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Il mito nella storia: Peer Gynt

Laura Camaglia

 

Progetto per varie attività col Peer Gynt di Edvard Grieg

“Sei un mito!”
Nell’espressione di uso comune, la parola ‘mito’ sta ad indicare una persona realmente vissuta, che rappresenta un punto di riferimento individuale oppure collettivo. Un mito, in senso ampio, è qualunque cosa venga considerata come esempio di vita da parte di un individuo in base alle sue idee personali, o da parte di una comunità se ne incarna i valori. Nell’antichità (per gli Egizi, i Greci, i Romani) i miti erano storie fantasiose con personaggi immaginari (dei, semidei, eroi, mostri) che però ritraevano simbolicamente vari aspetti della natura reale umana per fornire spunti di riflessione e fondamenti etici e morali.
Attraverso i miti le civiltà del passato cercavano paradigmi fantastici per dire ‘le verità’ assolute e sacre che ritenevano fondamento della vita sociale, per esprimere ‘il reale’ del mondo che le circondava e spiegarne anche gli avvenimenti e le loro cause. Nati da autori sconosciuti e sopravvissuti al passare del tempo perché radicati in una tradizione culturale orale che li tramandati a voce da generazione a generazione, i miti incontrano infine un nuovo autore ‘letterato’ che ne fissa in forma scritta la versione; creati per trasmettere valori e insegnamenti e rimasti vivi nella memoria collettiva proprio grazie alla loro forte valenza pedagogica , rinascono e riemergono nel nostro passato recente e nel presente grazie alle arti (musica, arti visive, opere teatrali, cinema), rappresentando da sempre una fonte di ispirazione per artisti, poeti, letterati.
Per l’insegnamento della storia, il mito può consentire un dialogo motivante tra passato e presente; conserva la realtà legata alla vita quotidiana, alle credenze, ai sentimenti e ai pensieri che caratterizzavano le comunità del passato in una ‘forma’ che dimostra ancora di essere in grado di catturare la curiosità e l’interesse di piccoli e di grandi.

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