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Il Sistema orchestra: introduzione a una riflessione critica

Introduzione di Geoffrey Baker (Royal Holloway, University of London) e abstract di vari autori

Dopo la presentazione di Annamaria Minafra e l’introduzione di Geoffrey Baker sono presentati, tradotti, gli abstract degli articoli pubblicati nella rivista Action, Criticism, and Theory for Music Education 15 (1): 1–9 :
– Introduzione: Come possono gli insegnanti di musica affrontare la povertà e la disuguaglianza?
Vincent C. Bates (redattore)
– Introduzione editoriale: El Sistema in una prospettiva critica.
Geoffrey Baker, Guest Editor Royal Holloway, University of London
– Resurrezione sinfonica: El Sistema come ideologia in Venezuela e a Los Angeles.
Robert Fink University of California, Berkeley
– Sollevando il velo: una critica realista sul percorso in ascesa del Sistema.
Owen Logan, University of Aberdeen
– Escogitare piani: pedagogia e riflessioni all’interno di un programma musicale ispirato a El Sistema.
Nicolas Dobson
– El Sistema come un progetto Borghese sociale: classe, genere e valori vittoriani.
Anna Bull, King’s College London
– SINEM della Costa Rica. Una prospettiva dell’etnografia istituzionale postcoloniale.
Guillermo Rosabal-Coto, Università di Costa Rica, Università delle Arti Helsinki, Sibelius Academy
– “Le emozioni sono venute a casa da me”. Analisi di film pubblicitari sul El Sistema del web svedese.
Anna-Karin Kuuse, Monica Lindgren, and Eva Skåreus,Umeå University.


“Il Sistema orchestra”: introduzione a una riflessione critica

Annamaria Minafra (a cura di), UCL-Institute of Education (UK)


Negli ultimi anni in Italia si sta rivolgendo una particolare attenzione all’educazione musicale soprattutto strumentale. Sembra finalmente che venga riconosciuto il giusto merito al “potere della musica” per la formazione di ogni individuo soprattutto riguardo allo sviluppo di abilità sociali e inclusive (Hallam, 2010; 2015). Ciò sta accadendo grazie anche alla rapida affermazione de Il Sistema in Italia con la creazione di cori e orchestre giovanili su tutto il territorio nazionale attraverso i ‘Nuclei’, centri didattici permanenti (vedi www.sistemainitalia.com/services). Questo è un modello musicale educativo che si rifà a El Sistema fondato in Venezuela da José Antonio Abreu nel 1975 (http://fundamusical.org.ve/category/el-sistema/historia/) e che, grazie ai suoi risultati, è uno dei programmi di educazione musicale più diffuso in tutto il mondo (Baker, 2016). Il programma educativo italiano, nonostante alcune modifiche organizzative rispetto a El Sistema (Majno & Fabris, 2012), persegue le stesse finalità di quello venezuelano mirando a «organizzare sistematicamente l’educazione musicale e promuovere la pratica collettiva della musica attraverso orchestre sinfoniche e cori, come mezzo di organizzazione e sviluppo della comunità» . Nel 2010 è stato costituito il Comitato nazionale Sistema delle Orchestre e Cori infantili (Majno & Fabris, 2012) che ha stipulato nel 2011 una convenzione con la Fundación del Estado para el Sistema Nacional de Las Orquestas Juvenilese Infantiles de Venezuela. Così anche Il Sistema in Italia persegue fini sociali per svolgere una funzione di prevenzione e recupero, offrendo gratuitamente a bambini e adolescenti, provenienti da classi economiche e sociali disagiate o con difficoltà, l’opportunità di accedere al mondo musicale e di riscattarsi dalla loro condizione. In seguito a questi aspetti positivi questo programma educativo, anche in Italia gode di grande popolarità e appoggi sia nell’ambito del mondo accademico (vedi Fabris, 2011; Majno & Fabris, 2012; Radaelli, 2012; Caroccia & Dall’Arche, 2014), politico (vedi Palazzo Madama, 2014; convegno Palazzo Madama, 2016) che dei media (vedi Amato, 16.9.2006; Basciano, 24.12. 2014; 27.8.2015; Mariani, 2016).
Comunque, proprio a seguito dei crescenti successi internazionali di questo modello educativo, vari dibattiti, riflessioni e ricerche critiche iniziano a nascere nel mondo accademico internazionale considerando i punti di forza e debolezza e i rischi associati al trasferire El Sistema in altri paesi con contesti culturali differenti (Creech et al., 2013). Inoltre, come sostiene Baker (2014), non c’è nessuno studio solido e indipendente che dimostra l’efficacia del programma e che anche vari musicisti famosi a livello internazionale e insegnanti di pedagogia, seppur in forma privata, esprimono perplessità su El Sistema.
L’intento di questo breve scritto è quello di far conoscere in Italia varie posizioni critiche internazionali affinché anche nel nostro paese nasca una riflessione variegata e non solo di parte. Sarebbe anche opportuno, proprio per l’ampia diffusione di questo programma sul territorio nazionale, che si entri a far parte del dibattito accademico internazionale con una più forte presenza. Nelle pagine che seguono sono stati tradotti gli abstract di alcune relazioni presentate nella conferenza “El Sistema e le alternative: l’azione sociale attraverso la musica in una prospettiva critica” svoltasi a Londra nel 2015. Gli abstract e gli articoli, di libero accesso, sono stati curati da Geoffrey Baker e pubblicati nella rivista Action, Criticism, and Theory for Music Education 15 (1): 1–9. (act.maydaygroup.org/volume-15/).
Ringraziamo Geoffrey Baker per aver scritto un’apposita introduzione a questa traduzione italiana.

 

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