Musiche, parole, colori, sapori … che intrecciano relazioni tra le persone.
La TELA e il RAGNO, la RELAZIONE e il SENSO…
Questa iniziativa nasce, innanzi tutto, dalla convinzione che ogni apprendimento passa attraverso la relazione, che diventa la variabile determinante nel rapporto genitore – figlio – insegnante, quale coefficiente di benessere, di crescita, di fiducia, d’equilibrio, d’accettazione, di reciprocità e di riuscita. In secondo luogo, scaturisce dalla volontà di dare senso a ciò che si fa con e per i bambini, mediante una progettazione che ha permesso di collocare, dentro un contesto significativo, l’alunno e i suoi interessi, i suoi bisogni, le sue necessità e di costruire con lui un percorso in divenire.
L’apprendimento è stato così favorito da una forte motivazione dell’allievo ad essere, non semplice fruitore di conoscenze, ma costruttore di esse, attraverso situazioni agite e partecipate. Se è vero che l’identità, come espresso dallo psichiatra Giovanni Jervis, è un riconoscersi e un essere riconosciuti, si è ritenuto importante fare scuola con le cose che hanno senso per gli alunni, partendo da circostanze stimolanti, nelle quali essi hanno potuto vedere, manipolare, toccare cose rispetto alle quali costruire coscienza e abilità ed instaurare rapporti di relazione, con esse e con le persone coinvolte.
Tale concetto trova conferma nel pensiero di Winnicott, secondo il quale un bambino in sé non sussiste, poiché esiste solo in relazione con qualcuno: ne consegue, perciò, il gran valore di una relazione contenente e sostenente, a livello emotivo, il bambino.
Consapevoli della dimensione educativa del sistema scolastico è stato perciò promosso, tra scuola e territorio, un interscambio significativo d’esperienze e cultura, di fare e di sapere, per mezzo del quale gli alunni hanno sancito o hanno tentato di sancire un legame con ciò cui è riferita la caratteristica di relazione stabile, che ha contribuito senz’altro alla strutturazione della loro identità. È stata quindi scelta la metafora del ragno e della tela, perché il ragno, tessitore di fili, è il pensiero creativo per eccellenza che si esprime in musiche, parole, colori, sapori; il ragno, nel suo vivere quotidiano intreccia i fili della ragnatela, così come nel significato figurato mette in relazione le persone e aggancia le istituzioni del territorio. La tela, di conseguenza, è espressione di questa relazione.
LE MUSICHE, COME LE PAROLE …
Le musiche, come le parole, raccontano storie, fanno “viaggiare” con la fantasia, comunicano emozioni e sensazioni. Esse si muovono attraverso i confini del mondo e si tramandano da secoli nel tempo, arricchendosi via via di suoni e sfumature, intrecciandosi a sonorità, stili, idee, raccolti strada facendo. La forza della musica sta nel parlare alle persone (donne, uomini, bambine, bambini, ragazze e ragazzi) e nel far parlare di sé, al di là delle barriere linguistiche. Ciò vale sia che si parli di tradizioni popolari, sia che ci si riferisca alle diverse culture musicali o alle subculture giovanili.
Il fare musica e il bisogno di fare musica sono universali. All’interno della pratica musicale, ma anche delle varie tipologie d’ascolto, convivono sinergicamente due aspetti: quello individuale (scegliamo per il nostro tempo libero, ma anche per l’attività didattica, un tipo di musica che rispecchia noi stessi, la nostra storia, i nostri sentimenti, i sogni, il bello e il brutto che abbiamo dentro) e quello sociale (ogni genere musicale ha uno stretto legame con le persone che lo ascoltano e permette di intrecciare relazioni attraverso la parola e la pratica) (cfr. Evelin Baldo, Mi racconti una canzone? La musica come strumento di comunicazione tra culture, rubrica Intercultura – www.musicheria.net).
La musica può essere il punto di partenza e lo stimolo per parlare di altro …
È importante che si riconosca il valore educativo del fare musica in ogni scuola. Nel progettare e pianificare l’evento “La tela del ragno”, il fare e il piacere musicale hanno motivato l’attivazione di nuovi progetti e hanno permesso di collegarne altri in ambiti diversi, promuovendo l’apertura della scuola al territorio.
Il “Comitato nazionale per l’apprendimento pratico della musica”, presieduto da Luigi Berlinguer ha presentato un documento che ha avuto l’assenso del Ministro Fioroni (C.M. 13 marzo 2007 n. 4624). In esso si legge: «Un cittadino più musicale non soltanto canterà meglio: saprà scegliere con cura cosa ascoltare, le parole da usare, i luoghi dove abitare e incontrarsi; avrà più fiducia in se stesso e nelle proprie capacità creative e professionali, avrà meno paura dell’altro, di chi ci regala la cosa più preziosa che possiede, la propria differenza. La presenza della musica nella scuola, in forme e modi adeguati alle diverse fasce d’età, rappresenta un importante passo per la realizzazione di quella “école de la mixité” di cui si parla ormai in tutta Europa, luogo ove possano incontrarsi felicemente razze, culture, religioni, suoni e saperi. Una scuola in cui entrino finalmente gli artisti e le loro opere, una scuola in cui si impara a leggere, a scrivere, a far di conto e a far di canto».
LA MANIFESTAZIONE
Negli ultimi giorni dell’anno scolastico, dal 28 maggio al 1 giugno 2007, la scuola primaria di Matterello (TN) ha organizzato la rassegna “La tela del ragno”, che si è sviluppata in una settimana di scuola aperta. I genitori e l’intera comunità, infatti, hanno avuto modo di entrare a scuola per visionare i lavori dei bambini, esposti sui vari piani: ciò è stato possibile dopo l’orario di chiusura delle lezioni e durante le serate, che sono state organizzate ciascuna con temi diversi. Il programma prevedeva la collaborazione con la banda del paese, la presentazione del progetto Genitorialità, l’intervento del Conservatorio Musicale di Trento e la condivisione del progetto “Un ponte verso i Balcani”, creando tante occasioni d’avvicinamento e valide opportunità di conoscenza tra bambini, famiglie, insegnanti e cittadinanza locale.
In campo musicale, il Corpo Bandistico di Mattarello ha proposto un saggio della Bandina con la partecipazione degli alunni delle classi quarte e quinte e un concerto all’interno dell’edificio scolastico; il Conservatorio “Bonporti” ha offerto il concerto – spettacolo “Tutto in una notte”, con brani di Ravel, Fauré, Stravinsky, Casella, Bruni, divertenti intermezzi teatrali e la partecipazione attiva dei bambini delle classi prime, seconde, terze e quinta C, preparati dai tirocinanti del corso superiore di Didattica della Musica e dagli insegnanti di classe.
Sono state poi organizzate due serate informative e di riflessione: la prima ha visto l’illustrazione del progetto Genitorialità, percorso con il quale s’intende far partecipi i genitori alla vita della scuola, attraverso la stesura di un contratto formativo in cui emergano diritti e doveri dei soggetti implicati nella relazione educativa. La seconda ha consentito di presentare l’esperienza di gemellaggio con la Serbia, intrapreso dalla scuola nel corso dell’anno scolastico, mediante la proiezione di un breve filmato e la collaborazione del Tavolo Trentino per la Serbia.
I momenti ufficiali, alla presenza dell’assessore provinciale all’Emigrazione, Solidarietà Internazionale, Sport e Pari Opportunità Iva Berasi e all’assessore comunale con delega per le materie dell’Istruzione – Giovani – Sport Renato Pegoretti, si sono così alternati all’esibizione delle proposte musicali, alla mostra dei lavori svolti dai bambini della scuola e alla presentazione del quaderno illustrato “Ciao da Mattarello” in lingua italiana e serba, curato dalle classi V A e V B. La rassegna è terminata con una cena etnica, a cura dell’Associazione culturale Tremembé, durante la quale si sono gustate alcune pietanze serbe accompagnate dalla loro musica tradizionale.
La partecipazione della comunità ai vari eventi è cresciuta, progressivamente, di sera in sera ed è stata, comunque, indice di una sensibilità, nonché di un legame che andrà salvaguardato e riproposto negli anni a venire. In tal senso, l’impegno mostrato dalla scuola è stato proporzionale al desiderio di onorare la memoria del dott. Silvio Baldessari, che per anni ha guidato l’Istituto Comprensivo “Aldeno – Mattarello”, al quale la manifestazione è stata dedicata.
Questa iniziativa nasce, innanzi tutto, dalla convinzione che ogni apprendimento passa attraverso la relazione, che diventa la variabile determinante nel rapporto genitore – figlio – insegnante, quale coefficiente di benessere, di crescita, di fiducia, d’equilibrio, d’accettazione, di reciprocità e di riuscita. In secondo luogo, scaturisce dalla volontà di dare senso a ciò che si fa con e per i bambini, mediante una progettazione che ha permesso di collocare, dentro un contesto significativo, l’alunno e i suoi interessi, i suoi bisogni, le sue necessità e di costruire con lui un percorso in divenire.
L’apprendimento è stato così favorito da una forte motivazione dell’allievo ad essere, non semplice fruitore di conoscenze, ma costruttore di esse, attraverso situazioni agite e partecipate. Se è vero che l’identità, come espresso dallo psichiatra Giovanni Jervis, è un riconoscersi e un essere riconosciuti, si è ritenuto importante fare scuola con le cose che hanno senso per gli alunni, partendo da circostanze stimolanti, nelle quali essi hanno potuto vedere, manipolare, toccare cose rispetto alle quali costruire coscienza e abilità ed instaurare rapporti di relazione, con esse e con le persone coinvolte.
Tale concetto trova conferma nel pensiero di Winnicott, secondo il quale un bambino in sé non sussiste, poiché esiste solo in relazione con qualcuno: ne consegue, perciò, il gran valore di una relazione contenente e sostenente, a livello emotivo, il bambino.
Consapevoli della dimensione educativa del sistema scolastico è stato perciò promosso, tra scuola e territorio, un interscambio significativo d’esperienze e cultura, di fare e di sapere, per mezzo del quale gli alunni hanno sancito o hanno tentato di sancire un legame con ciò cui è riferita la caratteristica di relazione stabile, che ha contribuito senz’altro alla strutturazione della loro identità. È stata quindi scelta la metafora del ragno e della tela, perché il ragno, tessitore di fili, è il pensiero creativo per eccellenza che si esprime in musiche, parole, colori, sapori; il ragno, nel suo vivere quotidiano intreccia i fili della ragnatela, così come nel significato figurato mette in relazione le persone e aggancia le istituzioni del territorio. La tela, di conseguenza, è espressione di questa relazione.
LE MUSICHE, COME LE PAROLE …
Le musiche, come le parole, raccontano storie, fanno “viaggiare” con la fantasia, comunicano emozioni e sensazioni. Esse si muovono attraverso i confini del mondo e si tramandano da secoli nel tempo, arricchendosi via via di suoni e sfumature, intrecciandosi a sonorità, stili, idee, raccolti strada facendo. La forza della musica sta nel parlare alle persone (donne, uomini, bambine, bambini, ragazze e ragazzi) e nel far parlare di sé, al di là delle barriere linguistiche. Ciò vale sia che si parli di tradizioni popolari, sia che ci si riferisca alle diverse culture musicali o alle subculture giovanili.
Il fare musica e il bisogno di fare musica sono universali. All’interno della pratica musicale, ma anche delle varie tipologie d’ascolto, convivono sinergicamente due aspetti: quello individuale (scegliamo per il nostro tempo libero, ma anche per l’attività didattica, un tipo di musica che rispecchia noi stessi, la nostra storia, i nostri sentimenti, i sogni, il bello e il brutto che abbiamo dentro) e quello sociale (ogni genere musicale ha uno stretto legame con le persone che lo ascoltano e permette di intrecciare relazioni attraverso la parola e la pratica) (cfr. Evelin Baldo, Mi racconti una canzone? La musica come strumento di comunicazione tra culture, rubrica Intercultura – www.musicheria.net).
La musica può essere il punto di partenza e lo stimolo per parlare di altro …
È importante che si riconosca il valore educativo del fare musica in ogni scuola. Nel progettare e pianificare l’evento “La tela del ragno”, il fare e il piacere musicale hanno motivato l’attivazione di nuovi progetti e hanno permesso di collegarne altri in ambiti diversi, promuovendo l’apertura della scuola al territorio.
Il “Comitato nazionale per l’apprendimento pratico della musica”, presieduto da Luigi Berlinguer ha presentato un documento che ha avuto l’assenso del Ministro Fioroni (C.M. 13 marzo 2007 n. 4624). In esso si legge: «Un cittadino più musicale non soltanto canterà meglio: saprà scegliere con cura cosa ascoltare, le parole da usare, i luoghi dove abitare e incontrarsi; avrà più fiducia in se stesso e nelle proprie capacità creative e professionali, avrà meno paura dell’altro, di chi ci regala la cosa più preziosa che possiede, la propria differenza. La presenza della musica nella scuola, in forme e modi adeguati alle diverse fasce d’età, rappresenta un importante passo per la realizzazione di quella “école de la mixité” di cui si parla ormai in tutta Europa, luogo ove possano incontrarsi felicemente razze, culture, religioni, suoni e saperi. Una scuola in cui entrino finalmente gli artisti e le loro opere, una scuola in cui si impara a leggere, a scrivere, a far di conto e a far di canto».
LA MANIFESTAZIONE
Negli ultimi giorni dell’anno scolastico, dal 28 maggio al 1 giugno 2007, la scuola primaria di Matterello (TN) ha organizzato la rassegna “La tela del ragno”, che si è sviluppata in una settimana di scuola aperta. I genitori e l’intera comunità, infatti, hanno avuto modo di entrare a scuola per visionare i lavori dei bambini, esposti sui vari piani: ciò è stato possibile dopo l’orario di chiusura delle lezioni e durante le serate, che sono state organizzate ciascuna con temi diversi. Il programma prevedeva la collaborazione con la banda del paese, la presentazione del progetto Genitorialità, l’intervento del Conservatorio Musicale di Trento e la condivisione del progetto “Un ponte verso i Balcani”, creando tante occasioni d’avvicinamento e valide opportunità di conoscenza tra bambini, famiglie, insegnanti e cittadinanza locale.
In campo musicale, il Corpo Bandistico di Mattarello ha proposto un saggio della Bandina con la partecipazione degli alunni delle classi quarte e quinte e un concerto all’interno dell’edificio scolastico; il Conservatorio “Bonporti” ha offerto il concerto – spettacolo “Tutto in una notte”, con brani di Ravel, Fauré, Stravinsky, Casella, Bruni, divertenti intermezzi teatrali e la partecipazione attiva dei bambini delle classi prime, seconde, terze e quinta C, preparati dai tirocinanti del corso superiore di Didattica della Musica e dagli insegnanti di classe.
Sono state poi organizzate due serate informative e di riflessione: la prima ha visto l’illustrazione del progetto Genitorialità, percorso con il quale s’intende far partecipi i genitori alla vita della scuola, attraverso la stesura di un contratto formativo in cui emergano diritti e doveri dei soggetti implicati nella relazione educativa. La seconda ha consentito di presentare l’esperienza di gemellaggio con la Serbia, intrapreso dalla scuola nel corso dell’anno scolastico, mediante la proiezione di un breve filmato e la collaborazione del Tavolo Trentino per la Serbia.
I momenti ufficiali, alla presenza dell’assessore provinciale all’Emigrazione, Solidarietà Internazionale, Sport e Pari Opportunità Iva Berasi e all’assessore comunale con delega per le materie dell’Istruzione – Giovani – Sport Renato Pegoretti, si sono così alternati all’esibizione delle proposte musicali, alla mostra dei lavori svolti dai bambini della scuola e alla presentazione del quaderno illustrato “Ciao da Mattarello” in lingua italiana e serba, curato dalle classi V A e V B. La rassegna è terminata con una cena etnica, a cura dell’Associazione culturale Tremembé, durante la quale si sono gustate alcune pietanze serbe accompagnate dalla loro musica tradizionale.
La partecipazione della comunità ai vari eventi è cresciuta, progressivamente, di sera in sera ed è stata, comunque, indice di una sensibilità, nonché di un legame che andrà salvaguardato e riproposto negli anni a venire. In tal senso, l’impegno mostrato dalla scuola è stato proporzionale al desiderio di onorare la memoria del dott. Silvio Baldessari, che per anni ha guidato l’Istituto Comprensivo “Aldeno – Mattarello”, al quale la manifestazione è stata dedicata.
Istituto Comprensivo Aldeno – Mattarello Scuola elementare di Mattarello
• Romina Coser docente scuola primaria di Mattarello, coordinatrice Commissione Integrazione/Handicap
• Luisella Rosati docente scuola primaria di Mattarello, responsabile Progetto “Crescere con il Coro” e dei rapporti di convenzione con il Conservatorio “Bonporti” di Trento, coordinatrice Commissione Musica.
• Romina Coser docente scuola primaria di Mattarello, coordinatrice Commissione Integrazione/Handicap
• Luisella Rosati docente scuola primaria di Mattarello, responsabile Progetto “Crescere con il Coro” e dei rapporti di convenzione con il Conservatorio “Bonporti” di Trento, coordinatrice Commissione Musica.
In allegato alcune foto e il depliant della manifestazione.