Musicheria. La rivista digitale di educazione al suono e alla musica

Animare l’educazione musicale

Redazione

L’innovazione metodologica del Centro Studi Maurizio Di Benedetto

 
Il Centro Studi Maurizio Di Benedetto (CSMDB) è nato e attivo dal 1994 con lo scopo statutario di “promuovere e diffondere la conoscenza in campo musicale ed educativo, in prospettiva di un intervento sociale attento alle problematiche della prevenzione, dell’animazione e della solidarietà“. Fino ad oggi ha organizzato la propria attività di ricerca e formazione nell’ambito della pedagogia musicale e dell’educazione al suono e alla musica attraverso l’organizzazione di laboratori, seminari, convegni e pubblicazioni.Il modello di studi e di ricerche situate tra il musicale e il sociale ha da subito contraddistinto e proiettato il CSMDB verso la valorizzazione dei potenziali espressivi e comunicativi, ponendo al centro della propria proposta formativa la persona, di ogni età, sesso, cultura, all’interno di un contesto sociale, comunitario e di gruppo. Questa attenzione ha consentito, negli anni, di concentrarsi sulla promozione dell’integrazione e dell’inclusione anche di soggetti diversamente abili, con disturbi specifici dell’apprendimento e con bisogni educativi speciali, nonché degli alunni stranieri.L’attenzione posta in oltre vent’anni di attività verso le pratiche educative basate sulla progettazione dialogica e sull’approccio attivo, collaborativo e laboratoriale, ha consentito di sviluppare con anticipo molte delle tematiche che oggi risultano all’avanguardia nella riflessione pedagogica: dall’apprendere per competenza, alla valorizzazione degli episodi di apprendimento situati (EAS), dalla pratica laboratoriale al cooperative learning fino a forme più specifiche quali possono essere le recenti proposte del progetto Scuole Senza Zaino o le Flipped Classroom.I punti chiave elaborati dal CSMDB in merito alla innovazione metodologica per l’educazione musicale riguardano:
1) l’animazione musicale;
2) l’invenzione e la creatività;
3) la didattica laboratoriale;
4) la musica d’insieme;
5) la ricerca delle condotte musicali infantili e generazionali;
6) l’uso consapevole e critico delle tecnologie digitali;
7) la focalizzazione su alcuni temi quali l’autobiografia, l’intercultura, il paesaggio sonoro, il rapporto della musica con le altre conoscenze artistiche, umanistiche e scientifiche.
Questi temi, oltre ad essere sviluppati nelle attività formative organizzate a Lecco e in diverse centri italiani, preferibilmente in un rapporto di progettazione condivisa e di collaborazione con realtà locali piuttosto che con sedi proprie, sono raccolti e portati alla conoscenza pubblica attraverso la collana editoriale Idee e materiali musicali, ad oggi composta di quindici volumi, che dal 2001 il Centro Studi pubblica presso l’editore FrancoAngeli di Milano e tramite l’intensa attività quotidiana del portale formativo Musicheria.net e del sito istituzionale CSMDB.it.

1. L’Animazione musicale

Il CSMDB, in particolare all’interno della ventennale esperienza formativa della Scuola di animazione musicale ad orientamento pedagogico e sociale, ha condotto esperienze di sperimentazione in cui le metodologie afferenti alle pratiche dell’animazione culturale hanno incontrato i temi dell’insegnamento della musica. In questa direzione ha approntato un proprio modello di animazione musicale, costruito mediante attività formative, sperimentazione diretta nelle classi, osservazione e modellizzazione d’insegnanti in situazione.
In sintesi l’animazione musicale come da noi intesa sceglie:
– l’integrazione tra teoria ed esperienza piuttosto che la loro contrapposizione;
– il coinvolgimento attivo piuttosto che la fruizione passiva;
– la relativizzazione di tecniche e tecnologie rispetto alla loro assolutizzazione;
– la reciprocità relazionale contro l’individualismo;
– la valorizzazione delle capacità/potenzialità musicale che coinvolgono i processi emotivo-cognitivi delle persone e che sviluppano la loro capacità di imparare ad imparare, piuttosto che un insegnamento rigidamente disciplinare;
– la valorizzazione etica ed estetica dell’esperienza musicale scolastica e sociale;
– la spinta all’autoprogettazione (integrazione fra azioni e intenzioni) sia all’interno dell’esperienza musicale che nella relazione multidisciplinare.

2. L’invenzione e la creatività
Il campo dell’Invenzione musicale è al centro della sperimentazione metodologica più recente del CSMDB. Prendendo spunto da esperienze metodologiche internazionali, in particolare di area anglosassone e francese (Paynter, Schafer, Delalande), nonché di alcune importanti figure dell’educazione musicale italiane (Stefani, Porena, Liberovici), sono stati condotti studi ed esperienze che hanno portato anche a una “traduzione al musicale” di pensieri pedagogici storici come quelli di Gianni Rodari, Bruno Munari, Mario Lodi, legati a doppio filo con le tematiche dello sviluppo della fantasia e della creatività.

3. La didattica laboratoriale
La didattica laboratoriale è da sempre al centro della riflessione metodologica del CSMDB, intendendo il concetto di laboratorio articolato nei seguenti punti:
– spazio/tempo in cui il lavoro convive, produce, s’identifica con le dimensioni del piacere, del desiderio, del gioco;
– spazio/tempo ecologico, in cui le dinamiche relazionali e lo star bene sono valori fondamentali;
– si fonda su una visione unitaria di corpo e mente, su una dimensione plurisensoriale della musica e della cultura, attivando, a partire dalla relazione persona-musica, percorsi ed esperienze di ricerca, di esplorazione di tracce, segni, simboli;
– spazio/tempo che riconosce, accetta e valorizza la compresenza di musiche di vari generi, punti di vista, progetti, competenze, gusti, vissuti musicali, promuovendo identità e autonomie;
– privilegia una progettualità in situazione, che sa quindi affrontare positivamente le dimensioni della casualità, dell’imponderabilità, del dubbio, aprendo i contenuti alla quotidianità, alle risorse e ai desideri dei partecipanti.

4. La musica d’insieme
La musica d’insieme, nella prospettiva promossa dal CSMDB, svolge principalmente le seguenti funzioni:
– sviluppa le capacità di fare e produrre musica, promuovendo il coinvolgimento attivo e potenziando l’intelligenza musicale individuale e di gruppo;
– propone occasioni per esplorare e sperimentare modelli relazionali, favorendo l’integrazione e l’inclusione
– promuove le dimensioni del creativo, del simbolico e del fantastico, anche in funzione di scarica emotiva e di divertimento;
– favorisce un approccio aperto ai diversi linguaggi musicali e artistici in genere.

5. La ricerca delle condotte musicali infantili e generazionali
Particolare attenzione è stata dedicata allo studio delle condotte musicali infantili come base di una pedagogia musicale a orientamento antropologico che rilegge l’esperienza formativa dei bambini e delle bambine in forma di ontogenesi musicale.
Il progetto di ricerca Nido sonoro del CSMDB, con la direzione scientifica di François Delalande, è diventato un punto di riferimento nella pubblicistica internazionale e il libro che ne raccoglie i risultati è in corso di traduzione in diverse lingue straniere.
Da quella ricerca si è sviluppata una proposta formativa fondata sui presupposti della promozione dell’esplorazione degli oggetti sonori e del dialogo sonoro, a partire dalla capacità delle educatrici e degl’insegnanti di progettare, attivare e sperimentare in situazione (verificare-valutare-riprogettare) dispositivi sonori per lo sviluppo della musicalità nella prima infanzia (0-6).
A partire da questo livello specifico di attenzione alla prima infanzia il CSMDB sviluppa costantemente la ricerca di quelle condotte musicali che, specialmente le nuove generazioni, promuovono all’interno di nuove pratiche e mentalità, connesse anche ad altre intenzioni musicali ed extramusicali.

6. L’uso consapevole e critico delle tecnologie digitali
Il CSMDB ha svolto un’approfondita attività di ricerca sulle metodologie più sostenibili nell’ambiente di classe riguardo all’uso delle tecnologie informatico-musicali, documentando il lavoro in pubblicazioni e saggi.
In sintesi le linee metodologiche individuate sono le seguenti:
– far acquisire competenze tecniche e consapevolezza nell’uso delle tecnologie (insegnare la tecnologia);
– sfruttare le possibilità che la tecnologia digitale offre, proponendo esperienze che non sarebbe possibile realizzare in altri modi (insegnare con la tecnologia);
– perseguire obiettivi educativi generali all’interno dei “paesaggi” tecnologici (insegnare nella tecnologia).
La metodologia utilizzata è prevalentemente quella del problem solving: nel momento in cui le attività sono per lo più centrate sull’invenzione e la composizione, il contesto di apprendimento ed elaborazione creativa viene definito, con un leggera provocazione, laboratorio di artigianato artistico.

7. Autobiografia, intercultura, paesaggio sonoro e il rapporto della musica con le altre conoscenze artistiche, umanistiche e scientifiche.
L’innovazione metodologica elaborata dal CSMDB focalizza l’attenzione su alcuni importanti tematiche:
– l’autobiografia musicale, come pratica mirata alla consapevolezza della propria identità musicale, personale e sociale;
– la prospettiva interculturale, direttamente funzionale all’incontro e allo scambio tra generi, forme e comportamenti musicali diversi, vista tanto in direzione storica quanto focalizzata all’attenzione delle pratiche culturali contemporanee diffuse tra i vari popoli. Il tutto non tanto con lo scopo di acquisire molte conoscenze sulle musiche del mondo quanto piuttosto di abituare a cercare e trovare connessioni e differenze, relazioni tra punti di vista, motivazioni, competenze, condotte e pratiche musicali;
– il paesaggio sonoro, come prospettiva per una visione/ascolto ecologico degli ambienti e come campo di lavoro che porti a un miglioramento dei vari contesti di vita, anche attraverso un intervento diretto sull’ambiente con azioni di riprogettazione acustica e di soundscape composition;
– il rapporto della musica con le altre conoscenze e pratiche artistiche, umanistiche e scientifiche, sviluppando interazioni e intrecci con i saperi e le pratiche della danza, del teatro, dell’audiovisuale, recependo i molteplici stimoli e le diverse prospettive proposte dalle più recenti ricerche delle discipline umanistiche e delle neuroscienze.

Lecco, 18 settembre 2016

Il direttore del Centro Studi
Prof. Maurizio Vitali

Il Comitato scientifico
Prof. Maurizio Disoteo
Prof. Mario Piatti
Prof. Maurizio Spaccazocchi
Prof. Enrico Strobino

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