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Il Piano triennale delle arti: le nozze coi fichi secchi?

Annotazioni al Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 30 dicembre 2017. Adozione del Piano delle arti, ai sensi dell’articolo 5 del decreto legislativo 13 aprile 2017, n.60.

 
Il Decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 60, all’art. 5 prevedeva l’adozione, entro centottanta giorni, del Piano triennale delle arti, «anche valutate le proposte dei soggetti del sistema di cui all’articolo 4». Di giorni ne son passati trecento ma alla fine il DPCM è uscito, anche se i soggetti del sistema di cui all’art. 4, comma 2 (“soggetti pubblici e privati, in particolare quelli del terzo settore operanti in ambito artistico e musicale, specificamente accreditato dal Miur e dal MiBact”) non sono ancora stati coinvolti essendo, come si afferma nella premessa del DPCM, «ancora in fase di avvio la procedura di accreditamento». Le proposte dei soggetti di cui all’art 4 comma 1 (Miur, MiBact, Indire, Istituzioni scolastiche e dell’Afam, e altri) sono state acquisite «con la costituzione di un tavolo tecnico interistituzionale», del quale per altro non sono riuscito a reperire l’effettiva composizione.
Il testo del Piano delle Arti è allegato all’articolo unico del DPCM e strutturato in 8 punti:
1) Quadro generale dei principi fondativi;
2) Istituzioni scolastiche e coinvolgimento interistituzionale;
3) Temi della creatività;
4) Priorità strategiche del Piano delle arti;
5) Misure ed azioni del Piano delle arti;
6) Attuazione del piano e riparto del fondo per lo sviluppo dei temi della creatività su base triennale;
7) Monitoraggio;
8) Gruppo nazionale per l’attuazione del Piano delle arti.
Analizziamo punto per punto.

>>> continua nel pdf allegato.
>>> in allegato il testo del Piano delle arti pubblicato in Gazzetta Ufficiale

 

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