Musicheria. La rivista digitale di educazione al suono e alla musica

Come se fosse musica

Alcuni modi per suonare con le balene

Le ricerche scientifiche degli ultimi decenni hanno ormai documentato che ci sono molte specie non umane che producono suoni, molte di più rispetto a ciò che si supponeva in precedenza, mettendo in dubbio la convinzione che la comunicazione sonora sia di esclusiva appartenenza umana, accogliendo quel senso di incertezza che relativizza il senso della nostra presenza nel cosmo e ci fa sentire come viventi fra gli altri.
Mettersi in ascolto dei suoni non umani, naturali e animali, ci pone di fronte a diverse strade, ognuna delle quali presuppone discipline e percorsi di approfondimento specifici e, di conseguenza, a vari modi di intendere e di vivere l’ascolto stesso. La bioacustica, ad esempio, studia i suoni prodotti dagli organismi viventi analizzandone caratteristiche e funzioni, per lo più a scopo identificativo; l’ecologia acustica studia i suoni degli ambienti e delle diverse specie che lo abitano, distinguendo ed analizzando geofonie, biofonie e antropofonie.
Accanto a queste prospettive di studio ci sono le arti che rivolgono interesse e attenzione ai mondi del non-umano, mettendolo in scena in vari modi: a partire da oggetti artistici che assumono come “tema narrativo” il mondo animale, fino ad esperienze che si pongono alla ricerca continua di gesti che artificano il mondo, accogliendo l’idea di un’arte che si pone più come disposizione estetica a cogliere la straordinarietà del vivere nelle sue più varie manifestazioni che nella qualità di oggetti e opere specifiche create dall’uomo.

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