Musicheria. La rivista digitale di educazione al suono e alla musica

Fondazione Archivio Luigi Nono

Redazione

Intervista a Serena Nono

Lo scorso dicembre ho avuto modo di visitare, con la cortesia di Serena Nono, l’archivio della Fondazione Luigi Nono a Venezia, ospitato nella “Sala delle Colonne” dell’ex convento dei SS. Cosma e Damiano alla Giudecca. Credo non sia necessario, in questa sede, dilungarsi sulla figura e sull’importanza di Luigi Nono nella cultura e nella storia anche politica del secolo scorso. Informazioni dettagliate si possono trovare sul web, a partire dal sito della Fondazione (www.luiginono.it).
A conclusione della visita ho rivolto alcune domande a Serena. Ecco le sue risposte.

(Il ritratto di Nono è copyright Grazia Lissi)

Musicheria: Innanzitutto ci puoi illustrare come è strutturato l’archivio e quali sono le iniziative che riuscite ad attivare pur con le difficoltà di questo periodo?

Serena Nono: La Fondazione Archivio Luigi Nono si occupa della conservazione e catalogazione di tutti i materiali del lascito di Luigi Nono: partiture, manoscritti, epistolari (che comprendono importanti rapporti con intellettuali, politici e artisti), un fondo di fotografie, materiali audio video, la biblioteca appartenuta a Luigi Nono (14.000 volumi, molti dei quali glossati, rari, antichi, copie uniche, su temi che spaziano su arte, musica, teatro, letteratura, poesia, politica, storia e filosofia). Collezioni di manifesti di concerti ed eventi e manifesti politici e programmi di sala, tesi pubblicate e scritte da quando l’archivio è aperto (1993). Tutti i materiali sono fruibili dagli utenti dell’Archivio. In questo periodo di pandemia si accede con prenotazione, ma normalmente l’archivio è aperto 4 giorni alla settimana, a tutti.
Si possono consultare i manoscritti e gli schizzi di Luigi Nono in forma di copie cartacee con le dimensioni fedeli agli originali.
La nostra attività è volta a mettere a disposizione il prezioso patrimonio conservato nell’Archivio e a far conoscere non solo la musica e il pensiero di Luigi Nono, ma anche a esplorare un’epoca storica, quella degli ultimi decenni del Novecento, che rappresenta tuttora una ricchezza culturale e politica. I materiali accessibili agli utenti dell’Archivio rappresentano infatti un importante contributo alla memoria storica di quell’epoca.
A partire dal 1993, quando abbiamo avviato la nostra attività, abbiamo promosso eventi e incontri con il pubblico su temi legati alla musica e al mondo di Luigi Nono, coinvolgendo intellettuali e specialisti, ma anche organizzato presentazioni di libri e incontri su discipline (comunque in relazione con Nono) come cinema, storia dell’arte, teatro e filosofia. Da 4 anni organizziamo un festival in Autunno. Il festival è autofinanziato e comprende eventi di danza, teatro, collaborazioni con licei e studenti, letture, concerti e proiezioni di film, mostre di arte e documentarie, sempre in relazione a tematiche care a Luigi Nono e che hanno contrassegnato la sua vita e produzione artistica: la seconda edizione del Festival era dedicata al ’68, la terza edizione al rapporto di Nono con il mondo spagnolo (la poesia, la politica, la pittura e la musica) e quest’anno 2021 la quarta edizione era dedicata al rapporto di Nono con i suoi maestri.
L’intento della Fondazione Archivio Luigi Nono, oltre a quello di essere luogo di studio e approfondimento, è di far uscire I materiali conservati all’archivio e stabilire relazioni e sinergie con altre realtà culturali della città e soprattutto di offrire un programma di eventi ad ampio spettro per una produzione culturale che va oltre l’attività di conservazione.

M.: I materiali presenti nell’archivio possono essere consultati anche da studenti e insegnanti? Che tipo di collaborazioni avete attivato finora con le scuole?

S.N.: L’archivio è costantemente frequentato da studenti e studiosi che arrivano da tutto il mondo, che producono lauree, saggi e studi su tematiche legate al mondo di Nono. Riceviamo inoltre anche numerose richieste di visite guidate da parte di singoli privati ma anche da parte di scuole medie, superiori, corsi universitari, scuole di musica, e abbiamo organizzato anche alcuni incontri per i bambini.
Durante i nostri festival ma anche durante l’anno abbiamo collaborato con scuole (licei e conservatori, Università e Accademia di Belle Arti) per lezioni tenute in archivio dai docenti in collaborazione con membri dell’organico dell’archivio. Abbiamo organizzato performances musicali, mostre d’arte e relativi incontri, convegni con gli studenti su temi inerenti ai materiali raccolti in archivio, e abbiamo sperimentato collaborazioni con gli studenti dell’accademia teatrale per produzioni di spettacoli e eventi.

M.: Molti autori hanno approfondito la figura e le opere di Nono. Ci sono studi e testimonianze recenti che possono aiutare insegnanti e studenti ad approfondire la conoscenza umana e artistica di tuo padre?

S.N.: In archivio sono presenti testimonianze in forma di libri, pubblicazioni, riviste, ma anche video e documentari che si occupano della figura di Luigi Nono e delle sue opere. Inoltre molto importanti sono gli epistolari che tratteggiano un’epoca nelle parole di molte personalità che sono state vicine o hanno collaborato con Luigi Nono e appunto comunicato con lui.
Da poco è uscito un bel volume raccolto e curato da Nicola Cisternino che ascolta le voci di alcune persone fondamentali nella vita di Luigi Nono come Emilio Vedova, Massimo Cacciari , Alvise Vidolin, Giancarlo Schiaffini, Sylvano Bussotti. Si intitola “Luigi Nono Caminantes. Una vita per la musica. Intrecci e testimonianze” (Il Poligrafo, Padova, 2021).

M.: La tua personale ricerca artistica è orientata in particolare alla pittura e al cinema. Qual’è il tuo rapporto con la musica e qual’è il ricordo più caro di Luigi?

S.N.: La mia ricerca è concentrata nella pittura e in una sorta di “fare cinema” in modo indipendente, ma proprio nel lavori filmici ho sempre ritenuto fondamentale il rapporto tra immagine e musica, dove la musica non commenta ma è importante tanto quanto l’immagine, credo. Ho studiato musica da ragazza al Conservatorio Benedetto Marcello di Venezia, e ho studiato flauto traverso. Ho sempre avuto un rapporto intenso con il mondo della musica, non da esecutrice però, piuttosto da fruitrice, addirittura sconfinando nel rock, punk, post punk negli anni ’80 dove da Londra corrispondevo per Rockerilla (rivista musicale underground) intervistando i gruppi e i musicisti del momento e recensendo i loro lavori.
Di ricordi cari con mio padre ne ho veramente tanti e perciò mi è difficile sceglierne uno in particolare, ma ricordo con tanto affetto e tanta nostalgia la sua partecipazione e il suo costante supporto nelle scelte artistiche e di vita che ho fatto. Inoltre ricordo un clima familiare, che comprende mia sorella Silvia e mia mamma Nuria, sempre intenso, insostituibile, molto ricco e pregno di scambi, di affetto, di condivisione di tutte le nostre quattro vite.

M.: Grazie Serena. Ci auguriamo che ragazzi e insegnanti possano quanto prima visitare l’archivio e, nel frattempo, si interessino e ascoltino le opere di uno dei più grandi musicisti del ‘900.

Musicheria: Innanzitutto ci puoi illustrare come è strutturato l’archivio e quali sono le iniziative che riuscite ad attivare pur con le difficoltà di questo periodo?

Serena Nono: La Fondazione Archivio Luigi Nono si occupa della conservazione e catalogazione di tutti i materiali del lascito di Luigi Nono: partiture, manoscritti, epistolari (che comprendono importanti rapporti con intellettuali, politici e artisti), un fondo di fotografie, materiali audio video, la biblioteca appartenuta a Luigi Nono (14.000 volumi, molti dei quali glossati, rari, antichi, copie uniche, su temi che spaziano su arte, musica, teatro, letteratura, poesia, politica, storia e filosofia). Collezioni di manifesti di concerti ed eventi e manifesti politici e programmi di sala, tesi pubblicate e scritte da quando l’archivio è aperto (1993). Tutti i materiali sono fruibili dagli utenti dell’Archivio. In questo periodo di pandemia si accede con prenotazione, ma normalmente l’archivio è aperto 4 giorni alla settimana, a tutti.
Si possono consultare i manoscritti e gli schizzi di Luigi Nono in forma di copie cartacee con le dimensioni fedeli agli originali.
La nostra attività è volta a mettere a disposizione il prezioso patrimonio conservato nell’Archivio e a far conoscere non solo la musica e il pensiero di Luigi Nono, ma anche a esplorare un’epoca storica, quella degli ultimi decenni del Novecento, che rappresenta tuttora una ricchezza culturale e politica. I materiali accessibili agli utenti dell’Archivio rappresentano infatti un importante contributo alla memoria storica di quell’epoca.
A partire dal 1993, quando abbiamo avviato la nostra attività, abbiamo promosso eventi e incontri con il pubblico su temi legati alla musica e al mondo di Luigi Nono, coinvolgendo intellettuali e specialisti, ma anche organizzato presentazioni di libri e incontri su discipline (comunque in relazione con Nono) come cinema, storia dell’arte, teatro e filosofia. Da 4 anni organizziamo un festival in Autunno. Il festival è autofinanziato e comprende eventi di danza, teatro, collaborazioni con licei e studenti, letture, concerti e proiezioni di film, mostre di arte e documentarie, sempre in relazione a tematiche care a Luigi Nono e che hanno contrassegnato la sua vita e produzione artistica: la seconda edizione del Festival era dedicata al ’68, la terza edizione al rapporto di Nono con il mondo spagnolo (la poesia, la politica, la pittura e la musica) e quest’anno 2021 la quarta edizione era dedicata al rapporto di Nono con i suoi maestri.
L’intento della Fondazione Archivio Luigi Nono, oltre a quello di essere luogo di studio e approfondimento, è di far uscire I materiali conservati all’archivio e stabilire relazioni e sinergie con altre realtà culturali della città e soprattutto di offrire un programma di eventi ad ampio spettro per una produzione culturale che va oltre l’attività di conservazione.

M.: I materiali presenti nell’archivio possono essere consultati anche da studenti e insegnanti? Che tipo di collaborazioni avete attivato finora con le scuole?

S.N.: L’archivio è costantemente frequentato da studenti e studiosi che arrivano da tutto il mondo, che producono lauree, saggi e studi su tematiche legate al mondo di Nono. Riceviamo inoltre anche numerose richieste di visite guidate da parte di singoli privati ma anche da parte di scuole medie, superiori, corsi universitari, scuole di musica, e abbiamo organizzato anche alcuni incontri per i bambini.
Durante i nostri festival ma anche durante l’anno abbiamo collaborato con scuole (licei e conservatori, Università e Accademia di Belle Arti) per lezioni tenute in archivio dai docenti in collaborazione con membri dell’organico dell’archivio. Abbiamo organizzato performances musicali, mostre d’arte e relativi incontri, convegni con gli studenti su temi inerenti ai materiali raccolti in archivio, e abbiamo sperimentato collaborazioni con gli studenti dell’accademia teatrale per produzioni di spettacoli e eventi.

M.: Molti autori hanno approfondito la figura e le opere di Nono. Ci sono studi e testimonianze recenti che possono aiutare insegnanti e studenti ad approfondire la conoscenza umana e artistica di tuo padre?

S.N.: In archivio sono presenti testimonianze in forma di libri, pubblicazioni, riviste, ma anche video e documentari che si occupano della figura di Luigi Nono e delle sue opere. Inoltre molto importanti sono gli epistolari che tratteggiano un’epoca nelle parole di molte personalità che sono state vicine o hanno collaborato con Luigi Nono e appunto comunicato con lui.
Da poco è uscito un bel volume raccolto e curato da Nicola Cisternino che ascolta le voci di alcune persone fondamentali nella vita di Luigi Nono come Emilio Vedova, Massimo Cacciari , Alvise Vidolin, Giancarlo Schiaffini, Sylvano Bussotti. Si intitola “Luigi Nono Caminantes. Una vita per la musica. Intrecci e testimonianze” (Il Poligrafo, Padova, 2021).

M.: La tua personale ricerca artistica è orientata in particolare alla pittura e al cinema. Qual’è il tuo rapporto con la musica e qual’è il ricordo più caro di Luigi?

S.N.: La mia ricerca è concentrata nella pittura e in una sorta di “fare cinema” in modo indipendente, ma proprio nel lavori filmici ho sempre ritenuto fondamentale il rapporto tra immagine e musica, dove la musica non commenta ma è importante tanto quanto l’immagine, credo. Ho studiato musica da ragazza al Conservatorio Benedetto Marcello di Venezia, e ho studiato flauto traverso. Ho sempre avuto un rapporto intenso con il mondo della musica, non da esecutrice però, piuttosto da fruitrice, addirittura sconfinando nel rock, punk, post punk negli anni ’80 dove da Londra corrispondevo per Rockerilla (rivista musicale underground) intervistando i gruppi e i musicisti del momento e recensendo i loro lavori.
Di ricordi cari con mio padre ne ho veramente tanti e perciò mi è difficile sceglierne uno in particolare, ma ricordo con tanto affetto e tanta nostalgia la sua partecipazione e il suo costante supporto nelle scelte artistiche e di vita che ho fatto. Inoltre ricordo un clima familiare, che comprende mia sorella Silvia e mia mamma Nuria, sempre intenso, insostituibile, molto ricco e pregno di scambi, di affetto, di condivisione di tutte le nostre quattro vite.

M.: Grazie Serena. Ci auguriamo che ragazzi e insegnanti possano quanto prima visitare l’archivio e, nel frattempo, si interessino e ascoltino le opere di uno dei più grandi musicisti del ‘900.

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