazione del percorso, ha cercato di rispondere alle problematiche relative alle professioni musicali che si possono aprire per lo studente, alle abilità cognitive, tecniche, percettive richieste in partenza e al loro possibile sviluppo durante il percorso di studio, all’aspetto della socializzazione cioè della capacità per l’allievo di lavorare con gli altri, di rispettare i colleghi musicisti e a tutte le condizioni richieste nella vita di musicista.
Da queste premesse sono nate tre opzioni educative operate dal gruppo di lavoro sul curricolo verticale così riassunte dalla prof.ssa Rosalba Deriu coordinatrice del gruppo di lavoro:
– «la prima è di puntare alla costruzione di una figura musicale a tutto tondo, in cui le competenze strumentali siano supportate e rese possibili da una cultura musicale forte;
– la seconda è di mettere a punto un progetto formativo che sia fortemente orientativo, cioè in grado di fornire allo studente gli strumenti per scegliere davvero il proprio percorso e la propria professione musicale all’interno di un ventaglio di possibilità che è comunque più ampio di quello che tradizionalmente si intende;
– la terza è di concentrarsi sul curricolo di strumento, proprio per il ruolo centrale che esso potrebbe ricoprire nella prospettiva educativa di integrazione che il gruppo vorrebbe perseguire”.
Lo strumento scelto per affrontare i problemi relativi allo studio del curricolo di strumento e analizzare le principali difficoltà nel passaggio da un ordine di scuola a un altro, è stato quello della ricerca-azione. La ricerca-azione, come mezzo per favorire l’integrazione scolastica, come studio degli strumenti organizzatori del contesto educativo e dei potenziali individuali di apprendimento e di autovalutazione.
Dunque nella nostra attività, i docenti coinvolti si sono trasformati da destinatari a protagonisti di una pratica didattica che coinvolgesse i loro allievi degli Istituti di provenienza.
A questo punto la riflessione si è spostata sulla scelta dell’ambito sul quale operare. La discussione che ne è seguita ha portato a indirizzarsi sul “metodo di studio” in quanto elemento imprescindibile per qualsiasi campo di lavoro, sia esso relativo alla tecnica dello strumento, alla notazione e lettura a prima vista, all’improvvisazione, alla dimensione espressiva e altro.
In allegato riportiamo alcuni interventi del progetto.

Annamaria Carroni
: Lo studio ritmato
Claudio Cavalieri ed Enrico BerniniMetodo di studio – Autovalutazione
Giacomo Vai: Imparare ad imparare
Paola PerrottaDove suono, con chi suono
Silvia Fedi: Ascolto e movimento
Lara Borghi: I suoni del mare (con allegati audio)
 

 

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