Esperienza di sonorizzazione nella scuola dell’infanzia
Come si può descrivere, a posteriori, l’inizio di un’esperienza nuova? Mi risulta sempre molto difficile. Ma proviamoci. I primi momenti, la scoperta reciproca. “Buongiorno, io sono la maestra di musica!”; e voi siete tanti, piccoli, con gli occhi grandi, tutti diversi. Ho tanta voglia di mostrarvi quello che è per me la musica, farvi provare quello che la musica ha fatto nella mia vita sin da quando sono bambina, e solo le cose più belle.
Il primo giorno arrivo carica di roba nella scuola dell’infanzia dell’istituto comprensivo di Serrastretta (CZ), e così tutti gli altri giorni: la borsa carica di strumentini, la chitarra, la tastiera, due grandi coperte colorate; e poi ancora la borsa con i foulard, dei grandi cartelloni sui quali ho disegnato delle sequenze ritmiche. Il giorno prima di ogni incontro preparo accuratamente la lezione. Programmo un certo numero di attività che consentano ai bambini di approcciarsi alla musica sotto ogni suo aspetto, così che ogni ora passata insieme ci sia modo di lavorare sul ritmo, sulla voce, sull’espressione corporea, sulla pratica strumentale, sull’ascolto attivo.
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Il primo giorno arrivo carica di roba nella scuola dell’infanzia dell’istituto comprensivo di Serrastretta (CZ), e così tutti gli altri giorni: la borsa carica di strumentini, la chitarra, la tastiera, due grandi coperte colorate; e poi ancora la borsa con i foulard, dei grandi cartelloni sui quali ho disegnato delle sequenze ritmiche. Il giorno prima di ogni incontro preparo accuratamente la lezione. Programmo un certo numero di attività che consentano ai bambini di approcciarsi alla musica sotto ogni suo aspetto, così che ogni ora passata insieme ci sia modo di lavorare sul ritmo, sulla voce, sull’espressione corporea, sulla pratica strumentale, sull’ascolto attivo.
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