Musicheria. La rivista digitale di educazione al suono e alla musica

Leggere di musica

Redazione

Letture casalinghe fra pensieri musicali e pensieri quotidiani

In questi giorni di forzata segregazione in casa molti hanno parlato di tempo ritrovato per la propria intimità, altri invece vivono, forse più realisticamente, queste giornate come tempo sospeso e sottratto alla loro vita sociale e alle loro attività. Diversi modi di vivere un evento che comunque, nella sua tragicità, ci sta costringendo tutti a riflettere e magari a cercare conforto nella lettura di qualche pagina che ci porti a pensare la musica e alla musica, raccontata in tutte le sue diverse forme, esperienze e vissuti. Per questo abbiamo pensato di raccogliere tra i nostri collaboratori e i nostri lettori delle brevi presentazioni di romanzi, racconti, autobiografie in cui la musica ha un ruolo da protagonista. Noi delle redazione guardiamo però più in là dell’emergenza, pensiamo che questa rubrica possa diventare una guida per tutti a scoprire i tanti modi in cui può essere raccontata la musica. La collaborazione è aperta a tutti i lettori che vogliono segnalare un libro o un racconto: basta indicare autore, titolo ed editore e scrivere qualche riga di presentazione. Le segnalazioni saranno inserite in ordine di arrivo.

Inviate gli scritti alla redazione.
(Tra parentesi il nome di chi segnala il libro)

Roberto Favaro, La musica nel romanzo italiano del ‘900, Le Sfere Ricordi/LIM, Milano-Lucca, 2002.

Un lungo percorso da D’Annunzio a Pasolini, Pavese, Volponi e Tondelli che incontra la presenza e le narrazioni della musica nel romanzo italiano del ‘900, con ricchezza di citazioni originali e di riferimenti puntuali e non scontati che si allargano al tutto il paesaggio sonoro. Una lettura fondamentale per chi voglia indagare come è stata scritta, raccontata e vissuta la musica dai nostri autori del novecento. Complementare a questo libro, di cui costituisce un’ideale continuazione è: Roberto Favaro, Musiche da leggere. Romanzi da ascoltare, pagine sonore dalla narrativa italiana del ‘900, Le Sfere Ricordi/LIM , Milano-Lucca, 2010.
Questo secondo lavoro di Roberto Favaro si pone maggiormente nella prospettiva di un’antologia commentata di pagine scelte, in un gioco di specchi contino tra musica e letteratura, come è ben sintetizzato nel titolo del libro. (Maurizio Disoteo)

Erri De Luca, La musica provata, Feltrinelli, Milano 2014.

“Qui sono piovute le musiche, ognuna stava in grembo a qualche nuvola. Ogni canzone è stata prima scroscio e le sue note gocce”. (dalla quarta di copertina). Un’autobiografia musicale dello scrittore napoletano, che raccoglie gli incontri musicali importanti della sua esistenza. (Maurizio Disoteo)

Oliver Sacks, Musicofilia. Racconti sulla musica e il cervello, Adelphi, Milano 2008.

Una tale inclinazione per la musica traspare già nella prima infanzia, è palese e fondamentale in tutte le culture e probabilmente risale agli albori della nostra specie. Può essere sviluppata o plasmata dalla cultura in cui viviamo, dalle circostanze della vita… (Maurizio Spaccazocchi)

Danilo Prefumo, La sinfonia degli inganni, L’Epos, Palermo 2008.

“Nella Vienna del 1828, in cui è ancora vivo il ricordo di Beethoven, scomparso l’anno precedente, un sottotenente dell’Imperial Regia Polizia è alle prese con i fantasmi della sua vita privata: da diversi giorni la donna che ama, esponente della migliore aristocrazia viennese, non risponde alle sue lettere e sembra chiusa in un impenetrabile mutismo. Ma le amare considerazioni del sottotenente Bela Parfy sono interrotte da un’improvvisa convocazione al commissariato centrale perché un fatto gravissimo è accaduto. Qualcuno ha sottratto dalla casa in cui Beethoven aveva trascorso i suoi ultimi mesi di vita il manoscritto dell’ultima sinfonia del maestro, la Decima.” Sin qui la quarta di copertina di un bel libro che gioca su uno dei miti della storia della musica: la possibile esistenza della Decima di Beehoven. Un romanzo ben strutturato e ben scritto, dove le vicende musicali si svolgono in modo verosimile (è scritto da un musicologo) sino all’inattesa conclusione che, se fosse vera, renderebbe Beethoven ancora più grande. (Maurizio Disoteo)

Vittorino Andreoli, La gioia di pensare. Elogio di un’arte dimenticata, Rizzoli, Milano 2017.

Non è facile contenere la vita che si è consumata, anche perché noi crediamo di conoscerla, quando il realtà ci sono tanti segreti, tanti enigmi che ci sfuggono.
Per fare ordine nella nostra esistenza dobbiamo ritrovare il tempo di ascoltare tutti i nostri pensieri. Ogni giorno… (Maurizio Spaccazocchi)

Carlo Boccadoro (a cura di)Racconti musicali, Einaudi, Torino 2009.

Infiniti sono i momenti in cui la musica – dall’antichità ai nostri giorni – è entrata in contatto con la narrativa e infinitamente diversificate le modalità in cui ciò è avvenuto. Ora come mera citazione, ora come momento catalizzatore di profonde esperienze di vita, ora collocandosi essa stessa, con i suoi protagonisti – musicisti, strumenti, luoghi- al centro di memorabili intrecci letterari. (Maurizio Spaccazocchi)

Sergio Bambarén, La musica del silenzio. Ascolta la voce del mare e segui il suo destino, Sperling & Kupfer, Segrate, 2007.

I soli compagni del piccolo Antonio sono gli uccelli che volano alti sull’isola,con i quali ammirare il tramonto del sole; i leoni marini, che si rotolano con lui sulla sabbia dorata; i delfini, da sfidare in velocità sulle onde … e il silenzio. Romanzo di formazione. (Mario Piatti)

Richard Harvell, L’esatta melodia dell’aria, Nord, Milano 2011.

Per Moses, il mondo non è fatto di oggetti, di colori, di odori. È fatto di suoni. I suoni lo accarezzano durante le scorribande solitarie sulle montagne. I suoni lo circondano lassù, sul campanile della chiesa, dove lui vive con la madre che, notte e giorno, fa vibrare le campane più potenti mai realizzate. (Maurizio Spaccazocchi)

Yukio Mishima, Musica, Feltrinelli, Milano 2013.

l dottor ShiomiKazunori scrive su un caso clinico affrontato di recente. Tutto ha inizio quando nel suo studio si presenta una bella ragazza di nome YumigawaReiko. Lei sostiene di non riuscire assolutamente a sentire la musica; se ascolta la radio, per esempio, ogni volta che passa un brano musicale per lei cala immediatamente il silenzio. Dalla prima anamnesi risulta che Reiko è ufficialmente fidanzata al paese d’origine con un cugino, che odia perché l’ha praticamente violentata, per cui ha ora una relazione a Tōkyō con il collega EgamiRyūichi. (Maurizio Spaccazocchi)

Antonio Di Benedetto, L’uomo del silenzio, RCS, Milano 2006.

Un giovane uomo qualunque esce di casa e viene investito dal rumore: un concerto stridente, che tortura ed esaspera. Da quel momento insegue, con l’ossessione di un cavaliere antico e il coraggio di un pazzo, il silenzio assoluto. (Mario Piatti)

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