Mappa di lavoro da percorrere nelle varie classi per parlare di canzoni e del mondo in modo intelligente e non idiota.
Ho seguito il Festival di Sanremo con interesse, aiutato da RaiPlay che mi ha consentito di vederne ampi stralci in orari comodi e non a tarda notte. Trovo che sia stato stato fatto un buon lavoro da parte della direzione artistica, anche per quel che riguarda la scelta delle canzoni, alcune delle quali ho decisamente apprezzato.
D’altra parte io non penso che sia un “Festival di musica idiota”, come ha scritto più di un musicista su Facebook. Penso che ogni musica vada innanzitutto ascoltata, contestualizzata, cercandone ragioni, forme, emozioni, facendo esercizio di dialogo con chi quella musica sceglie e ama. Che le canzoni siano una forma di musica “idiota” è purtroppo un pensiero che ancora sopravvive, sintomo di una visione del mondo in cui da un lato stanno le musiche intelligenti e dall’altro tutte quelle che non corrispondono ai propri desideri e piaceri, e quindi di per sé non intelligenti e “di merda”. Mi pare una visione semplicemente autoritaria.
Lavorando con adolescenti e avendo scelto in questo periodo di esplorare i loro paesaggi musicali ho quindi rivolto la mia attenzione anche verso l’evento musicale nazionale di maggior rilievo, cercando ganci per il mio ruolo di insegnante di musica che, tra l’altro, avrebbe anche il compito di ascoltare eventuali “musiche di merda” se queste vengono ascoltate da tutti i propri alunni, di cercare di capire dove sta il piacere e di farsene una ragione. Di certo è un poco più complicato e laborioso che sparare sentenze. Occorre sporcarsi le mani, cercando di dire la propria, ascoltando e cercando di farsi ascoltare.
Quella che presento qui è semplicemente la mappa di un viaggio possibile, fra canzoni, pensieri e riflessioni uscite durante la settimana del Festival in classe, con ragazzi e ragazze. Una mappa iniziale, che sicuramente cambierà durante il viaggio.
D’altra parte io non penso che sia un “Festival di musica idiota”, come ha scritto più di un musicista su Facebook. Penso che ogni musica vada innanzitutto ascoltata, contestualizzata, cercandone ragioni, forme, emozioni, facendo esercizio di dialogo con chi quella musica sceglie e ama. Che le canzoni siano una forma di musica “idiota” è purtroppo un pensiero che ancora sopravvive, sintomo di una visione del mondo in cui da un lato stanno le musiche intelligenti e dall’altro tutte quelle che non corrispondono ai propri desideri e piaceri, e quindi di per sé non intelligenti e “di merda”. Mi pare una visione semplicemente autoritaria.
Lavorando con adolescenti e avendo scelto in questo periodo di esplorare i loro paesaggi musicali ho quindi rivolto la mia attenzione anche verso l’evento musicale nazionale di maggior rilievo, cercando ganci per il mio ruolo di insegnante di musica che, tra l’altro, avrebbe anche il compito di ascoltare eventuali “musiche di merda” se queste vengono ascoltate da tutti i propri alunni, di cercare di capire dove sta il piacere e di farsene una ragione. Di certo è un poco più complicato e laborioso che sparare sentenze. Occorre sporcarsi le mani, cercando di dire la propria, ascoltando e cercando di farsi ascoltare.
Quella che presento qui è semplicemente la mappa di un viaggio possibile, fra canzoni, pensieri e riflessioni uscite durante la settimana del Festival in classe, con ragazzi e ragazze. Una mappa iniziale, che sicuramente cambierà durante il viaggio.
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