Un sogno può farsi realtà?
C’è sempre un momento della propria vita in cui si applica la categoria del sogno. Forse questo è il mio momento, chissà.
Comunque, anche dato il momento storico, culturale, politico ed economico, forse, mi potrebbe pure far comodo sognare. Sì, sognare una scuola di musica, per me ideale, fantastica e divertente, libera e liberante. Chissà che la realtà non si lasci appassionare da questo mio sogno?
La scuola che vorrei ha ben poco a che vedere con i tradizionali modelli di scuole musicali ai quali siamo abituati, quelli in cui i ragazzi, ragazze, bambine e bambini, giovani e meno giovani hanno la possibilità di frequentare un determinato corso di insegnamento strumentale: mi riferisco alla consueta lezione settimanale comprensiva di solfeggio di tipico stampo “conservatoriale” a cui il novello studente dovrà sistematicamente sottoporsi. Con questo io non ho nessuna intenzione di svalutare o di disprezzare le consuete “tipologie” di scuole musicali che siano esse statali o private e dalle quali molti di noi provengono o hanno avuto modo di conoscere e/o frequentare. Io credo, almeno dal mio punto di vista (e non soltanto..), che sia possibile pensare ad una nuova struttura nella quale approcciarsi agli apprendimenti musicali, a nuove modalità di conoscere e di far conoscere, di praticare e di far praticare, insomma ad un qualche cosa che possa andare più in là delle solite scuole di musica.
Eccomi allora, dopo aver frequentato i miei studi di Pianoforte, di Clavicembalo e di Didattica della Musica al Conservatorio G. Rossini di Pesaro, a sintetizzare pubblicamente questo mio sogno, questo mio desiderio che, spero, chissà, domani, possa diventare realtà.
I sogni son desideri…
La scuola che vorrei ha ben poco a che vedere con i tradizionali modelli di scuole musicali ai quali siamo abituati, quelli in cui i ragazzi, ragazze, bambine e bambini, giovani e meno giovani hanno la possibilità di frequentare un determinato corso di insegnamento strumentale: mi riferisco alla consueta lezione settimanale comprensiva di solfeggio di tipico stampo “conservatoriale” a cui il novello studente dovrà sistematicamente sottoporsi. Con questo io non ho nessuna intenzione di svalutare o di disprezzare le consuete “tipologie” di scuole musicali che siano esse statali o private e dalle quali molti di noi provengono o hanno avuto modo di conoscere e/o frequentare. Io credo, almeno dal mio punto di vista (e non soltanto..), che sia possibile pensare ad una nuova struttura nella quale approcciarsi agli apprendimenti musicali, a nuove modalità di conoscere e di far conoscere, di praticare e di far praticare, insomma ad un qualche cosa che possa andare più in là delle solite scuole di musica.
Eccomi allora, dopo aver frequentato i miei studi di Pianoforte, di Clavicembalo e di Didattica della Musica al Conservatorio G. Rossini di Pesaro, a sintetizzare pubblicamente questo mio sogno, questo mio desiderio che, spero, chissà, domani, possa diventare realtà.
I sogni son desideri…
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