Arcobaleno della pace nella Globalità Dei Linguaggi
Stefania Guerra Lisi
L’Università Popolare di MusicArTerapia – UPMAT- (metodo Stefania Guerra Lisi) ha proposto negli spazi Cittadellarte Fondazione Pistoletto, per gentile concessione, la 50esima Mostra Nazionale di Art Ri-Bel, celebrata con il partenariato scientifico della Scuola Master di MusicArTerapia dell’Università Tor Vergata di Roma, con l’Accademia di Art Ri-Bel di Roma, con l’Accademia di Belle Arti di Venezia e dell’Arsenale della Pace di Torino.
La Mostra è stata visitata da gruppi delle scuole e dell’extrascuola con il laboratorio di attuazione con sabbie colorate dell’opera “Iride armonico dei sette colori e note musicali”.
Si è poi svolta nel pomeriggio una tavola rotonda in cui ogni opera esposta di bambini, handicappati, artisti in incognita, è stata ri-velata nella lettura sinestesica da parte della capo scuola Stefania Guerra Lisi, con le simbologie del Colore, del Suono, della F…Orma, dell’Informale. Alla Tavola Rotonda hanno anche partecipato esponenti del CSMDB, musico e art terapisti, esponenti rappresentativi del Comune di Biella e di Cittadellarte oltre alla presenza del Provveditore agli studi di Genova. Questo per dimostrare la valorizzazione e integrazione delle diversità attraverso la spontanea Espressione Creativa.
La Mostra si è conclusa con un concerto partecipato del compositore Nicola Cisternino: “‘TRIKȂLA Verso l’Accordatura Terzo Paradiso’”.
Data la notevole partecipazione attiva sia in campo pedagogico che terapeutico si ringraziano i MusicArTerapeuti nella GdL coordinati da Nicola Caputo, il sostegno del Comune di Biella e della Associazione Tessiture Sonore, sperando di svolgere la prossima Mostra di Arte RiBel annuale, proprio sul tema antropomusicale INTERARTES, con il titolo “Come non spezzare il filo…” nella Globalità dei Linguaggi, in cui il Terzo Paradiso sarà individuato nell’uomo capace di lacerare, ricucire i lembi anche delle ferite.
In questa interpretazione della GdL il Terzo Paradiso è realizzato dagli opposti complementari: Femminile con colori lunari e Maschile con colori solari, che al centro si ordinano in arcobaleno del Terzo Paradiso, secondo la scala cromatica e musicale. Questi vivono in simbiosi sinestesica come nel mito e nelle memorie psicofisiche primarie.
IRIS è la madre dalla quale nasce EROS, cioè l’AMORE transpersonale: il NOI di Michelangelo Pistoletto.
Per la GdL è questo Amore empatico l’origine della Universale attitudine umana alla PACE, da sviluppare pedagogico-terapeuticamente, contro la disumanizzazione.
Nel Terzo Paradiso si realizza l’ordine iridato (dei sette colori e dei sette suoni) della scala armonica e sinestesica predisponente all’accordo in sincronia-sintonia-sinfonia. Questa memoria placentare di ciascun uomo è stata condizione alla Vita. In questo senso la simbologia dei colori corrisponde alla dinamica del desiderio dello Spirito Vitale.
UN INTERCODICE DEL COLORE: LA VISTA INTERIORE L’occhio L’occhio è veramente l’organo, il senso doppio, che funziona anche se stiamo ad occhi chiusi, tramite le immagini visive di riferimento a tutte le immagini sensoriali sinestesiche che ci attraversano; quando dormiamo, quando ci sforziamo di non pensare a niente anche allora è l’organo totale, che non cessa mai di stare in relazione con l’ambiente. Quando noi ci basiamo solo sulla percezione esterna e perdiamo di vista quella interna, rinunciamo alla totalità di questo organo. Un cieco, toccando un oggetto, ne delinea i contorni come un vedente, per il quale guardare un oggetto o una persona significa staccarla dallo sfondo, metterla a fuoco, disegnarla, delinearla con la mente. Luce, colore Noi, come le piante, viviamo in rapporto alla luce: veniamo alla luce, ci solleviamo nello spazio, evolvendo dal basso verso l’alto, verso la luce. La luce è una necessità estetico-fisiologica indispensabile.
In realtà il suono e la luce sono i due elementi vibrazionali, che fanno reagire involontariamente tutto l’organismo: il suono come ritmo primario all’interno del corpo materno, massaggio sonoro, formazione musicale di ciascuno; la musica agisce sulla nostra emotività, sul nostro tono muscolare, al di là della nostra volontà, procurandoci continuamente associazioni sinestesiche in immagini. L’altro elemento è il colore che agisce sul nostro organismo al di là della nostra volontà. Ambedue ci determinano sensazioni di benessere o malessere in rapporto alla nostra storia personale, come sonora, anche cromatica. Intercodice psicofisiologico nella GdL La simbologia del colore deriva, dalla osservazione di come l’uomo percepisce il colore in natura. La luce del giorno ha degli effetti sul nostro organismo (accelerazioni del battito cardiaco e del flusso circolatorio). I colori notturni invece, ci determinano un allentamento del tono muscolare e di tutti i ritmi biologici.
I colori che si riferiscono alle ore notturne sono quelli che rallentano il ritmo: vanno dal viola al blu, al verde e sono freddi. I colori che vanno dal giallo, all’ arancione, al rosso, al marrone sono invece colori caldi. Se vediamo qualcosa di giallo, arancio o rosso, questo ci comunica una sensazione di apertura, di allegria, di attività. L’azzurro, il verde, sono invece più distensivi.
La luce agisce sulla respirazione, poiché venire alla luce è coinciso con il primo atto inspiratorio di assorbimento dell’ambiente vitale. Il primo piacere è la sensazione di luce, infatti la luce ci garantisce la sopravvivenza; la luce è una spinta a vivere. Al contrario, quando subentra uno stato depressivo di esaurimento o diminuzione della proiezione di sé, per difesa dalla realtà o regressione, non ci va più di metterci in luce, si sta (si vive) in penombra.
La sequenza dei colori dell’iride si può considerare perciò come una sequenza della dinamica del desiderio o del piacere.
LA SEQUENZA DELL’IRIDE Ciclo notte-giorno – Passaggio dalla notte all’alba, scioglimento del buio totale della notte: un colore violaceo, poi un azzurro, poi subentra un po’ di giallo che determina quel colore di seta verde (che vediamo accentuato anche al crepuscolo); infine tutta la gamma dal giallo al rosa che noi chiamiamo alba. Poi succedono i colori del mezzogiorno, sino a ripercorrere tutta la sequenza per arrivare di nuovo al viola dopo il tramonto. Ciclo delle stagioni Nelle stagioni avviene ugualmente questa successione, che è quella dell’arcobaleno. L’autunno è la serie dei viola, l’inverno è la serie degli azzurri, la primavera è la serie dei verdi e l’estate è la serie dei gialli-arancio fino ai rossi, che in autunno diventano marroni-violacei. L’arco di un anno è un arcobaleno. Viola Quando ci nasce un desiderio noi lo avvertiamo come instabilità, come se ci mancasse qualcosa. Questa situazione di latenza corrisponde simbolicamente al viola. L’urgenza di esprimersi è l’espressione naturale di una vibrazione viola, in quanto il viola è al confine tra il visibile e il non visibile; i colori oltre il viola (invisibili) vengono infatti chiamati ultravioletti. Per questa ragione il viola prende tutta la nostra attenzione: nelle stazioni e negli aeroporti, viene usata la luce viola perché l’occhio viene attratto a lungo su questo colore.
Il viola somiglia ad un suono tra l’udibile e il non udibile che prende tutta l’attenzione dell’ascolto. A livello psicologico corrisponde al colore viola la prima sensazione del desiderio: “non so ancora vedere dentro di me cosa voglio, non so ancora delineare bene cos’è questo stato di mancanza che vivo, sta insorgendo qualcosa, desidero capire meglio quello che voglio”, Azzurro Il secondo colore dell’iride è l’azzurro. Simbolicamente associato al bisogno di approfondimento, di riflessione, di assorbimento interno della realtà, l’azzurro è un colore che noi percepiamo nel cielo e nel mare, aria e acqua, masse estremamente penetrabili, che sono il simbolo della profondità. Nella percezione visiva, quando noi guardiamo l’azzurro, tendiamo a guardare verso il centro, siamo risucchiati verso il centro. Verde Il terzo colore dell’arcobaleno è il verde. Nella dinamica vitale corrisponde ad una sensazione di crescita come direzionamento verso la luce, che accomuna l’homo erectus all’arbor vitae. La sensazione di verde è dunque la direzione ormai del desiderio. Il verde è equilibrio fra gli opposti, tra colori freddi e colori caldi, in una zona centrale dell’arcobaleno, in cui confluiscono e si fondono due fonti di energia l’azzurro (acqua) e il giallo (sole), generando (nella fotosintesi) la vita sulla terra nella sua forma primaria, quella vegetale. È per il suo equilibrio vitale, che il verde ha la sua ben nota proprietà distensiva. Giallo Nel momento in cui prendiamo coscienza di che cosa desideriamo, stiamo già maturando in giallo. Simbolicamente Il giallo è il colore della scelta. Una scelta percettiva inevitabile: perché l’occhio umano percepisce la luce gialla del sole come stimolo primario, quasi una scelta obbligata per la sopravvivenza. Il giallo significa vita: perciò è il colore che ci rassicura completamente e ci permette un allentamento totale delle tensioni. Arancione Quando noi abbiamo scelto, sentiamo la necessità di rinforzarci dall’interno con il compiacimento. Nella gamma cromatica, il compiacimento della propria scelta è l’arancione. Rosso Nella dinamica del desiderio, dopo il compiacimento della scelta si potenzia idealmente il rosso. Il rosso è il momento della scarica dell’energia, che ormai è stata canalizzata verso il raggiungimento del desiderio. È il momento dell’investimento energetico totale. Marrone Dopo il rosso, ricomincerebbe il ciclo di ritorno sino al viola che poi evolve in marrone, che fa parte dei rosso-viola profondi. Il marrone si ottiene, cromaticamente, con la fusione di tutti i colori. È il colore della terra, il colore delle feci. La terra ingoia tutti i colori della natura e li trasforma in marrone. La stessa cosa facciamo noi elaborando (digerendo) tutti gli alimenti variopinti di cui ci nutriamo. Nella dinamica del desiderio, raggiungere il marrone equivale a raggiungere una situazione di maturità, di soddisfazione. È un po’ quello che avviene in autunno.
Il marrone non lo vediamo nell’arcobaleno (aria): esiste solo nella terra. Il marrone fino al nero è la somma di tutti i colori, però assorbiti; mentre invece la somma di tutti i colori in movimento è il bianco. La differenza tra bianco e nero non è nei componenti, ma è nell’energia espressa. Bianco La dinamica dei colori-desideri culmina nel bianco. Come il marrone è la somma di tutti i colori fermi o inattivi, il bianco è la somma di tutti i colori in movimento. È il raggiungimento armonico della perfezione, quindi dà armonia riverberata verso l’esterno. Il bianco non trattiene nulla, riflette generosamente, per questo dà luce. Al contrario, il nero trattiene tutto dentro di sé. Grigio, nero Consideriamo infine i due colori della dinamica negativa: il grigio e il nero.
Il grigio è il colore dell’autismo, della perdita della comunicazione, dell’apatia, del disinteresse per la realtà, dell’impossibilità espressiva, tanto da non impegnare neanche la scarica.
Tuttavia, il grigio, a livello cromatico, è un colore importantissimo proprio perché è quello sul quale influisce qualunque colore, anche se presente in misura minima. Il grigio è il colore più in grado di ricevere dall’esterno, modificandosi.
L’effetto è simile alla situazione dell’autismo, in cui non si è più in grado di modificarsi da sé e le probabilità di uscire da questa situazione, a livello affettivo, dipendono esclusivamente dal mondo esterno.
Secondo la memoria ancestrale dell’estetica psicofisiologica, i chiaroscuri grigi appartengono alla pre-idrosfera, cioè al silente mondo minerale. In musica, un’importante tendenza, sia in ambito colto (elettronica) che popular (heavy metal, ecc.), si identifica in un sound dalle fredde sfumature previtali; una regressione, o meglio una ibernazione della vita emozionale.
Il NERO è il colore della contrapposizione, dell’aggressività. Fra i due è molto più grave la situazione di chi si trova simbolicamente in grigio, perché chi si esprime in nero ha almeno la forza della negazione, e quindi sta ancora affermando la propria personalità.
Riassumiamo e ordiniamo in schema il discorso che precede.
Il seguente Intercodice dei colori risulta anzitutto dall’appaiamento della serie dei colori più comune nella nostra cultura ad altre tre serie: la luce ossia l’arco del giorno, la vita vegetale ossia l’arco dell’anno, la vita psichica nella sua dimensione di ‘dinamica del desiderio’.
INTERCODICE DEI COLORI
COLORI
LUCE
(ARCO DEL GIORNO)
VITA
(ARCO DELL’ANNO)
VITA PSICHICA
(DINAMICA DEL DESIDERIO)
VIOLA
Notte – Luce latente – Confine visibile/invisibile (ultravioletto)
Germogli in primavera – Ultime fioriture in autunno
Urgenza di esprimersi
AZZURRO
Prime luci, aria – profondità: assorbimento, penetrabilità – Centripeto
Spuntare acerbo del frutto
Riflessione – Meditazione
VERDE
Punto di equilibrio tra colori caldi (giallo) e freddi (azzurro)
Fotosintesi (sole-acqua) Vita vegetale – Vitalità verde del frutto
Equilibrio vitale – Direzionamento – Desiderio
GIALLO
Espansione, irradiazione (sole) – Forte attrazione per l’occhio – Centrifugo – Prima maturità del giorno
Prima maturità del frutto
Respirazione ampia – Scelta (luce vitale)
ARANCIONE
Tra giallo e rosso
Maturità del frutto
Soddisfazione – Sostenere positivamente la scelta
ROSSO
Intensa vibrazione
Massima maturità
Intensa vitalità – Slancio della volontà
MARRONE
Tiene tutti i colori in assorbimento – Colore digestivo
Frutti marci che tornano nella terra – Suolo e feci
Maturità pensosa
BIANCO
Riflesso di tutti i colori in movimento nella luce
Perfezione – Soddisfazione
NERO
Buio
Negazione – Opposizione – Aggressività
GRIGIO
Profonda sensibilità e reazione ai colori esterni
Passività – Autismo
SPLENDORI
Luce piena – Brillantezza
Cristalli – Oro – Argento – Pietre preziose
Perfezione – Autocontrollo – Generosità da ricchezza interiore
In questa interpretazione della GdL il Terzo Paradiso è realizzato dagli opposti complementari: Femminile con colori lunari e Maschile con colori solari, che al centro si ordinano in arcobaleno del Terzo Paradiso, secondo la scala cromatica e musicale. Questi vivono in simbiosi sinestesica come nel mito e nelle memorie psicofisiche primarie.
IRIS è la madre dalla quale nasce EROS, cioè l’AMORE transpersonale: il NOI di Michelangelo Pistoletto.
Per la GdL è questo Amore empatico l’origine della Universale attitudine umana alla PACE, da sviluppare pedagogico-terapeuticamente, contro la disumanizzazione.
Nel Terzo Paradiso si realizza l’ordine iridato (dei sette colori e dei sette suoni) della scala armonica e sinestesica predisponente all’accordo in sincronia-sintonia-sinfonia. Questa memoria placentare di ciascun uomo è stata condizione alla Vita. In questo senso la simbologia dei colori corrisponde alla dinamica del desiderio dello Spirito Vitale.
UN INTERCODICE DEL COLORE: LA VISTA INTERIORE L’occhio L’occhio è veramente l’organo, il senso doppio, che funziona anche se stiamo ad occhi chiusi, tramite le immagini visive di riferimento a tutte le immagini sensoriali sinestesiche che ci attraversano; quando dormiamo, quando ci sforziamo di non pensare a niente anche allora è l’organo totale, che non cessa mai di stare in relazione con l’ambiente. Quando noi ci basiamo solo sulla percezione esterna e perdiamo di vista quella interna, rinunciamo alla totalità di questo organo. Un cieco, toccando un oggetto, ne delinea i contorni come un vedente, per il quale guardare un oggetto o una persona significa staccarla dallo sfondo, metterla a fuoco, disegnarla, delinearla con la mente. Luce, colore Noi, come le piante, viviamo in rapporto alla luce: veniamo alla luce, ci solleviamo nello spazio, evolvendo dal basso verso l’alto, verso la luce. La luce è una necessità estetico-fisiologica indispensabile.
In realtà il suono e la luce sono i due elementi vibrazionali, che fanno reagire involontariamente tutto l’organismo: il suono come ritmo primario all’interno del corpo materno, massaggio sonoro, formazione musicale di ciascuno; la musica agisce sulla nostra emotività, sul nostro tono muscolare, al di là della nostra volontà, procurandoci continuamente associazioni sinestesiche in immagini. L’altro elemento è il colore che agisce sul nostro organismo al di là della nostra volontà. Ambedue ci determinano sensazioni di benessere o malessere in rapporto alla nostra storia personale, come sonora, anche cromatica. Intercodice psicofisiologico nella GdL La simbologia del colore deriva, dalla osservazione di come l’uomo percepisce il colore in natura. La luce del giorno ha degli effetti sul nostro organismo (accelerazioni del battito cardiaco e del flusso circolatorio). I colori notturni invece, ci determinano un allentamento del tono muscolare e di tutti i ritmi biologici.
I colori che si riferiscono alle ore notturne sono quelli che rallentano il ritmo: vanno dal viola al blu, al verde e sono freddi. I colori che vanno dal giallo, all’ arancione, al rosso, al marrone sono invece colori caldi. Se vediamo qualcosa di giallo, arancio o rosso, questo ci comunica una sensazione di apertura, di allegria, di attività. L’azzurro, il verde, sono invece più distensivi.
La luce agisce sulla respirazione, poiché venire alla luce è coinciso con il primo atto inspiratorio di assorbimento dell’ambiente vitale. Il primo piacere è la sensazione di luce, infatti la luce ci garantisce la sopravvivenza; la luce è una spinta a vivere. Al contrario, quando subentra uno stato depressivo di esaurimento o diminuzione della proiezione di sé, per difesa dalla realtà o regressione, non ci va più di metterci in luce, si sta (si vive) in penombra.
La sequenza dei colori dell’iride si può considerare perciò come una sequenza della dinamica del desiderio o del piacere.
LA SEQUENZA DELL’IRIDE Ciclo notte-giorno – Passaggio dalla notte all’alba, scioglimento del buio totale della notte: un colore violaceo, poi un azzurro, poi subentra un po’ di giallo che determina quel colore di seta verde (che vediamo accentuato anche al crepuscolo); infine tutta la gamma dal giallo al rosa che noi chiamiamo alba. Poi succedono i colori del mezzogiorno, sino a ripercorrere tutta la sequenza per arrivare di nuovo al viola dopo il tramonto. Ciclo delle stagioni Nelle stagioni avviene ugualmente questa successione, che è quella dell’arcobaleno. L’autunno è la serie dei viola, l’inverno è la serie degli azzurri, la primavera è la serie dei verdi e l’estate è la serie dei gialli-arancio fino ai rossi, che in autunno diventano marroni-violacei. L’arco di un anno è un arcobaleno. Viola Quando ci nasce un desiderio noi lo avvertiamo come instabilità, come se ci mancasse qualcosa. Questa situazione di latenza corrisponde simbolicamente al viola. L’urgenza di esprimersi è l’espressione naturale di una vibrazione viola, in quanto il viola è al confine tra il visibile e il non visibile; i colori oltre il viola (invisibili) vengono infatti chiamati ultravioletti. Per questa ragione il viola prende tutta la nostra attenzione: nelle stazioni e negli aeroporti, viene usata la luce viola perché l’occhio viene attratto a lungo su questo colore.
Il viola somiglia ad un suono tra l’udibile e il non udibile che prende tutta l’attenzione dell’ascolto. A livello psicologico corrisponde al colore viola la prima sensazione del desiderio: “non so ancora vedere dentro di me cosa voglio, non so ancora delineare bene cos’è questo stato di mancanza che vivo, sta insorgendo qualcosa, desidero capire meglio quello che voglio”, Azzurro Il secondo colore dell’iride è l’azzurro. Simbolicamente associato al bisogno di approfondimento, di riflessione, di assorbimento interno della realtà, l’azzurro è un colore che noi percepiamo nel cielo e nel mare, aria e acqua, masse estremamente penetrabili, che sono il simbolo della profondità. Nella percezione visiva, quando noi guardiamo l’azzurro, tendiamo a guardare verso il centro, siamo risucchiati verso il centro. Verde Il terzo colore dell’arcobaleno è il verde. Nella dinamica vitale corrisponde ad una sensazione di crescita come direzionamento verso la luce, che accomuna l’homo erectus all’arbor vitae. La sensazione di verde è dunque la direzione ormai del desiderio. Il verde è equilibrio fra gli opposti, tra colori freddi e colori caldi, in una zona centrale dell’arcobaleno, in cui confluiscono e si fondono due fonti di energia l’azzurro (acqua) e il giallo (sole), generando (nella fotosintesi) la vita sulla terra nella sua forma primaria, quella vegetale. È per il suo equilibrio vitale, che il verde ha la sua ben nota proprietà distensiva. Giallo Nel momento in cui prendiamo coscienza di che cosa desideriamo, stiamo già maturando in giallo. Simbolicamente Il giallo è il colore della scelta. Una scelta percettiva inevitabile: perché l’occhio umano percepisce la luce gialla del sole come stimolo primario, quasi una scelta obbligata per la sopravvivenza. Il giallo significa vita: perciò è il colore che ci rassicura completamente e ci permette un allentamento totale delle tensioni. Arancione Quando noi abbiamo scelto, sentiamo la necessità di rinforzarci dall’interno con il compiacimento. Nella gamma cromatica, il compiacimento della propria scelta è l’arancione. Rosso Nella dinamica del desiderio, dopo il compiacimento della scelta si potenzia idealmente il rosso. Il rosso è il momento della scarica dell’energia, che ormai è stata canalizzata verso il raggiungimento del desiderio. È il momento dell’investimento energetico totale. Marrone Dopo il rosso, ricomincerebbe il ciclo di ritorno sino al viola che poi evolve in marrone, che fa parte dei rosso-viola profondi. Il marrone si ottiene, cromaticamente, con la fusione di tutti i colori. È il colore della terra, il colore delle feci. La terra ingoia tutti i colori della natura e li trasforma in marrone. La stessa cosa facciamo noi elaborando (digerendo) tutti gli alimenti variopinti di cui ci nutriamo. Nella dinamica del desiderio, raggiungere il marrone equivale a raggiungere una situazione di maturità, di soddisfazione. È un po’ quello che avviene in autunno.
Il marrone non lo vediamo nell’arcobaleno (aria): esiste solo nella terra. Il marrone fino al nero è la somma di tutti i colori, però assorbiti; mentre invece la somma di tutti i colori in movimento è il bianco. La differenza tra bianco e nero non è nei componenti, ma è nell’energia espressa. Bianco La dinamica dei colori-desideri culmina nel bianco. Come il marrone è la somma di tutti i colori fermi o inattivi, il bianco è la somma di tutti i colori in movimento. È il raggiungimento armonico della perfezione, quindi dà armonia riverberata verso l’esterno. Il bianco non trattiene nulla, riflette generosamente, per questo dà luce. Al contrario, il nero trattiene tutto dentro di sé. Grigio, nero Consideriamo infine i due colori della dinamica negativa: il grigio e il nero.
Il grigio è il colore dell’autismo, della perdita della comunicazione, dell’apatia, del disinteresse per la realtà, dell’impossibilità espressiva, tanto da non impegnare neanche la scarica.
Tuttavia, il grigio, a livello cromatico, è un colore importantissimo proprio perché è quello sul quale influisce qualunque colore, anche se presente in misura minima. Il grigio è il colore più in grado di ricevere dall’esterno, modificandosi.
L’effetto è simile alla situazione dell’autismo, in cui non si è più in grado di modificarsi da sé e le probabilità di uscire da questa situazione, a livello affettivo, dipendono esclusivamente dal mondo esterno.
Secondo la memoria ancestrale dell’estetica psicofisiologica, i chiaroscuri grigi appartengono alla pre-idrosfera, cioè al silente mondo minerale. In musica, un’importante tendenza, sia in ambito colto (elettronica) che popular (heavy metal, ecc.), si identifica in un sound dalle fredde sfumature previtali; una regressione, o meglio una ibernazione della vita emozionale.
Il NERO è il colore della contrapposizione, dell’aggressività. Fra i due è molto più grave la situazione di chi si trova simbolicamente in grigio, perché chi si esprime in nero ha almeno la forza della negazione, e quindi sta ancora affermando la propria personalità.
Riassumiamo e ordiniamo in schema il discorso che precede.
Il seguente Intercodice dei colori risulta anzitutto dall’appaiamento della serie dei colori più comune nella nostra cultura ad altre tre serie: la luce ossia l’arco del giorno, la vita vegetale ossia l’arco dell’anno, la vita psichica nella sua dimensione di ‘dinamica del desiderio’.
INTERCODICE DEI COLORI
COLORI
LUCE
(ARCO DEL GIORNO)
VITA
(ARCO DELL’ANNO)
VITA PSICHICA
(DINAMICA DEL DESIDERIO)
VIOLA
Notte – Luce latente – Confine visibile/invisibile (ultravioletto)
Germogli in primavera – Ultime fioriture in autunno
Urgenza di esprimersi
AZZURRO
Prime luci, aria – profondità: assorbimento, penetrabilità – Centripeto
Spuntare acerbo del frutto
Riflessione – Meditazione
VERDE
Punto di equilibrio tra colori caldi (giallo) e freddi (azzurro)
Fotosintesi (sole-acqua) Vita vegetale – Vitalità verde del frutto
Equilibrio vitale – Direzionamento – Desiderio
GIALLO
Espansione, irradiazione (sole) – Forte attrazione per l’occhio – Centrifugo – Prima maturità del giorno
Prima maturità del frutto
Respirazione ampia – Scelta (luce vitale)
ARANCIONE
Tra giallo e rosso
Maturità del frutto
Soddisfazione – Sostenere positivamente la scelta
ROSSO
Intensa vibrazione
Massima maturità
Intensa vitalità – Slancio della volontà
MARRONE
Tiene tutti i colori in assorbimento – Colore digestivo
Frutti marci che tornano nella terra – Suolo e feci
Maturità pensosa
BIANCO
Riflesso di tutti i colori in movimento nella luce
Perfezione – Soddisfazione
NERO
Buio
Negazione – Opposizione – Aggressività
GRIGIO
Profonda sensibilità e reazione ai colori esterni
Passività – Autismo
SPLENDORI
Luce piena – Brillantezza
Cristalli – Oro – Argento – Pietre preziose
Perfezione – Autocontrollo – Generosità da ricchezza interiore
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