Musicheria. La rivista digitale di educazione al suono e alla musica

Power Point in classe. Brevi confessioni di una insegnante di Musica

Alessandra Anceschi

Nella comunicazione, così come nella trasmissione di un sapere, ogni tecnologia incide sulla natura del nostro discorso e orienta le modalità della nostra comprensione

 
Della scrittura (tra le prime tecnologie di trasmissione e condivisione del sapere) Platone ad esempio ne denunciava la fallacia e il pericolo di dispersione della memoria. Quella dimensione immateriale dell’oralità che caratterizzava una comunicazione si è successivamente evoluta in un aspetto materiale grazie alla scrittura, per dissolversi una volta ancora nell’attuale forma digitale.
Sulla scrittura (che più di un insegnante farebbe fatica a riconoscere come tecnologia) nessun operatore della scuola sente più la necessità di porsi domande. Da qualche decennio è invece la miriade di derivazioni dell’informatica e del digitale a risvegliare interrogativi.
Le brevi riflessioni qui raccolte sono poco più che pensieri ad alta voce e vogliono portare alla luce le motivazioni che sorreggono un insegnante di Musica, quale sono, nella scelta di strutturare alcune proposte in classe attraverso un “ordinamento” delle attività supportato da programmi di presentazione quale il conosciuto Power Point di casa Microsoft .
L’intento è quello di esplicitare cosa vi sia dietro una scelta di gestione didattica più che diffusa, anche per cercare di comprendere che tipo di influenza abbia una scelta metodologica di questa natura sull’attivazione dei processi di insegnamento-apprendimento. Come si diceva, la prassi è da qualche tempo imperante in tutti i contesti formativi e può valere la pena fermarsi un passo indietro e osservarsi dall’esterno per condividere quali intenzioni si celano dietro ad azioni che oramai appartengono alla routine didattica.
 
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