Recensione, a cura di Gaia Germanà, del libro di Franca Zagatti, “Persone che danzano. Spazi, tempi, modi per una danza di comunità”, Mousikè Progetti Educativi, 2012.
Persone che danzano è un testo doppio, che si compone cioè di due parti principali, due facce di uno stesso corpus di pensieri-azioni inerenti la danza e la sua trasmissione in ambito educativo e sociale. È un testo importante che sviluppa in maniera molto chiara snodi teorico-pratici fondamentali: un’idea di danza come arte intrecciata alla vita, vicino alla gente, alla società, e un modello operativo di una danza di comunità (community dance), movimento di matrice anglosassone sfaccettato e ricco, che in questi anni si sta espandendo anche in Italia.
Nella prima parte del testo, partendo dal concetto di corporeità e dai valori connessi a una visione attiva del corpo in educazione (che non è lavagna su cui scrivere, ma corpo agente, desiderante, creativo, pensante), Franca Zagatti presenta un quadro concettuale entro cui orientarsi. Inquadra storicamente poi una pratica coreutica che si afferma nel ‘900 come un’arte strettamente intrecciata al quotidiano. Il secolo scorso – afferma – ha posto le basi per una “visione plurale ed inclusiva della danza intesa come strumento di condivisione e integrazione sociale connotato da un agire creativo alla portata di tutti indipendentemente dall’età, dalle possibilità, dalle diverse abilità e conoscenze”. Sta a noi oggi – continua, prendendo in mano il testimone che proviene dal passato – portare avanti un progetto di democratizzazione della danza, arte che è e deve essere “per tutti e per ognuno”.
Nella seconda parte del testo, l’autrice sintetizza nell’analisi del paradigma della danza di comunità proprio quelle pratiche che costituiscono un modello innovativo erede di tale visione. Organizza dunque gli strumenti di un’arte che risponde concretamente alle esigenze e ai bisogni della società contemporanea. Forte della sua esperienza in campo artistico e formativo, l’autrice arriva a delineare una metodologia flessibile e alcune modalità d’intervento possibili in accordo a gruppi e contesti molto diversi (famiglie, anziani, adolescenti, scuole, centri sociali quelli principali individuati nel testo). Oltre a passare in rassegna stili di conduzione collegati alla danza di comunità, giunge a proporre esempi pratici di progettazione e pianificazione di incontri, illustrando moduli operativi di vasta applicabilità e impiego.
Insegnanti, educatori, animatori e operatori artistici possono trovare qui suggerimenti e indicazioni preziose. Il testo è corredato anche da un’ampia bibliografia, affiancata da una discografia e una sitografia assai dettagliate. Al momento è il primo libro pubblicato sulla danza di comunità in Italia, dove al tema sono stati dedicati numerosi convegni, promossi principalmente dalla DES – associazione nazionale Danza Educazione Società – e dove esistono alcuni corsi (il più noto dei quali diretto dall’autrice del testo) per la formazione di operatori.
Persone che danzano si presenta dunque come un manuale utile e pratico, come una bussola, un riferimento anche teorico fondamentale sia per chi ha già dato inizio a percorsi di danza di comunità, sia per chi si occupa di educazione, metodologie espressive e creative di aiuto alla persona in ambito universitario (in particolare Scienze della Formazione, Scienze dell’Educazione e Dams), nonché per chi deve ancora scegliere da dove cominciare. È arrivato il tempo di danzare, tutti assieme danzare!
Nella prima parte del testo, partendo dal concetto di corporeità e dai valori connessi a una visione attiva del corpo in educazione (che non è lavagna su cui scrivere, ma corpo agente, desiderante, creativo, pensante), Franca Zagatti presenta un quadro concettuale entro cui orientarsi. Inquadra storicamente poi una pratica coreutica che si afferma nel ‘900 come un’arte strettamente intrecciata al quotidiano. Il secolo scorso – afferma – ha posto le basi per una “visione plurale ed inclusiva della danza intesa come strumento di condivisione e integrazione sociale connotato da un agire creativo alla portata di tutti indipendentemente dall’età, dalle possibilità, dalle diverse abilità e conoscenze”. Sta a noi oggi – continua, prendendo in mano il testimone che proviene dal passato – portare avanti un progetto di democratizzazione della danza, arte che è e deve essere “per tutti e per ognuno”.
Nella seconda parte del testo, l’autrice sintetizza nell’analisi del paradigma della danza di comunità proprio quelle pratiche che costituiscono un modello innovativo erede di tale visione. Organizza dunque gli strumenti di un’arte che risponde concretamente alle esigenze e ai bisogni della società contemporanea. Forte della sua esperienza in campo artistico e formativo, l’autrice arriva a delineare una metodologia flessibile e alcune modalità d’intervento possibili in accordo a gruppi e contesti molto diversi (famiglie, anziani, adolescenti, scuole, centri sociali quelli principali individuati nel testo). Oltre a passare in rassegna stili di conduzione collegati alla danza di comunità, giunge a proporre esempi pratici di progettazione e pianificazione di incontri, illustrando moduli operativi di vasta applicabilità e impiego.
Insegnanti, educatori, animatori e operatori artistici possono trovare qui suggerimenti e indicazioni preziose. Il testo è corredato anche da un’ampia bibliografia, affiancata da una discografia e una sitografia assai dettagliate. Al momento è il primo libro pubblicato sulla danza di comunità in Italia, dove al tema sono stati dedicati numerosi convegni, promossi principalmente dalla DES – associazione nazionale Danza Educazione Società – e dove esistono alcuni corsi (il più noto dei quali diretto dall’autrice del testo) per la formazione di operatori.
Persone che danzano si presenta dunque come un manuale utile e pratico, come una bussola, un riferimento anche teorico fondamentale sia per chi ha già dato inizio a percorsi di danza di comunità, sia per chi si occupa di educazione, metodologie espressive e creative di aiuto alla persona in ambito universitario (in particolare Scienze della Formazione, Scienze dell’Educazione e Dams), nonché per chi deve ancora scegliere da dove cominciare. È arrivato il tempo di danzare, tutti assieme danzare!
In allegato l’indice del volume con le indicazioni editoriali e un file con l’Introduzione e un modulo per le attività.