Un percorso didattico fra improvvisazione, vocalità e cecità
Quest’articolo è la sintesi di un percorso di studio e di lavoro iniziato a ottobre del 2014 e terminato nel luglio del 2015 a completamento del TFA (Tirocinio Formativo Attivo), utile per il conseguimento dell’abilitazione all’insegnamento di Educazione Musicale nelle Scuole Secondarie di Primo e Secondo Grado. Esso riassume i momenti basilari del TFA, l’attività di tirocinio osservativo, l’attività didattica e infine la riflessione metodologica. I tre momenti sono logicamente distinti ma sostanzialmente connessi. Difatti, durante la fase osservativa ho iniziato a fare pratica attiva e allo stesso tempo a riflettere sulle metodologie e i metodi d’insegnamento. Dunque, da una parte i vari momenti del TFA sono distinti, e tale consapevolezza è necessaria per progettare il proprio percorso formativo e per orientarlo in modo razionale, dall’altra essi sono anche collegati, non si può pensare di osservare una classe senza riflettere sul rapporto fra i metodi d’insegnamento dell’insegnante disciplinare e i possibili metodi, dunque senza fare metodologia. Infine l’osservazione di una classe di ragazzi suscita interrogativi ai quali è importante provare a rispondere cercando di intervenire nelle dinamiche dei processi d’insegnamento. Ecco perché, nell’articolo, alcune questioni ritornano in momenti diversi, come a sottolineare che alcuni concetti, o procedure, rappresentano dei punti di riferimento che hanno guidato le mie attività. Fra questi posso citare l’improvvisazione musicale, la vocalità e la cecità. Questi ambiti d’indagine hanno preso corpo durante le ore di lezione, nei momenti di osservazione della classe e nella riflessione. Con il tempo hanno acquisito un carattere strutturale e hanno condizionato tutta la mia attività.
>>> continua nel pdf allegato
>>> continua nel pdf allegato