Cinque puntate radiofoniche tratte dalla “Guida magica di Siena”
Di cosa parla la guida
Quattro itinerari alla scoperta della Siena misteriosa tratti dal libro di Massimo Biliorsi, tra fantasmi, streghe, diavoli, lupi mannari, vampiri e guaritori. Il libro ci guida attraverso storie affascinanti e luoghi poco conosciuti, ricchi di storia popolare. Con un ricco apparato fotografico, la guida ci permette di esplorare visivamente questi angoli dimenticati della città, dove la magia e il mistero sono vivi in ogni pietra e leggende.
Cos’è il progetto Radio Saffi
Radio Saffi è un progetto nato all’interno del workshop “Music in Progress” di Proteo Fare Sapere (2020/2021) condotto da me, presso la scuola primaria “A.Saffi” di Siena. Nel primo anno, i bambini hanno sonorizzato il “Ciclo di affreschi del Buono e del Cattivo Governo” di Lorenzetti.
L’anno successivo, con “Suona le fonti”, ci siamo concentrati sull’ascolto dell’ambiente circostante, con un focus particolare sulle Fonti di Siena: la loro storia, il loro utilizzo, e la ricostruzione dei suoni che caratterizzavano il loro momento di massima attività.
Nel terzo anno (2023/2024), il progetto si è concentrato sui misteri e le leggende di Siena. I bambini, partendo dalla “Guida magica di Siena”, hanno scelto cinque storie e creato narrazioni sonore, canzoni e filastrocche. Il risultato finale è un podcast che unisce tutte le storie, offrendo un’esperienza sonora immersiva.
Iniziamo con le prime tre storie.
Prima storia: Il sarto e l’angelo di via degli orefici – classi prime
In uno stretto vicolo di Siena, Via degli Orefici, viveva un sarto amato da tutti per la sua bontà, ma la sua vita stava diventando difficile. Non riusciva a guadagnare abbastanza e dovette chiedere un prestito a un usuraio. Ogni mese si incontrava di nascosto con il macellaio per pagare la somma, ma i soldi non bastavano mai.
Una notte, mentre camminava nel vicolo, gli apparve un angelo che gli sussurrò di cercare sotto un grande vaso di fiori. Il sarto, incredulo, andò a controllare e trovò una mappa che indicava il luogo di un tesoro nascosto sotto una pietra. Con quel denaro, riuscì a pagare l’usuraio e a vivere serenamente con la sua famiglia.
Per ricordare l’angelo che lo aveva aiutato, fece costruire un piccolo altare in suo onore.
Seconda storia: La Valle Incantata – classi seconde
A pochi passi dalla Piazza del Campo, si trova una valle verde che ha mantenuto intatta la sua bellezza nei secoli. Non è solo un luogo ricco di piante e animali, ma anche un posto magico: la Valle di Porta Giustizia, così chiamata perché un tempo vi si passava per raggiungere una porta della città con lo stesso nome.
Si dice che il mago Inverno non abbia mai potuto entrare, protetto da piccoli folletti verdi con un occhio al centro della fronte e lunghe mani. Di giorno, sono attenti a non contrarre malattie dalle piante, ma di notte si divertono nei prati, saltando e correndo.
La magia della valle fa sì che sia sempre primavera: l’erba rimane verde e la rugiada non smette mai di bagnare la terra. I frutti che vi crescono sono speciali e, nelle notti di San Giovanni, rivelano creature misteriose. Gli animali, dai gatti agli asini, parlano e possono diventare amici di chi sa conquistare la loro fiducia.
La magia più straordinaria si manifesta nelle notti d’estate, quando le lucciole disegnano una strada luminosa nel cielo. Chi avrà il coraggio di seguirla potrebbe scoprire un piccolo tesoro nascosto nei rigagnoli d’acqua magica che attraversano questo luogo incantato.
Terza storia: Il Fantasma Burlone dell’Orto Botanico – classe terza A
L’Orto Botanico di Siena è un luogo speciale, dove si studiano piante provenienti da tutto il mondo. Ma di notte, diventa il regno di un fantasma burlone che spaventa i passanti. Chi lo ha visto lo descrive come un grosso frate con il saio arrotolato, la faccia rossa e una bocca enorme. Il suo passatempo preferito è tirare sassi alle persone, mentre la sua risata riecheggia nell’aria.
A volte, urla vicino al cancello o accende piccoli fuochi che corrono per la valle per spegnersi nella fonte dell’Orto. Si racconta che, da vivo, fosse un frate che amava dipingere, fare scherzi e mangiare i piatti più prelibati preparati dal cuoco del convento.
Seguiranno a breve la quarta e quinta storia.