Proposte e riflessioni
Moltissimi pianisti si accostano alla musica contemporanea negli ultimi anni del corso di studi o dopo il diploma: tanti sono i diplomati in pianoforte che non hanno mai suonato una pagina di Berio o Castiglioni.
Tra le cause di questa situazione, non ultima è il repertorio didattico previsto dagli esami ministeriali che si concentra in un arco temporale fermo a oltre un secolo fa. Anche i principali metodi didattici e gli studi sui quali i pianisti generalmente si formano passandoci ore e ore di studio (per es. i metodi del Beyer e dell’Hanon e gli studi di autori come Clementi, Czerny, Cramer) si basano su un linguaggio totalmente estraneo dalla musica contemporanea.
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