I decreti applicativi dovevano essere emanati entro 180 giorni. Ma qualcuno è in parecchio ritardo…
In un mio commento dell’8 giugno 2017 al Decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 60, pubblicato in GU n. 112 del 16-5-2017 – Suppl. ordinario n.23, Norme sulla promozione della cultura umanistica, sulla valorizzazione del patrimonio e delle produzioni culturali e sul sostegno della creatività, a norma dell’articolo 1, commi 180 e 181, lettera g), della legge 13 luglio 2015, n. 107, mettevo in evidenza come, per la realizzazione di quanto ivi previsto, molto dipendeva da cinque decreti del Miur da emanare entro 180 giorni dall’entrata in vigore, quindi in pratica entro il 30 novembre 2017
A che punto siamo (agosto 2018)? Non è semplice recuperare la documentazione specifica, dovendo barcamenarsi tra i vari siti ministeriali, i siti degli USR, i rimandi da un decreto a un altro. I dati che sono riuscito a raccogliere sul web sono riportati di seguito (se altre persone hanno dati più precisi e aggiornati sarò ben lieto di condividerli). Ringrazio fin d’ora chi mi segnalerà errori o dimenticanze involontarie.
I Decreti applicativi riguardano:
- L’accreditamento dei soggetti del terzo settore
- Il Piano delle arti
- I Poli a orientamento artistico e performativo
- I corsi a indirizzo musicale nelle scuole secondarie di I grado
- L’armonizzazione della filiera musicale
Da segnalare poi, per quanto riguarda nello specifico la musica, la collaborazione tra Miur e Indire.
1. Accreditamento dei soggetti del terzo settore
Decreto per definire i requisiti per l’accreditamento dei soggetti del terzo settore (Art. 4, comma 2): non pervenuto. Purtroppo le associazioni del terzo settore, per altro molte sono già accreditate dal Miur per la formazione, si vedono così escluse ufficialmente da qualsiasi progetto previsto dal Decreto 60. Voci di corridoio ci dicono che al ministero stanno lavorando al decreto …
2. Piano delle Arti
Il 30 dicembre 2017 è stato emanato il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri “Adozione del Piano delle arti ai sensi dell’articolo 5 del decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 60”.
Il punto 6, dell’allegato A, del citato d.P.C.M. attribuisce alla Direzione generale per gli ordinamenti scolastici e la valutazione del sistema nazionale di istruzione il compito di ripartire secondo criteri oggettivi i finanziamenti collegati all’attuazione del Piano delle arti negli anni 2017, 2018 e 2019 e di indicare i requisiti e le specifiche caratteristiche delle proposte progettuali cui successivamente dovranno uniformarsi gli Avvisi degli uffici scolastici regionali.
Pertanto il 6 giugno 2018 è stato emanato il Decreto Dipartimentale 921 che “definisce le finalità, i requisiti e le specifiche caratteristiche richiesti per le proposte progettuali inerenti le misure di cui al punto 6, dell’allegato A, del d.P.C.M. 30 dicembre 2017 (di seguito denominato “Piano triennale delle arti”), presentate da istituzioni scolastiche del primo e del secondo ciclo di istruzione, anche organizzate in rete, al fine di attuare il Piano triennale delle arti per promuovere, sin dalla scuola dell’infanzia, lo studio, la conoscenza storico-critica e la pratica delle arti, quali requisiti fondamentali del curricolo nonché la conoscenza del patrimonio culturale nelle sue diverse dimensioni”. Il decreto contiene anche le tabelle di ripartizione dei fondi alle singole regioni.
Con la stessa data la Direzione generale per gli ordinamenti scolastici e la valutazione del sistema nazionale di istruzione ha emanato la Nota 9446 avente per oggetto “Avviso pubblico per la presentazione di proposte progettuali finalizzate allo sviluppo delle misure e) ed f) previste dal punto 6, dell’allegato A, al decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 30 dicembre 2017 –“Piano triennale delle arti”, con la ripartizione dello stanziamento di 2 milioni di euro [NdR: di cui all’art 17 del Decreto legislativo 60] distribuito per ambiti regionali, di cui 700.000,00 euro per la misura e) [promozione della partecipazione delle alunne e degli alunni e delle studentesse e degli studenti a percorsi di conoscenza del patrimonio culturale e ambientale dell’Italia e delle opere di ingegno di qualità del Made in Italy] e 1.300.000,00 euro per la misura f) [potenziamento delle competenze pratiche e storico-critiche, relative alla musica, alle arti, al patrimonio culturale, al cinema, alle tecniche e ai media di produzione e di diffusione delle immagini e dei suoni], con il 60 % destinato al primo ciclo e il 40% al secondo ciclo, per ambedue le misure. Nella nota sono indicate anche le azioni specifiche per ambedue le misure. Gli Uffici Scolastici Regionali dovrebbero aver predisposto specifici avvisi per le istituzioni scolastiche interessate a presentare appositi progetti sulle base delle indicazioni fornite. La scadenza per la presentazione della documentazione da parte degli USR al Miur era il 20 luglio 2018. Sembra piuttosto arduo seguire lo svolgersi di questa iniziativa nelle diverse regioni. Spulciando i vari siti degli USR si dovrebbero comunque trovare le attribuzioni dei fondi alle istituzioni scolastiche selezionate. Ci si augura comunque che venga compiuta l’azione di monitoraggio e di valutazione dei risultati come previsto dall’art. 8 del decreto 921.
3. Scuole polo nazionali e regionali
L’art. 11 del Decreto 60 prevede, entro 180 giorni dall’entrata in vigore del Decreto, l’emanazione di un decreto del Miur, sentito il Mibac, che definisca, ai fini del primo avvio dei “Poli a orientamento artistico e performativo” «a) i criteri per la costituzione dei poli; b) le finalità formative; c) i modelli organizzativi; d) i criteri per la valutazione delle attività espletate dalle istituzioni scolastiche, con particolare riguardo alle innovazioni metodologiche e curricolari». I poli possono essere costituiti, previo riconoscimento da parte dell’Ufficio Scolastico Regionale, dalle “istituzioni scolastiche del primo ciclo di istruzione del medesimo ambito territoriale, che hanno adottato, in una o più sezioni, curricoli verticali in almeno tre temi della creatività” (comma 1). Le misure finanziarie sono quelle stabilite per il Piano delle arti (vedi quindi punto 2). Ad oggi il decreto per i Poli non risulta essere stato emanato.
3bis. Potenziamento dell’attività musicale e teatrale – Scuole polo
Nel frattempo però sono stati emanati dei provvedimenti per l’individuazione e il finanziamento (con 800.000 euro) di scuole polo a livello nazionale e regionale per il “Potenziamento dell’attività musicale e dell’attività teatrale”, con riferimento all’art. 20 del Decreto Ministeriale 851 del 27.10.2017 “Criteri e parametri per l’assegnazione diretta alle istituzioni scolastiche, nonché per la determinazione delle misure nazionali relative alla missione Istruzione Scolastica, a valere sul Fondo per il funzionamento delle istituzioni scolastiche”.
SCUOLE POLO NAZIONALI (Cfr. Decreto dipartimentale Miur AOODPIT 197 del 21.02.2018)
Articolo 20 c2 lettera b) del DM 851/2017: “Euro 100.000,00 per la diffusione a livello nazionale di pratiche, metodologie e modelli innovativi attraverso l’organizzazione di seminari di studio a cura delle tre scuole polo nazionali individuate nelle tre macro aree geografiche”.
Le scuole polo individuate, coi relativi importi, sono (cfr. Decreto dipartimentale 695 del 20.4.2018):
– ISTITUTO COMPRENSIVO “VIA PARETO” – MILANO (€. 33.300), www.icpareto.gov.it/
– ISTITUTO COMPRENSIVO “RICCI” – RIETI (€. 33.333,33), www.icamricci.it/index.php
– ISTITUTO COMPRENSIVO “VESPUCCI” – VIBO VALENTIA (€. 33.000), www.piattaformavespucci.it/
Sul sito delle tre scuole polo non risultano ad oggi pubblicati i progetti dei seminari di studio previsti.
SCUOLE POLO REGIONALI (Cfr. Nota Miur AOODGSIP 915 del 22.02.2018)
Articolo 20 c.2 lettera a) del DM 851/2017: “euro 700.000,00 per l’implementazione di laboratori territoriali e di progettualità per lo sviluppo dell’area musicale, coreutica e teatrale relativa ai temi della creatività di cui all’articolo 3 lettera a) del decreto legislativo n. 60 del 2017, da realizzarsi a cura delle istituzioni scolastiche, organizzate in reti e/o in poli a livello regionale”. Suddivisione del budget alle scuole polo regionali (Nota Miur 915 del 22.2.2018). Il budget è stato individuato in relazione al numero degli studenti, calcolati dal Miur in 7.757.849 unità. In pratica per ogni regione sono previsti 11,08 euro a studente.
ABRUZZO
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LICEO ARTISTICO MUSICALE E COREUTICO MISTICONI-BELLISARIO – PESCARA Dirigente: Raffaella Cocco |
15.779,72
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BASILICATA
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ISTITUTO COMPRENSIVO 2 GIOVANNI PAOLO II – POLICORO Dirigente: Maria Carmela Stigliano |
7.182,13
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CALABRIA
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ISTITUTO COMPRENSIVO “FALCOMATA’ ARCHI” – REGGIO CALABRIA Dirigente: Serafina Corrado rcic80500x@istruzione.it – http://www.icfalcomatarchi.gov.it/ |
25.246,51
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CAMPANIA
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LICEO MUSICALE ALFANO I – SALERNO Dirigente: Elisabetta Barone |
80.765,49
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EMILIA ROMAGNA
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ISTITUTO COMPRENSIVO 16 – BOLOGNA Dirigente: Marina Battistin |
49.504,71
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FRIULI VG
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ISIS G. CARDUCCI – D. ALIGHIERI – TRIESTE Dirigente: Oliva Quasimodo tsis00400d@istruzione.it – http://www.carducci-ts.it/index.html |
13.129,09
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LAZIO
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ISTITUTO COMPRENSIVO VIA PADRE SEMERIA – ROMA Dirigente: Serenella Presutti |
66.435,79
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LIGURIA
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ISTITUTO COMPRENSIVO DELLE ALBISOLE – ALBISOLA (SV) Dirigente: Maria Rosaria Malagamba svic812001@istruzione.it – https://www.istitutocomprensivoalbisole.it/ |
15.631,47
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LOMBARDIA
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LICEO ARTISTICO COREUTICO MUSICALE CANDIANI-BAUSCH – BUSTO ARSIZIO Dirigente: Andrea Monteduro |
107.537,45
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MARCHE
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ISTITUTO ISTRUZIONE SUPERIORE F. FILELFO – TOLENTINO Dirigente: Santa Zenobi mcis00300e@istruzione.it – http://www.iisfilelfotolentino.it/ |
19.232,42
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MOLISE
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ISTITUTO COMPRENSIVO SANT’ELIA – PIANISI (CB) Dirigente: Patrizia Ancora cbic83400a@istruzione.it – http://www.comprensivosantelia.gov.it/ |
3.518,57
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PIEMONTE
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ISTITUTO COMPRENSIVO “VALENZA A” – VALENZA (AL) Dirigente: Maurizio Carandini ALIC838001@istruzione.it – http://www.scuolamediapascoli.gov.it/ |
48.395,86
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PUGLIA
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LICEO CLASSICO E MUSICALE STATALE “G. PALMIERI” – LECCE Dirigente: Loredana Di Cuonzo lepc03000r@istruzione.it – https://www.liceopalmieri.gov.it/ |
53.864,33
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SARDEGNA
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ISTITUTO COMPRENSIVO PORCU-SATTA – QUARTU S.ELENA Dirigente: Vincenzo Pisano caic882005@istruzione.it – http://www.icporcusatta.gov.it/z/index.php |
18.537,73
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SICILIA
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ISTITUTO COMPRENSIVO VINCENZO GUARNACCIA – PIETRAPERZIA (EN) Dirigente: Giuseppe Ferro |
66.978,35
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TOSCANA
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CONVITTO NAZIONALE VITTORIO EMANUELE II – AREZZO Dirigente: Luciano Tagliaferri arvc010009@istruzione.it – http://www.convittonazionalearezzo.it/ |
43.506,96
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UMBRIA
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SCUOLA SECONDARIA I GRADO ALIGHIERI-PASCOLI – CITTÀ DI CASTELLO Dirigente: Filippo Pettinari http://www.alighieripascoli.gov.it/pvw/app/PGMM0033/pvw_sito.php |
10.695,01
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VENETO
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EDUCANDATO STATALE “SAN BENEDETTO” – MONTAGNANA (PD) Dirigente: Emanuela Veronese PDVE010001@istruzione.it – https://educandatosanbenedetto.gov.it/ |
54.058,41
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Va tenuto presente che in alcune regioni le scuole polo individuate s’innestano su progetti regionali di ampio respiro. Si vedano ad esempio il Progetto Abruzzo Musica (cfr. vari documenti sul sito dell’USR Abruzzo) e il Progetto Liguria Musica.
Secondo quanto indicato nella Nota Miur 915, le scuole polo regionali dovrebbero, utilizzando i finanziamenti destinati, «considerare i seguenti ambiti di intervento:
- attivazione di laboratori territoriali che riguardino attività musicali, coreutiche relative ai temi della creatività di cui all’articolo 3 lettera a) del decreto legislativo n. 60 del 2017 e che affrontino almeno 4 fra le seguenti tematiche in considerazione dell’ordine di scuola a cui ci si rivolge:
- la creatività;
- la corporeità e la danza;
- la verbalità e il linguaggio;
- la vocalità e il canto;
- la pratica dello strumento musicale e la musica d’insieme;
- la pratica del teatro musicale;
- l’ascolto attivo;
- l’integrazione delle espressioni artistiche fra di loro e con altri linguaggi;
- le tecnologie attraverso pratiche musicali e di teatro-musica sperimentali, innovative di produzione sonora.
- organizzazione di un convegno – seminario a carattere regionale per la diffusione dei contenuti del Decreto Legislativo 13 Aprile 2017 n. 60 e per la conoscenza di buone pratiche didattiche e delle migliori esperienze metodologiche italiane e internazionali;
- promozione di attività di concerti, di opere musicali e di teatro musica e di performance a scuola con la partecipazione attiva degli studenti e la collaborazione di musicisti, artisti, attori, registi ecc.;
- promozione di attività formative per docenti che affrontino una o più delle tematiche di cui alla lettera a) del presente articolo, prevedendo, qualora possibile, anche il coinvolgimento dei docenti impegnati nei percorsi di istruzione e formazione di primo livello negli Istituti penali per i minorenni».
Osservazione a margine: alcune scuole polo non avranno forse difficoltà a realizzare tutto questo, mentre altre (ad es. il Molise con 3.518,57 euro o la Basilicata con 7.182,13 euro) dovranno dar prova di tanta creatività…
4. Corsi a indirizzo musicale (ex SMIM)
Uno specifico decreto dovrebbe definire «a) le indicazioni nazionali per l’inserimento dell’insegnamento dello strumento musicale, in coerenza con le indicazioni relative all’insegnamento della disciplina della musica, tenuto anche conto delle competenze richieste per l’accesso ai licei musicali; b) gli orari; c) i criteri per il monitoraggio dei percorsi a indirizzo musicale» (Art. 12, comma 3). Da tenere conto che l’Art. 16 abroga le disposizioni contenute al riguardo nella legge n. 124 e nel decreto n. 201 del 1999 che mettevano in ordinamento le SMIM. Non mi risulta che tale decreto sia stato ancora emanato.
5. Armonizzazione della filiera musicale
Il Decreto 382 dell’11.05.2018 è stato adottato ai sensi dell’articolo 15 del DLgs 60. Il Decreto riordina, per le istituzioni AFAM, i corsi propedeutici “finalizzati alla preparazione delle prove per l’accesso ai corsi di studio accademici di primo livello, disciplinandoli con un apposito Regolamento deliberato dal Consiglio di Amministrazione, su parere conforme del Consiglio Accademico”, definendo i criteri e le prove di ammissione, le eventuali convenzioni con le scuole secondarie di secondo grado, le attività formative per la valorizzazione dei “giovani talenti”, le prove di ammissione ai corsi di Diploma accademico di primo livello, i criteri per le ammissioni ai licei musicali e all’Accademia Nazionale di Danza. Il Decreto è stato accolto in modo non molto positivo dalle istituzioni interessate nonché dai sindacati di categoria.
6. INDIRE
Oltre ai decreti citati, il decreto 60 prevede una stretta collaborazione tra Miur e Indire. Tale collaborazione sembra attivata, in particolare col progetto “Musica a scuola. Repository multimediale di buone pratiche nella didattica della musica nel primo e secondo ciclo di istruzione”. Attualmente sono già state inserite diverse documentazioni e uno specifico secondo bando ha selezionato una cinquantina di docenti che dovranno produrre materiali audio/video delle loro buone pratiche.
Tutte le informazioni al riguardo si trovano sui siti http://musicascuola.indire.it/ e http://www.indire.it/progetto/musica-a-scuola/.
Qualche considerazione finale
Chi segue le vicende scolastiche di questi ultimi anni con particolare riferimento al capitolo “Musica” sa che vari sono stati i tentativi affinché “Musica” venisse considerata una disciplina con pari dignità di tutte le altre. Non è questa la sede per ripercorrere le varie tappe e le alterne vicende di un percorso accidentato e mutevole. Sulla rivista online Musicheria.net le ho più volte documentate.
Con l’iniziativa cosiddetta de “La buona scuola” sembrava si fossero aperti nuovi spiragli anche per l’educazione musicale: esultanti affermazioni del tipo “finalmente la musica entra nel curricolo scolastico di tutti”, iniziative per potenziare l’educazione musicale nella scuola dell’infanzia e primaria, e, appunto i commi 180 e 181 della Legge 107/2015 da cui è scaturito il Decreto Legislativo 60 con i successivi provvedimenti di cui si è parlato. Bisogna senz’altro riconoscere che con questi provvedimenti sono stati stanziati nuovi fondi che daranno la possibilità a un certo numero di scuole di attivarsi per proporre agli studenti nuove e più ampie esperienze musicali, teatrali e artistiche. Però, appunto, solo a un certo numero di scuole, non a tutte, e non a tutte allo stesso modo. Si dirà che son sempre il solito criticone che non sa vedere il bicchiere mezzo pieno. Si, forse. Però la mia impressione è che tutto questo movimento di bandi e di progetti rischi di rappresentare poco più di un bel fuoco di paglia, come lo sono stati altri provvedimenti e progetti in passato (chi si ricorda del “Progetto Nazionale Musica 2020”?), mentre rimangono irrisolti due ordini di problemi. Il primo riguarda le scuole dell’infanzia e le scuole primarie, dove continuerà a non esserci un numero sufficiente di docenti musicalmente e didatticamente preparati per garantire a tutti gli studenti il “diritto alla musica” così come previsto dagli ordinamenti e dalle indicazioni curricolari in vigore. Il secondo riguarda le scuole secondarie di II grado, dove di fatto musica è relegata nei licei a indirizzo musicale e coreutico, mentre in tutti gli altri istituti è scomparsa, compresa l’ultima “riserva indiana” che era rappresentata dagli istituti professionali, con la conseguente cancellazione anche della classe di concorso A-29.
Nel documento del Comitato Nazionale per l’apprendimento pratico della musica “Fare musica tutti. Linee di indirizzo per un piano pluriennale di interventi relativi alla diffusione della pratica musicale nelle scuole di ogni ordine e grado” (marzo 2009) si affermava: «La misura più rilevante del Piano, per essere efficace, sarà l’introduzione dell’insegnante di musica nella scuola, non in forma eccezionale, ma nel novero dei docenti delle discipline di base. Lo scopo è l’applicazione operativa del curriculum, col positivo risultato di arricchire così l’articolazione professionale del corpo docente italiano con una nuova figura e un nuovo profilo, presente ora in misura quantitativamente troppo limitata e assegnata a un ambito circoscritto». Diversi punti di quelle linee di indirizzo sono state almeno parzialmente attuate, ma su questa non c’è stato nessun passo avanti, e senza l’istituzionalizzazione del docente di musica, pedagogicamente e metodologicamente specializzato per i vari ordini e gradi di scuola, continueranno sì a spuntare qua e là isole scolastiche musicalmente felici, abitate da docenti e studenti particolarmente appassionati, ma rimarranno ancora troppe isole sorde e mute, come sordi e muti sono quasi sempre parlamentari e governi che continuano a considerare la formazione musicale una cenerentola della scuola.