Musicheria. La rivista digitale di educazione al suono e alla musica

Fare musica tutti: tra realtà e utopia

Relazione tenuta dall’Autore a Bolzano il 26.11.2009 al convegno “Indirizzo musicale nella scuola media e licei musicali in Alto Adige”, organizzato dall’Istituto Pedagogico di Bolzano.

Abstract della relazione. Nel file .pdf allegato la relazione completa, rivista dall’Autore per la pubblicazione.
1. Fare
I processi di crescita e di sviluppo integrale, in particolare nell’età evolutiva, implicano l’attivazione delle molteplici “intelligenze” di cui siamo dotati. “Apprendere dall’esperienza” è inoltre ritenuto di fondamentale importanza per il consolidarsi di quegli “apprendimenti significativi” che permettono la costruzione di una identità integrata, consapevole, creativa, autonoma. L’efficacia delle esperienze dipende dalla capacità di coniugare il “fare” con il “pensare”. Tale capacità viene sviluppata in particolar modo attraverso i “Saperi artistici”, cioè quei saperi in cui i processi di conoscenza si sviluppano in stretta correlazione con la pratica, la performance, il fare espressivo e comunicativo.
2. Musica
La musica, in quanto “sapere artistico”, implica il coinvolgimento integrale di tutte le capacità psicofisiche, sia per quanto riguarda la fruizione consapevole, sia nelle diverse articolazioni della produzione (esplorazione del mondo sonoro, strutturazione compositiva, interpretazione esecutiva). La voce, il corpo, la mente, il pensiero trovano nel fare-fruire musica uno spazio-tempo particolarmente stimolante ed efficace per lo sviluppo integrale della persona.
3. Tutti
La musica, proprio perché è anche esperienza quotidiana di tutti, non può essere esclusa dai processi formativi di tutti: il “diritto alla musica” deve tradursi, nella scuola, in diritto per tutti, dal più piccolo al più grande, dal più al meno “dotato” fino all’handicappato grave, ad avere l’opportunità di sviluppare conoscenze e competenze adeguate alle proprie capacità, ai propri bisogni e interessi.
4. Tra realtà e utopia
La visione utopica, il sogno, di una “città musicale” deve innanzitutto animare il desiderio, il pensiero, la passione di ogni educatore. Da qui scaturiranno le soluzioni operative e normative atte a garantire, per tutti, tempi e spazi adeguati per esercitare il “diritto alla musica”, tempi e spazi scolastici che sappiano costruire circoli virtuosi con i tempi e gli spazi extrascolastici, e che sviluppino “ambienti di apprendimento” efficaci, attraenti, creativi.
Fare musica tutti è possibile. Fare musica tutti è necessario.

 

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