Un’esperienza per “animare” i saggi di fine anno e una riflessione su come coinvolgere il pubblico
1. Un breve sguardo alla fruizione musicale attuale
Oggi, quando parliamo di fruizione della musica colta, siamo costretti ad evidenziare una serie di aspetti critici. In generale, aleggia un certo disinteresse attorno a tutto ciò che riguarda questo genere musicale: le sale da concerto sono semivuote; i teatri sono costretti a chiudere. Il pubblico non si informa, non si documenta, non si reca spesso ai concerti, non è disposto a spendere il suo tempo per ascoltare musica che considera incomprensibile. La musica classica, da tempo, viene considerata una musica riservata ad una élite ristretta.
Perché sta succedendo tutto questo? Probabilmente i mezzi con cui si promulga la musica non sono più idonei ai nostri tempi. In una società che va sempre di fretta come la nostra, dove si è schiavi degli ultimi ritrovati della tecnologia, dove si vive quasi completamente di relazioni virtuali, dove quasi tutto, ormai, sembra arido e pianificato, sono necessarie strategie più efficaci. È anche compito dei musicisti (molto spesso sistemati comodamente su piedistalli ingiustificati e ingiustificabili) aiutare il pubblico ad avvicinarsi all’opera musicale. Il contributo del musicista è fondamentale, affinché la musica colta possa essere fruita appieno.
È necessaria, quindi, un’azione divulgativa forte e decisa per contrastare l’indifferenza del pubblico e della maggioranza dei mass media.
>>> continua nel file pdf allegato.
Oggi, quando parliamo di fruizione della musica colta, siamo costretti ad evidenziare una serie di aspetti critici. In generale, aleggia un certo disinteresse attorno a tutto ciò che riguarda questo genere musicale: le sale da concerto sono semivuote; i teatri sono costretti a chiudere. Il pubblico non si informa, non si documenta, non si reca spesso ai concerti, non è disposto a spendere il suo tempo per ascoltare musica che considera incomprensibile. La musica classica, da tempo, viene considerata una musica riservata ad una élite ristretta.
Perché sta succedendo tutto questo? Probabilmente i mezzi con cui si promulga la musica non sono più idonei ai nostri tempi. In una società che va sempre di fretta come la nostra, dove si è schiavi degli ultimi ritrovati della tecnologia, dove si vive quasi completamente di relazioni virtuali, dove quasi tutto, ormai, sembra arido e pianificato, sono necessarie strategie più efficaci. È anche compito dei musicisti (molto spesso sistemati comodamente su piedistalli ingiustificati e ingiustificabili) aiutare il pubblico ad avvicinarsi all’opera musicale. Il contributo del musicista è fondamentale, affinché la musica colta possa essere fruita appieno.
È necessaria, quindi, un’azione divulgativa forte e decisa per contrastare l’indifferenza del pubblico e della maggioranza dei mass media.
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