Annotazioni sul libro di Mario Brunello, “Fuori con la musica”, Rizzoli, Milano 2011.
Mi capita raramente di emozionarmi alla lettura di un libro sulla musica, forse perché le emozioni nascono meglio suonando o ascoltando. Ma il libro di Mario Brunello è stato un’eccezione: forse perché conosco l’autore, o perché il ritmo della sua scrittura è avvincente, o anche perché i luoghi a cui si riferisce mi attirano (un paio tra l’altro li conosco), oppure perché mentre si legge si possono facilmente ascoltare i brani a cui fa riferimento l’Autore (dal sito www.mariobrunello.com).
Del libro mi sono piaciute alcune cose:
– il fatto di sentirmi trasportato nei luoghi in cui Brunello ha realizzato le sue performances, percependo quasi il suono e i silenzi degli spazi descritti, come la Cattedrale vegetale della Val di Sella (vedi alcune immagini qui), o la tomba monumentale Brion dell’architetto Carlo Scarpa (vedi le immagini qui), le Dolomiti della val di Fassa o il deserto tunisino;
– le chiare e stimolanti annotazioni sui singoli brani, che se pur fatte anche con termini tecnici, ti fanno entrare nell’atmosfera espressiva e nello spirito con cui Brunello interpreta e rivitalizza quelle musiche;
– infine, gli agganci con altre forme espressive, come la letteratura e la pittura, che si espandono fino a inglobare la natura e i paesaggi che risuonano in ciascuno di noi.
«Alla fine – conclude Brunello – non so quanto la musica possa veramente esprimere quello che è l’uomo; l’arte di mettere insieme dei suoni è sempre una costruzione. La musica vera è quella che la natura riesce a unire: il vento, lo spazio e il battito del cuore».
Un buon libro, quindi, che sa anche educare.