Alcuni interventi al convegno “Pensiero ed emozioni nell’esperienza musicale” organizzato a Roma il 12-13 maggio 2014 dal Miur e dall’Università Roma Tre.
La VII edizione del convegno di studi è stata organizzata in onore di Elio Matassi, professore di Roma Tre recentemente scomparso, che con Luigi Berlinguer aveva ideato e organizzato le edizioni precedenti. Nel corso del convegno sono stati affrontati tematiche filosofiche e musicologiche (i lavori sono stati trasmessi in streaming da Radio Cemat >>> vedi programma).
In questa sede riportiamo i saluti del sottosegretario Roberto Reggi, ringraziandolo per averci fornito il testo del suo intervento.
Nei file audio allegati si riportano poi gli interventi del dott. Luciano Chiappetta, Capo Dipartimento per l’Istruzione, del prof. Luigi Berlinguer, presidente del Comitato nazionale per l’apprendimento pratico della musica e della Senatrice Elena Ferrara che ha illustrato le finalità del disegno di legge da lei presentato nello scorso mese di marzo (vedi notizia su Musicheria).
Convegno Internazionale di studi Pensiero ed emozioni nell’esperienza musicale
Roma, 12 maggio 2014
Intervento di saluto del Sottosegretario di Stato Ing. Roberto Reggi
Mente e cuore; pensiero ed emozioni, che non a caso sono richiamati nel titolo del convegno di oggi. E poi le mani, il fare. E dunque le azioni sostenute negli anni dal Prof. Berlinguer per diffondere un apprendimento pratico della musica: incentivazione di laboratori musicali, promozione di cori scolastici (“Un coro in ogni scuola”), progetti per valorizzare le migliori pratiche musicali, azioni per inserire lo strumento musicale fin dalla scuola primaria in continuità verticale con la scuola media ad indirizzo musicale.
La musica è una disciplina a tutto tondo: ascoltare, cantare, suonare uno strumento, improvvisare, comporre. Il Maestro Claudio Abbado ci ha lasciato una grande eredità: la ricchezza della musica è condividerla con altri, fare musica insieme.
La musica è una disciplina di eccellenza per sviluppare creatività, per offrire all’alunno in formazione un’opportunità di incontro con alunni di diverse culture e che parlano lingue differenti, per promuovere nel cittadino di domani una consapevolezza di cittadinanza musicale europea, che tiene conto di diversi generi musicali appartenenti a molte tradizioni. La musica è un linguaggio espressivo, che coinvolge l’individuo dalla nascita e per tutta la vita.
La musica viene però ascoltata, amata ed appresa soprattutto al di fuori delle scuole, come avviene del resto con una grande parte di ciò che costituisce oggi il bagaglio culturale dei ragazzi. La musica non vive nei paletti dei cicli scolastici, non segue i ragazzi nei “limiti” degli anni di scuola: a differenza di altre discipline che vengono abbandonate sui banchi, la musica accompagna tutti per tutta la vita.
In tema di musica, tutto questo avviene in modo spontaneo da parte dei ragazzi che da soli, senza la scuola, esplorano i vari mondi musicali, se ne appassionano, se li portano con sé nelle cuffie in autobus e anche a casa la sera. Nonostante i ragazzi scelgano da sempre la musica, la musica non è mai stata scelta pienamente dalla scuola.
Eppure è evidente quanto importante sia il ruolo della musica a scuola, non solo in quanto linguaggio capace di parlare alle emozioni dei ragazzi ma anche come veicolo per raggiungere buoni livelli anche in altri apprendimenti. È ormai noto, infatti, come lo studio della musica abbia ricadute positive anche sulle altre discipline.
Anche grazie al lavoro del Prof. Berlinguer, del Comitato da lui presieduto e di tutti voi non siamo all’anno zero, per fortuna. Soprattutto per i più piccoli, in ambito educativo e scolastico esistono progetti, iniziative ed esperienze di educazione al sonoro dei bambini e non a caso nelle Indicazioni per il curricolo si valorizza la musica a partire dalla scuola dell’infanzia.
Non siamo all’anno zero, ma molto resta da fare. Credo che in questo momento storico di grande importanza per il Paese, nuovi scenari si possano aprire anche su questo fronte.
La musica dovrebbe essere insegnata a tutti da musicisti, da docenti con titoli e competenze musicali così come avviene nella scuola secondaria di I grado. La musica dovrebbe far parte della cultura e dell’istruzione superiore di tutti gli alunni. L’educazione all’arte e alla salvaguardia del nostro patrimonio artistico e culturale deve essere una priorità del nostro sistema di istruzione e formazione.
Nelle linee programmatiche illustrate al Parlamento, il Ministro dell’Istruzione ha chiarito che è una nostra priorità costruire una scuola che consenta agli studenti di acquisire competenze plurime, non solo scientifiche, umanistiche e linguistiche, ma anche filosofiche, artistiche, musicali, espressive, di educazione motoria. Lavoreremo perché – compatibilmente con le risorse disponibili – si percorra concretamente quella strada.
Iniziative come questa sono fondamentali per delineare il contesto filosofico e culturale dentro il quale collocare una scuola sempre più capace di puntare realmente al successo scolastico e di rispondere alle reali esigenze formative della persona.
Ed è per questo che il mio saluto ed il mio ringraziamento sono particolarmente sentiti.
Buon lavoro a tutti voi.