Ogni video è introdotto da un breve testo tratto dal libro (GdFM), a cui comunque rimandiamo per una contestualizzazione più completa ed esaustiva sia del metodo che dei contenuti.
1. Un binomio fantastico: Rimbalzi
Scegliere due oggetti, uno che sia uno strumento musicale e l’altro no. Comporre un brano che nasca da questo incontro. Ad esempio: una pallina magica incontra un tamburo, o un vibrafono, o forse può sostituire la bacchetta del direttore di un coro o addirittura di un’intera orchestra. (GdFM p. 66)
2. Le musiche di Gulliver
La variazione di scala nella dimensione degli oggetti è sempre stata utilizzata per suscitare stupore, meraviglia, straniamento, e, quindi, per fa nascere un effetto estetico. La tecnica dell’ingrandimento, chiamata anche Blow up negli ambiti artistici, sorprende prima di tutto lo stesso autore o esecutore: quando ingrandisci un’immagine non sai esattamente che cosa otterrai, da qui nasce, per esempio, il senso di meraviglia che ci sorprende quasi sempre quando guardiamo una cosa al microscopio. Lo spettacolo che ci si rivela non è quasi mai prevedibile. (GdFM p. 148)
Il video Piano Blow Up applica questa idea a un vecchio pianoforte, in cui siamo ‘entrati’, trasformandoci in musicisti lillipuziani alle prese con un grande mostro.
Cerchiamo in rete un’esecuzione del pezzo di Morton Feldman The king of Denmark. L’intero brano consiste in una grande varietà di timbri ottenuti su un vasto set di percussioni, tutti suonati pianissimo, talvolta al limite dell’udibilità. Possiamo realizzare un’esperienza simile predisponendo un set che sia timbricamente variegato, anche con oggetti e strumenti poveri. Quindi un musicista solista realizzerà un’improvvisazione suonando i vari strumenti solo con mani e dita, pianissimo. (GdFM p. 150)
3. I gesti sbagliati
Quante invenzioni possono venirci in mente applicando l’idea dei gesti sbagliati: suonare uno strumento con gesti sbagliati, ossia con i gesti tipici di un altro strumento; suonare un tamburo soffiandoci dentro; percuotere i bocchini degli ottoni; suonare oggetti e/o strumenti immergendoli nell’acqua; percuotere strumenti ad arco; suonare un brano di un genere musicale con la gestualità tipica di un altro genere.
Predisporre una chitarra elettrica in posizione orizzontale mettendo a disposizione anche un battente per percussioni. Invitare gli studenti a esplorare individualmente lo strumento, effettuando alcune improvvisazioni. L’utilizzo della chitarra elettrica è particolarmente efficace per questo tipo di consegna poiché mette a disposizione molte possibilità di produzione del suono (con il battente sulle corde, su una singola corda, sul corpo dello strumento, sul ponticello, ecc.; con le dita, con la mano, intervenendo sul volume, sui cambi di timbro e di equalizzazione; percuotendo, strofinando, pizzicando, ecc.). Inoltre non è da sottovalutare la carica simbolica dello strumento che, soprattutto se si lavora con adolescenti, è altamente motivante. (GdFM p.158-160)
1. Un binomio fantastico: Rimbalzi
Scegliere due oggetti, uno che sia uno strumento musicale e l’altro no. Comporre un brano che nasca da questo incontro. Ad esempio: una pallina magica incontra un tamburo, o un vibrafono, o forse può sostituire la bacchetta del direttore di un coro o addirittura di un’intera orchestra. (GdFM p. 66)
2. Le musiche di Gulliver
La variazione di scala nella dimensione degli oggetti è sempre stata utilizzata per suscitare stupore, meraviglia, straniamento, e, quindi, per fa nascere un effetto estetico. La tecnica dell’ingrandimento, chiamata anche Blow up negli ambiti artistici, sorprende prima di tutto lo stesso autore o esecutore: quando ingrandisci un’immagine non sai esattamente che cosa otterrai, da qui nasce, per esempio, il senso di meraviglia che ci sorprende quasi sempre quando guardiamo una cosa al microscopio. Lo spettacolo che ci si rivela non è quasi mai prevedibile. (GdFM p. 148)
Il video Piano Blow Up applica questa idea a un vecchio pianoforte, in cui siamo ‘entrati’, trasformandoci in musicisti lillipuziani alle prese con un grande mostro.
Cerchiamo in rete un’esecuzione del pezzo di Morton Feldman The king of Denmark. L’intero brano consiste in una grande varietà di timbri ottenuti su un vasto set di percussioni, tutti suonati pianissimo, talvolta al limite dell’udibilità. Possiamo realizzare un’esperienza simile predisponendo un set che sia timbricamente variegato, anche con oggetti e strumenti poveri. Quindi un musicista solista realizzerà un’improvvisazione suonando i vari strumenti solo con mani e dita, pianissimo. (GdFM p. 150)
3. I gesti sbagliati
Quante invenzioni possono venirci in mente applicando l’idea dei gesti sbagliati: suonare uno strumento con gesti sbagliati, ossia con i gesti tipici di un altro strumento; suonare un tamburo soffiandoci dentro; percuotere i bocchini degli ottoni; suonare oggetti e/o strumenti immergendoli nell’acqua; percuotere strumenti ad arco; suonare un brano di un genere musicale con la gestualità tipica di un altro genere.
Predisporre una chitarra elettrica in posizione orizzontale mettendo a disposizione anche un battente per percussioni. Invitare gli studenti a esplorare individualmente lo strumento, effettuando alcune improvvisazioni. L’utilizzo della chitarra elettrica è particolarmente efficace per questo tipo di consegna poiché mette a disposizione molte possibilità di produzione del suono (con il battente sulle corde, su una singola corda, sul corpo dello strumento, sul ponticello, ecc.; con le dita, con la mano, intervenendo sul volume, sui cambi di timbro e di equalizzazione; percuotendo, strofinando, pizzicando, ecc.). Inoltre non è da sottovalutare la carica simbolica dello strumento che, soprattutto se si lavora con adolescenti, è altamente motivante. (GdFM p.158-160)
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