I corsi Orff rendono omaggio a uno dei più grandi scrittori italiani del ‘900
Il 14 aprile sul calendario c’è segnata una data particolare: il quarantesimo anniversario della morte di Gianni Rodari (nell’anno del centenario dalla nascita)…
Lo vogliamo ricordare (sperando che inizi presto la fase 2…) presentando un primo breve documento/estratto video: l’accoglienza ai Corsi nazionali di formazione e aggiornamento sulla metodologia e pratica dell’Orff-Schulwerk che da quasi trent’anni la Scuola Popolare di Musica Donna Olimpia organizza con Giovanni Piazza ed in collaborazione con l’O.S.I. Orff-Schulwerk Italiano.
E’ ormai consuetudine che ogni anno nelle tre sessioni (autunno, inverno, estate) dei corsi si svolga una sessione di accoglienza che funge da preludio a tutte le attività (nel 2012 il tema era “I numeri della SmOrffia” – www.youtube.com/watch?v=Ebc-tG_5UH4; nel 2017 la sessione era dedicata a “Immigrazione e accoglienza” – www.youtube.com/watch?v=eauqfH0mNgg). Ogni volta ai docenti viene dato un tema specifico che liberamente ognuno (da solo o in coppie) declina didatticamente fornendo un brevissimo modello didattico di circa dieci minuti. Lo scopo primario è quello di fornire ai corsisti diverse esperienze didattiche e modelli ‘concentrati’ di quella che sarà l’esperienza dell’anno e del percorso: l’importanza di movimento e voce, di composizione elementare e dell’uso di diverse pratiche quali ad esempio la body percussion, la pratica di insieme e l’importanza del mettersi in gioco, la nostra prassi del ‘fare per capire’. Non poteva mancare per la sessione dei corsi iniziati a gennaio 2020 una riflessione sul ruolo di Gianni Rodari. I circa 100 corsisti divisi in un gruppo base e due intermedi sono stati invitati ad arrivare a Roma con un paio di ore di anticipo per partecipare.
Nessuna spiegazione all’inizio e le attività sono partite con una rielaborazione di Francesca Lanz su Giovannino Perdigiorno. Insieme a Federica Galletti e Marcella Sanna hanno ‘lavorato’ sulla contrapposizione di ordine e caos attraverso ritmica verbale, gesti suono e body percussion e danza giocando sulla filastrocca.
Le varie attività sono state collegate da Limerick (altro elemento riportato in auge da Rodari) elaborati da Checco Galtieri come presentazione di ognuno degli insegnanti partecipanti. Maria Grazia Bellia (insieme a Marcella Sanna) hanno poi costruito una attività basata sulla Filastrocca Impertinente nella versione di Tullio Visioli e con un riferimento esplicito alla Lingua dei segni. Alberto Conrado ha costruito e fatto eseguire estemporaneamente una melodia dorica, Ciro Paduano e Checco Galtieri hanno impersonato Don Chisciotte e Sancho Panza realizzando una esecuzione ritmico verbale con elementi di body percussion e divisione in quattro gruppi dei partecipanti. Successivamente in conference call Giovanni Piazza ha riflettuto sull’importanza del Binomio Fantastico e sull’importanza che per noi assume la qualità dei materiali scelti per le attività didattiche. Maria Grazia Bellia e Franca Ferrari hanno alla fine elaborato delle riflessioni sull’apporto dell’esperienza di Rodari per la nostra idea di percorso schulwerkiano.
>>> in allegato il video dell’accoglienza corsi Orff 2020