Musicheria. La rivista digitale di educazione al suono e alla musica

La scuola di musica che vorrei

Manuela Mazzieri

Un sogno può farsi realtà?

C’è sempre un momento della propria vita in cui si applica la categoria del sogno. Forse questo è il mio momento, chissà.

Comunque, anche dato il momento storico, culturale, politico ed economico, forse, mi potrebbe pure far comodo sognare. Sì, sognare una scuola di musica, per me ideale, fantastica e divertente, libera e liberante. Chissà che la realtà non si lasci appassionare da questo mio sogno?
La scuola che vorrei ha ben poco a che vedere con i tradizionali modelli di scuole musicali ai quali siamo abituati, quelli in cui i ragazzi, ragazze, bambine e bambini, giovani e meno giovani hanno la possibilità di frequentare un determinato corso di insegnamento strumentale: mi riferisco alla consueta lezione settimanale comprensiva di solfeggio di tipico stampo “conservatoriale” a cui il novello studente dovrà sistematicamente sottoporsi. Con questo io non ho nessuna intenzione di svalutare o di disprezzare le consuete “tipologie” di scuole musicali che siano esse statali o private e dalle quali molti di noi provengono o hanno avuto modo di conoscere e/o frequentare. Io credo, almeno dal mio punto di vista (e non soltanto..), che sia possibile pensare ad una nuova struttura nella quale approcciarsi agli apprendimenti musicali, a nuove modalità di conoscere e di far conoscere, di praticare e di far praticare, insomma ad un qualche cosa che possa andare più in là delle solite scuole di musica.
Eccomi allora, dopo aver frequentato i miei studi di Pianoforte, di Clavicembalo e di Didattica della Musica al Conservatorio G. Rossini di Pesaro, a sintetizzare pubblicamente questo mio sogno, questo mio desiderio che, spero, chissà, domani, possa diventare realtà.
I sogni son desideri…
 
>>> continua nel file allegato

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