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Il jazz con gli occhi di un bambino

Storia di un progetto dedicato

Raccontare questo progetto, in un momento storico come quello che stiamo vivendo oggi, mi risulta molto emozionante.

Quest’anno si prepararva la quinta edizione all’interno del Festival Jazz in Sardegna ed EJE – European Jazz Expo, proprio durante i festeggiamenti del loro quarantesimo anniversario. Pensare a quarant’anni del festival significa raccontare la storia di diverse generazioni di questo territorio; menti visionarie, sogni da realizzare, ottima musica da scolpire nell’animo di ogni persona che, nell’arco di quattro decenni, può veramente dire “io c’ero”! Questa è una memoria storica che crea una casa, una dimora del jazz aperta a tutti ed animata da reale passione.

Questo 2020 sembra non essere un anno di festeggiamenti o anniversari… il mondo intero è stato coinvolto in una pandemia e tutto si è sospeso nella reale emergenza. Dunque, niente quinta edizione per quest’anno. Questo è un tempo per pensare, un tempo per comprendere, un tempo per ascoltare dentro e fuori. Un tempo per mantenere ciò che veramente ti appartiene e per lasciar andare ciò che non lo è più. In questo tempo, raccontare col cuore aperto e al servizio della musica, mi sembra un’azione opportuna; restituisce valore, chiarezza e consolida una memoria di vissuto condiviso che si trasforma inevitabilmente in risorsa individuale e di gruppo.

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