Musicheria. La rivista digitale di educazione al suono e alla musica

Musica per cullare

Markus Hilpold

La ninna nanna e i suoi aspetti formativi.

 

INTRODUZIONE

La funzione primaria della ninna nanna è ovviamente quella di indurre al sonno il bambino “grazie ad una reiterazione ritmica e melodica che tende ad introdurre un effetto ipnotico, secondo un procedimento che richiama l’antico rito dell’incantamentum. A questa prospettiva contribuiscono sia l’aspetto melodico sia quello verbale fortemente ripetitivi e sostanzialmente monotoni.
Una seconda funzione, certo non meno importante, è quella di acculturazione linguistica e musicale del bambino: questi, infatti, stabilisce il suo primo contatto con la musica e con la realtà che lo circonda proprio attraverso la voce della madre e delle donne di casa. A conferma di questo intendimento educativo si può citare il fatto che i messaggi inviati al bambino sono spesso differenziati a seconda del suo sesso”[1].
Saffioti, in questa affermazione sottolinea bene e sinteticamente il valore educativo della ninna nanna: essa è musica e poesia insieme, coordinate dal ritmo del cullare; è, come sosteneva Federico Garcia Lorca, “la madre veneranda di tutte le canzoni”[2].
La ninna nanna costituisce una delle prime forme di acculturazione e di apprendimento: musicale, linguistico, sociale, affettivo e tale importante funzione è riconosciuta dai più svariati settori della ricerca (antropologico ed etnomusicologico, linguistico e glottodidattico, musicale, psicoterapeutico, neuroscientifico e persino medico), quindi non solo dalle scienze che specificamente si occupano di educazione.
La sua importanza per una formazione armoniosa globale dell’individuo è tale che l’assenza di tale esperienza nell’età infantile può causare inibizioni e ‘blocchi’ posturale ed emotivi nell’individuo una volta diventato adulto[3].
Queste ragioni mi hanno spinto a occuparmi di questo ‘genere’ musico-letterario indagando, e giustificando, i suoi possibili utilizzi didattici, musicali ma anche interdisciplinari, nella scuola primaria.

[1] Saffioti, T., Le Ninnenanne italiane, Einaudi, Torino 1994, introduzione.
[2] Citato da Zoboli, G., Una voce nella notte, in “Doppio zero”, n. 1, ottobre 2013, http://www.doppiozero.com/materiali/babau/una-voce-nella-notte-1
[3] De Angelis, B., La ninnananna e il valore della voce, in “Museo Storico della Didattica”, Dipartimento di Scienze dell’Educazione dell’Università di Roma, Roma 2016

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