Presentazione dell’ultimo libro della collana “Idee e materiali musicali” del Centro Studi musicali e sociali Maurizio Di Benedetto.
Maurizio Vitali, Suoni con me. Il dialogo sonoro nella prima infanzia, FrancoAngeli, Milano 2018.
Negli ultimi anni il panorama della pedagogia musicale in Italia è andato arricchendosi di interessanti contributi mirati a mettere in luce l’incidenza che l’educazione musicale ha nello sviluppo cognitivo ed emotivo di bambine e bambini fin dalla più tenera età. In questo campo sono aumentate anche le richieste di elaborare percorsi e progetti formativi finalizzati all’aggiornamento e alla formazione di educatrici ed insegnanti che operano nei servizi e nelle scuole dell’infanzia. La ricerca, le pratiche e le riflessioni attorno all’utilizzo educativo del suono e della musica anche per la fascia 0-6 si sono così sviluppate in modo significativo.
In questa linea d’intervento si pone anche il lavoro documentato nel libro Suoni con me. Il dialogo sonoro dalla prima infanzia, che prende spunto proprio da un’esperienza di formazione che negli anni è riuscita ad esprimere una qualità e un grado d’innovazione tali da ritenere utile la sua diffusione.
Suoni con me presenta la proposta di una pratica educativa, il dialogo sonoro, che promuove la musicalità di bambini molto piccoli, accrescendo le loro competenze musicali, all’interno di una relazione sonora realizzata con un adulto. Questa buona prassi affonda le proprie radici nel progetto di ricerca “Nido sonoro”, del Centro Studi musicali e sociali Maurizio Di Benedetto, realizzato a Lecco dal 2003 al 2007 con la direzione scientifica di François Delalande, i cui risultati sono oggi pubblicati nel libro La nascita della musica. Esplorazioni sonore nella prima infanzia, sempre per i tipi della FrancoAngeli, recentemente tradotto anche in lingua francese.
Questo progetto di ricerca aveva permesso di conoscere meglio i comportamenti musicali spontanei che i bambini mettono in atto quando si trovano davanti ad un corpo sonoro, indagando approfonditamente quelle condotte che si esprimono in atteggiamenti di esplorazione, ricerca, scoperta delle qualità sonore di oggetti e strumenti musicali. Da quel progetto originale la sperimentazione si è sviluppata ulteriormente all’interno di alcuni progetti di ricerca-formazione realizzati in vari servizi per l’infanzia nel territorio nazionale, tra questi il progetto “Nidi sonori in Valdera”, realizzato a Pontedera dal 2012 a cui l’esperienza che presentiamo fa riferimento.
Il titolo Suoni con me, nelle sue intenzioni, dice di una musicalità, di un’identità musicale che ogni persona può sviluppare nel corso della propria vita già a partire dalla prima infanzia. “Suoni con me?”, se aggiungiamo idealmente un punto di domanda, è la richiesta che qualunque bambino può fare ad un adulto, o viceversa, come una semplice proposta di gioco, per divertirsi, per imparare, dove nella preposizione “con” è racchiusa la possibilità di essere insieme nel suono, di crescere nella reciprocità della relazione, d’imparare a conoscere nella condivisione delle esperienze. “Suoni con me” alla fine non è altro che un’evidenza, la presa d’atto di un comportamento osservato e ascoltato, la manifestazione esplicita di una competenza musicale forse inattesa.
Passando al sottotitolo “Il dialogo sonoro” è un luogo privilegiato per far crescere questa relazione musicale, un dispositivo pedagogico adatto per esprimersi e comunicare sempre meglio coi suoni, una pratica che oltre ad accrescere la musicalità e le competenze dei bambini già “…dalla prima infanzia”, promuove anche la sensibilità musicale ed educativa degli adulti.
Nel libro si alternano parti narrate con momenti di approfondimento necessari per cogliere il senso complessivo della proposta. Sono raccontate le esperienze di tredici dialoghi, scelti come campioni tra i molti raccolti, e consultabili anche in video >>>QUI. Si tratta di un viaggio tra storie e pensieri che pensiamo possa aiutare e accompagnare educatori e genitori a giocare bene insieme ai bambini anche con i suoni.
In effetti, osservando le condotte e i comportamenti dei bambini e degli adulti coinvolti nei dialoghi sonori documentati, si è immediatamente coinvolti dalla semplicità e, allo stesso tempo, dalla complessità delle situazioni espressive e comunicative messe in atto. I riferimenti ad autori e ricerche nel campo antropologico, psicologico, pedagogico, aiutano a leggere le esperienze e in ciò rafforzano il valore metodologico del dispositivo.
Come si accennava, il libro prende spunto da vari percorsi di ricerca-formazione, ma si concentra in particolare su quello svolto nel territorio della Valdera, in un processo durato quattro anni e ancora in corso. La scelta dichiarata e voluta dall’ente promotore, il CRED (Centro Risorse Educative e Didattiche) “Gianni Rodari” di Pontedera (Pi), emanazione dell’Unione dei Comuni della Valdera, era di non intervenire direttamente con i bambini, come spesso accade invece nell’ambito musicale – anche per una sorta di “timore culturale” che fa considerare il linguaggio dei suoni come il meno facile da approcciare e riutilizzare – ma di puntare invece sulla formazione e l’aggiornamento di un gruppo di educatrici motivate e coinvolte. In effetti un buon gruppo di educatrici ha accettato la sfida, impegnandosi in prima persona in un progetto di sperimentazione e ricerca, mettendo in gioco la propria musicalità e la propria sensibilità educativa nel rispecchiamento e nella sintonizzazione con le esplorazioni sonore, nelle improvvisazioni musicali, nella valorizzazione delle scelte e dei comportamenti spontanei messi in atto dai bambini. Fondamentale è risultata la capacità di osservare e osservarsi, ponendo attenzione alla relazione che i piccoli attivano con il mondo sonoro e musicale della loro quotidianità, evitando di imporre qualsiasi contenuto, esercizio, materiale desunti da più o meno illuminate teorie musicologiche o da schematizzazioni derivate da metodi precostituiti. Un approccio dolce alla ricercazione ha consentito di condividere questo approfondimento senza che scadenze e procedure troppo definite imponessero tappe forzate o traguardi irraggiungibili, offrendo invece a tutti un tempo comodo per l’interiorizzazione dell’esperienza e lasciando ad ogni servizio la possibilità di decidere quando e come operare.
La documentazione audio/video che è scaturita è stata rimessa in gioco in momenti di lavoro di gruppo che hanno permesso di socializzare l’esperienza dei diversi servizi attraverso momenti di analisi, andando ad accrescere la consapevolezza collettiva riguardo a modalità e contenuti considerati più adeguati allo sviluppo armonico della personalità delle bambine e dei bambini. Sono stati in questo modo affrontati temi importanti: dal significato dell’esplorazione sonora dei bambini, già oggetto della ricerca “Nido sonoro”, all’evoluzione dell’intersoggettività e alla sintonizzazione affettiva madre-bambino, fondamentali per il dialogo sonoro; dall’assunzione di alcuni contributi delle neuroscienze, in particolare quelli che hanno indagato il funzionamento dei neuroni a specchio, alle riflessioni sul concetto di ascolto empatico; dagli studi psico-pedagogici sull’interazione riflessiva agli aspetti che accomunano il dialogo sonoro ai processi d’improvvisazione musicale; dalle riflessioni sul ruolo dell’adulto nella relazione sonoro-musicale col bambino, all’analisi degli oggetti sonori migliori per favorirla; ancora dalla riflessione sui codici antropologici che ci permettono di analizzare i processi di espressione-comuicazione sonora alla declinazione delle competenze musicali adulte ed infantili che il dialogo sonoro sviluppa.
Sul piano educativo uno dei riscontri più interessanti registrati è testimoniato proprio dalle educatrici che hanno riconosciuto come un’attività musicale consapevole e calibrata permetta di conoscere i bambini in una nuova luce e consenta di poter meglio valorizzare i potenziali di crescita di ognuno. Il risultato di questo lavoro si traduce oggi nella consapevolezza che è possibile promuovere esperienze sonoro-musicali di maggior qualità anche nei servizi e nelle scuole dell’infanzia. Un campo di attività che, se affrontato e trattato con rinnovata competenza, senza eccessi e presunzioni, si mostra ricco di prospettive per meglio accompagnare la crescita di bambine e bambini anche con la musica, almeno al pari di quanto già accade con altri linguaggi e, soprattutto, di farlo con cura.
Bibliografia
Cornara S., Testi M., Vitali M., Il gioco musicale, un progetto e un dispositivo per promuovere il mondo sonoro dei bambini, Rivista “Bambini”, Marzo 2012, Junior, Bergamo, ripubblicato su www.musicheria.net.
Cornara S., Piatti M. (a cura di), Nidi sonori in Valdera, Quaderni di documentazione n. 9, CRED Valdera “Gianni Rodari”, Pontedera (Pi), 2013. cfr. anche in www.musicheria.net.
Delalande F., La musica è un gioco da bambini, FrancoAngeli, Milano, 2001.
Delalande F. (a cura di), La nascita della musica. Esplorazioni sonore nella prima infanzia, FrancoAngeli, Milano, 2009.
Piatti M. (a cura di), Musica nei nidi d’infanzia: progetti ed esperienze, Junior, Parma, 2013.
Vitali M., “Porsi in ascolto per progettare. La musica negli interventi socio educativi con la prima infanzia”, in Marinoni G., Lazzorotto B., Cornara S., Vitali M., Farsi sentire. La musica nei progetti socio educativi, FrancoAngeli, 2005.
Vitali M., Alla ricerca di un suono condiviso. L’improvvisazione musicale tra educazione e formazione, FrancoAngeli, Milano, 2007.
Vitali M., “La sperimentazione nei servizi”, in Delalande F. (a cura di), La nascita della musica. Esplorazioni sonore nella prima infanzia, FrancoAngeli, Milano 2009.
Vitali M., “Un nido progettato per crescere coi suoni”, in Piatti M. (a cura di), Musica nei nidi d’infanzia: progetti ed esperienze, Edizioni Junior, Parma, 2013.
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